domenica 10 febbraio 2019

In una circolare fascista la tutela dei lavoratori somali che i sindacati di oggi

dovrebbero leggere

A Genale, poco a sud di Mogadiscio, quando la Somalia era chiamata italiana, vi era la sede dell’Azienda Agricola Sperimentale. Qui, negli ’20 e ’30 del ‘900, si trovava una vasta zona di concessioni agricole, sorrette dal Governo italiano.
Genale il cotone messo a essiccareLe concessioni si estendevano su 30.000 ettari per la coltura del cotone, resa possibile dalla grande diga di sbarramento dell’Uebi Scebeli e dalle numerose canalizzazioni che il Regno d’Italia aveva realizzato. Vi si coltivavano, oltre al cotone, anche la canna da zucchero, il sesamo, il ricino, il granoturco, la palma, il capok e soprattutto le banane.
La prima azienda sperimentale a Genale venne creata nel 1912 da Romolo Onor che vi condusse i primi studi tecnici ed economici sull’agricoltura in Somalia.
Nel 1918, alla sua morte l’Azienda cadde in disgrazia e quasi abbandonata. Fu il primo Governatore fascista, il Quadrumviro della marcia su Roma, Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon che ne intuì l’importanza e la risollevò, facendone un grosso centro di colonizzazione unico nel suo genere. Fu infatti il primo esperimento di colonizzazione sorretto totalmente dallo Stato, assegnando i terreni a coloni italiani.
L’Ufficio Agrario e l’ufficio di Colonizzazione ordinavano e disciplinavano le concessioni e curavano e distribuivano l’acqua per l’irrigazione.
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Genale presa d'acqua di un canale secondarioIl Governatore de Vecchi fece studiare anche un nuovo sistema di irrigazione in derivazione del fiume Uebi Scebeli per distribuire omogeneamente l’acqua in tutto il comprensorio, facendo realizzare una nuova diga, lunga 90 metri, in sostituzione di quella vecchia ormai fatiscente.
Insieme alla diga, inaugurata il 27 Ottobre 1926, vennero realizzati un nuovo canale principale di 7 chilometri e cinque secondari, creando complessivamente una rete di 55 chilometri di nuove canalizzazioni, insieme a 200 chilometri di strade camionabili terminate poi nel 1928.
Parallelamente alle opere per l’irrigazione l’intero comprensorio, circa 18 mila ettari, venne indemaniato, inquadrato e colonizzato, suddividendolo in 83 concessioni divise in cinque zone.
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Ma come funzionava la manodopera nelle concessioni e quali erano le direttive del governatore fascista per gestire il comprensorio?
Così scriveva il de Vecchi in una CIRCOLARE del 14 GIUGNO 1926 (vedi “Orizzonti d’Impero”, Mondadori 1935, pagg. 320-327) indirizzata al Residente di Merca:
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“Le popolazioni indigene hanno risposto allo sforzo dello Stato con una ubbidienza, una disciplina ed uno slancio, di cui non si può a meno di tenere conto oggi ed in avvenire, quando si ricordi che appena poco più di due anni addietro il Governo stentava a mettere assieme in questa regione duecento uomini per il lavoro dei bianchi, che si rassegnavano a lasciar perire ogni impresa per la deficienza della mano d’opera, mentre oggi abbiamo al lavoro nella zona circa settemila persone, senza che mai avvenga il benché minimo incidente da parte delle masse lavoratrici, buone, serie e fedeli; si deve avere ragione di profondo compiacimento, sia per i risultati della politica compiuta, sia per il giudizio sulle popolazioni.”
Genale lavorazione del cotone e del granturco[…] Molti dei concessionari, invece di comprendere tutto ciò e di sforzarsi di rimanere nella loro funzione, materialmente la più proficua senza dubbio, di parti di una grande macchina, sono portati da un male inteso individualismo, dominato da un egoismo gretto e da non poca protervia, a credersi ciascuno creatore, operatore e centro della risoluzione di un problema che invero è stato risolto soltanto dal dono fondamentale dell’acqua, della terra e della organizzazione delle braccia che la lavorano, e cioè della Stato per tutti. […] Il Governo ed il Governatore hanno un solo interesse: quello del popolo italiano e cioè quello di tutti. Ogni singolo è parte dello Stato. […]
Ho riservata da ultima la questione delle mano d’opera. Ho detto più sopra che il Governo della Colonia ha creduto opportuno di organizzare e guidare questo servizio, ottenendo così quello che può essere ritenuto un miracolo in confronto ai convincimenti prima radicatasi in Colonia ed in Patria nella materia.
Genale sarchiatura in un campo di cotoneLa soluzione, così pronta e così ferma, del problema ha indotto la massima parte dei concessionari ad attendersi tutto dal Governo ed a credersi in diritto di pretendere che quegli vi provveda ora e sempre, secondo aliquote fisse o variabili createsi nella fantasia degli interessati. Avviene assai spesso di sentir parlare di “proprio spettanza”, di “propria mano d’opera”, di “assegnazione ordinaria o straordinaria”, di “gente che scappa”, di “forza presente”, come se ciascun bianco che arriva qui dall’Italia, per la semplice ragione di aver fatto un viaggio per mare e di aver ottenuto in uso un pezzo di terreno, avesse pieno diritto di tenere per forza al suo servizio un certo numero di indigeni e di pagarlo o non pagarlo se e come crede, e di trattarlo… come purtroppo è avvenuto.
Non mi fermo sulla questione del trattamento limitandomi a ricordare che in Somalia vige per legge il Codice penale italiano per bianchi e neri; che il Giudice della Colonia conosce molto bene il suo dovere e che io sono fermamente deciso a non ammettere da chicchessia la benché minima violazione della legge. Ma la precisa informazione che qui intendo dare perché tutti la conoscano, si è che non tarderanno molto tempo ad essere emanate altre chiare disposizioni di legge protettive del lavoro e quindi della mano d’opera anche agricola nella intera Colonia, e che la organizzazione e l’impiego dell’ascendente enorme del Governo e del Governatore sugli indigeni hanno lo scopo umanitario, disciplinare e fascista di un graduale avviamento al lavoro di queste popolazioni, e non mai di qualsiasi coazione che crei larvate schiavitù o servitù della gleba, e meno che mai a semplice uso od abuso e servizio di privati.”
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Singolare come nessun libro di storia coloniale abbia mai ripreso questa circolare fascista, fascistissima, del 1926 del Governatore de Vecchi a tutela dei lavoratori somali, affinché non venissero sfruttati e maltrattati, che non si creasse una qualsivoglia forma di sfruttamento o di caporalato e che sottolineava come in Colonia vigesse il Codice Penale italiano e che era valido per bianchi e neri.

Risorse ed Islam! I nigeriani musulmani hanno ucciso più cristiani di Boko Haram

Nigeria. Nel 2018 i musulmani Fulani hanno ucciso più cristiani di Boko Haram

Nel 2018 in Nigeria gli attacchi dei pastori musulmani Fulani hanno causato più vittime di quelli di Boko Haram. È quanto emerge da un rapporto di Acled, una delle migliori Ong al mondo nel raccogliere i dati sulla violenza politica. Solo l’anno scorso i Fulani hanno massacrato 1.930 persone contro le circa 1.600 attribuite ai terroristi islamici affiliati all’Isis.

«SIAMO VICINI AL GENOCIDIO»

I pastori musulmani hanno messo a ferro e fuoco interi villaggi, abitati prevalentemente da cristiani, nella cosiddetta Middle Belt nigeriana. L’obiettivo è, da un lato, accaparrarsi le terre degli agricoltori cristiani per pascolare le proprie mandrie; dall’altro, come denunciato da molti vescovi, è in atto un vero e proprio tentativo di «islamizzare la Nigeria» e cacciare i cristiani. Come dichiarato dal vescovo di Gboko, monsignor Amove Avenya, la situazione è gravissima, «una bomba a orologeria che rischia di distruggere il paese. I Fulani sono armati fino ai denti e massacrano donne incinte, bambini, distruggono le nostre campagne. La comunità internazionale non può aspettare che abbia luogo un genocidio per intervenire. Abbiamo bisogno di aiuto».
Le violenze dei Fulani sono aumentate a dismisura negli anni, a partire dal 2013. Secondo Acled, «il conflitto con Boko Haram ha drenato l’attenzione delle forze di sicurezza verso il Nordest del paese, lasciando poche risorse per rispondere all’instabilità nelle altre aree della Nigeria». Sta di fatto che i 27 attacchi violenti dei Fulani nello stato di Benue nel 2017 sono diventati 100 nel 2018. Nello stato di Plateau, nello stesso intervallo, si è passati da 20 a 69, a Taraba da 8 a 43, da 1 a 40 a Nassarawa. La mappa qui sotto fa capire l’entità dell’aumento dei massacri dal punto di vista numerico e geografico.

L’ATTENTATO DA 238 MORTI

L’episodio più violento registrato nel 2018 risale al 23-24 giugno quando centinaia di pastori Fulani hanno attaccato per oltre 24 ore contemporaneamente 10 villaggi nello stato di Plateau. Sono morte almeno 238 persone, anche se il bilancio definitivo potrebbe essere anche più pesante. Le chiese e le case sono state bruciate, alcuni villaggi completamente rasi al suolo.
Un rapporto di Amnesty International attribuisce la colpa delle violenze ai cambiamenti climatici, che avrebbero innescato una guerra per le risorse, diminuite in seguito alla progressiva desertificazione del paese. Eppure i cristiani spiegano chiaramente che la ragione principale è religiosa: «I Fulani sono armati e spietati nel perseguitarci», ha dichiarato il sacerdote nigeriano Joseph Fidelis a tempi.it. «Noi cristiani siamo a rischio estinzione ed è in atto un tentativo di islamizzare tutto il paese perché controllare la Nigeria significa espellere i cristiani da tutta l’Africa occidentale».

sabato 9 febbraio 2019

COLON IRRITABILE, IBS, SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE, UNA DIAGNOSI ERRATA, OVVERO 4 POSSIBILI CAUSE, 4 POSSIBILE CURE


La Sindrome dell’Intestino Irritabile, ormai li fuori non si parla d’altro. Tantissimi ne soffrono, tantissimi non trovano una cura, questo perché non è una vera e propria malattia, bensì una sindrome, un disordine della funzione intestinale, una condizione debilitante, un tunnel che sembra essere senza via d’uscita. Ma siete realmente sicuri di soffrire di IBS?
Non esiste un test che possa rispondervi, l’IBS viene diagnosticato in base ai sintomi del paziente, allora come fate a sapere di aver proceduto step by step, senza dimenticare niente?
-PRIMO CONSIGLIO richiedete un esame della CALPROTECTINA FECALE, vi aiuterà a capire se soffrite di patologie flogistiche croniche dell’intestino. È un esame importantissimo, non lasciate niente al caso, siate precisi, ne va della vostra salute! Superato questo primo scoglio, se la risposta è negativa, e quindi il vostro intestino è in salute passiamo al secondo step.
- SECONDO CONSIGLIO rivolgetevi ad un ottimo dietista e cominciate a seguire la dieta LOW FODMAP. La Low FOMDAP è una dieta sviluppata da un team della Monash University di Melbourne. È una dieta ad esclusione ed aiuta il paziente a capire se soffre di intolleranze alimentari, o malassorbimento intestinale. È risultata efficace per il 70% dei pazienti che si sono sottoposti ad essa, specie quelli affetti da IBS-D. Aggiungo una nota al consiglio, sottoponetevi al test per la celiachia e la sensibilità al glutine (due test differenti) ed al breath test al lattosio, non lasciate niente al caso. Avete fatto tutto questo ed ancora siete sofferenti? Ancora senza risposta? Ho qualche altro suggerimento per voi!
- TERZO CONSIGLIO richiedete una DEFECOGRAFIA o una DEFECO-RM. Questi esami servono a studiare il vostro pavimento pelvico e l’ultimo tratto del vostro intestino, e vi aiutano a venire a conoscenza di eventuali problemi a carico di essi. I sintomi di prolassi, emorroidi, ragadi possono essere, alle volte, confusi con i sintomi del Colon Irritabile, specie IBS-C. Fatevi seguire da un bravo specialista e procedete con gli esami. Ancora niente? Andiamo avanti!
- QUARTO CONSIGLIO richiedete un BREATH TEST AL LATTULOSIO O ALL’IDROGENO. Questo test del respiro vi dirà se i vostri sintomi sono legati ad una iperproliferazione batterica (SIBO) piuttosto che all’IBS.

Io mi auguro di cuore che questi miei consigli vi siano d’aiuto, mi auguro vi facciano trovare una soluzione, mi auguro vi portino felicità, me lo auguro, ma fate bene attenzione, potrebbe anche darsi che il vostro caso non faccia parte di questi quattro, non buttatevi giù! FINCHÈ C’È VITA C’È SPERANZA!
OVVIAMENTE, PRIMA DI PRENDERE DECISIONI AVVENTATE CONSIGLIATEVI SEMPRE CON I VOSTRI MEDICI! LORO CONOSCONO LA VOSTRA SITUAZIONE CLINICA, LORO VI SEGUONO IN QUESTA BATTAGLIA, LORO SAPRANNO AIUTARVI! Mi auguro di essere d’aiuto con queste quattro righe, mi auguro di riuscire a cambiare la vita di qualcuno di voi, mi auguro di rendervi felici, ma ricordate, CONTATTATE I VOSTRI MEDICI E CHIEDETE CHIARIMENTI E CONSIGLI A RIGUARDO, NON FATE DI TESTA VOSTRA!
UN ABBRACCIO ED I MIEI MIGLIORI AUGURI!

Tensione con la Francia: il PD si inginocchia a Macron -

Si sono inginocchiati dinanzi a tutti gli impostori. Si sono genuflessi agli imperialisti, Obama e Clinton che hanno creato la guerra in Siria , foraggiato l 'Isis e lanciato 250 mila bombe in medio oriente, si sono appecoronati alla Francia senza mai dire una parola per le bombe atomiche sganciate negli atolli del Pacifico, si sono sdraiati leccando ogni tipo di mondezza e sono stati complici quando dei parac.. hanno deciso di bombardare la Libia appena hanno saputo che Gheddafi voleva stampare una sua moneta , si sono poi sotterrati quando hanno scoperto che la Francia colonizzava l'Africa usando il signoraggio bancario con la sua moneta ed ora non ancora stanchi di abusare degli italiani diventano complici di assassini innalzando la loro bandiera . Eppure Molti di costoro non capiscono ancora perchè hanno perso le elezioni e perchè si stanno disintegrando...

Risorsa :Nigeriano aggredisce due sorelle, una la violenta e le strappa una falange


PADOVA - Un cittadino nigeriano 25enne, Sunday Agbolia, è stato arrestato dai carabinieri di Padova per violenza sessuale e lesioni gravissime. Dopo aver attirato in casa sua due sorelle, sue connazionali, l'uomo in possesso di regolare permesso di soggiorno e molto conosciuto in paese, perchè spesso chiederebbe l'elemosina davanti a negozi e supermercati, ha aggredito e violentato una delle due donne, e nella colluttazione le ha morso un dito in modo così violento da staccarle una falange. Il fatto è avvenuto ieri, nell'abitazione dell'uomo, a Mestrino. Il giovane aveva attirato le sorelle, residenti nel veronese, entrambe parrucchiere, dicendo che sua moglie aveva bisogno di sistemare i capelli. Ma una volta giunte in casa le due si sono rese conto che non c'era nessuno oltre al 25enne. Con uno stratagemma l'uomo ha attirato nella stanza da letto una delle due donne, di 25 anni, e qui l'ha picchiata, e sottoposta a violenza sessuale. La ragazza ha tentato di liberarsi urlando, e il suo aggressore a questo punto l'ha morsicata ad un dito, provocandole la lesione alla falange.

La legge 194 secondo una donna


Cinzia Di Silvestro 

Ma la verità che non si dice è che è inammissibile che esista una legge che debba normare l'uccisione di un bambino dando l'autorizzazione a procedere. Al di là di questo il problema vero è che la legge non viene applicata nella sua totalità e non ne viene rispettato lo spirito. In ogni ospedale dovrebbe essere obbligatorio avere un CAV (Centro di aiuto alla vita) che supporti ed aiuti le donne a non uccidere il proprio figlio. Ma dovrebbe essere un dovere di ognuno di noi supportare ed incoraggiare chi si trova in questi momenti terribili invece di liquidare il tutto dicendo "è solo un grumo di cellule", "è come togliere un dente", "così te ne liberi", ecc., perché questi "consigli" sono di una cattiveria profonda non solo nei confronti del bambino ma, soprattutto, nei confronti della madre che tale resterà per sempre, cioè la madre di un figlio morto!! Conosco donne che vivono con il costante rimorso, che non riescono più a guardare un bambino, che si svegliano la notte sentendo il pianto di un neonato e questo dopo anni ed anni dall'aborto, dopo aver avuto altri figli, perché di un figlio non ci si "libera" mai!! E questo anche quando si tratta di bimbi malformati che vengono uccisi con il famoso aborto terapeutico (la terapia è una cura quindi non capisco che cosa curi l'aborto visto uccide il corpo del bambino e l'anima della madre) non è mai facile continuare a vivere con questo peso sulla coscienza perché, che si tratti di ragazzine minorenni o di donne convinte che è tutto ok, prima o poi la consapevolezza dell'orrore di aver ucciso un figlio arriva per tutte. Quello che dico non è una teoria ma la pratica di ciò che ho visto e sentito intorno a me dovunque io sia stata e con chiunque abbia parlato. Ho vissuto per anni in Malesia, ho lavorato per multinazionali a livello mondiale, ho conosciuto un sacco di gente di ogni razza, estrazione sociale, religione e cultura, sono stata in Cina, in Thailandia, negli USA ed ogni volta che veniva toccato il tasto aborto nella quasi totalità dei casi vi era una condanna perché tutti riconoscevano il valore della vita umana e la vigliaccheria di uccidere una creatura inerme. Non sono solo i cattolici a difendere i bambini, lo fanno tutti gli uomini e le donne che hanno una coscienza. Ho amici atei, indifferenti alle religioni che sono anche più duri di me nella condanna all'aborto perché si rendono conto che è un autogol alla razza umana. Del resto Mr. Cuomo si definisce "cattolico" ed ha approvato la legge più barbara mai esistita dopo quella imposta in Cina per fermare l'aumento della popolazione. Non è una questione di religione , è una questione umana. Invece di continuare con la cavolata de "l'utero è mio e decido io" tutte le donne dovrebbero coalizzarsi contro l'aborto perché per loro, per noi tutte, è una sconfitta, è come essere violentate, stuprate nella parte più intima e profonda della nostra persona, del nostro essere donne e madri. Non appena una donna si presenta per abortire dovrebbe scattare una immediata rete di protezione, aiuto e incoraggiamento da parte di tutti, dello stato, delle associazioni pro vita, da ognuno di noi perché quel figlio è di tutti, quella vita è patrimonio dell'umanità intera. Bisogna educare alla vita non alla morte, alla bellezza e alla grandiosità che ogni bimbo che nasce porta in sé! Ma chi non si scioglie dalla tenerezza a guardare o a tenere in braccio un neonato? Chi istintivamente non si pone la domanda: chissà cosa farà questo bambino, chi sarà, cosa diventerà? Si può liquidare tutto questo dicendo "tanto è solo un grumo di cellule?" È sbagliato anche sotto il punto di vista scientifico perché più la scienza va avanti più è dimostrato che un bambino è tale fin dal primo momento del concepimento e che l'embrione appena concepito ha una sua sensibilità e consapevolezza che gli deriva dall'essere già in potenza un uomo.
Certo mi rendo conto che qua potrei scrivere per ore ed alla fine ci sarebbe sempre chi fa la domanda che va più di moda in questi anni: "si, ma bisogna tutelare i diritti della donna dopo anni di lotte per la parità e la libertà!". Poco importa se sull'altare di quella libertà ogni anno si sacrificano milioni di innocenti! Siamo peggio dei popoli primitivi che facevano i sacrifici umani e che noi" civili" definiamo barbari! Non esiste libertà senza giustizia ed è profondamente ingiusto privare un essere umano del sacrosanto diritto alla sua vita solo perché ostacola la mia.
Non abbiamo speranza se continuiamo a vivere così, se continuiamo in questa strada senza anima né cuore che trova nella morte di chi è "scomodo" la soluzione ai propri problemi.
Diamo una mano alla vita, aiutiamoci, non aspettiamo che siano gli altri a fare le cose, facciamole noi, diamo una mano a chi è in difficoltà, a volte basta solo una parola buona, un abbraccio che faccia sentire il nostro affetto a chi in quel momento pensa di essere sola e di non avere speranza: chi salva la vita anche della più piccola creatura sulla terra, ha salvato il mondo intero.




Questo è l'aborto a nascita parziale. Dopo tanto sostegno da parte di donne (madri!!!) come Hillary Clinton e Michelle Obama, finalmente ora è legale al 100%. Per festeggiare questa grande conquista di civiltà la punta dell'Empire State Building è stata illuminata di rosa.......
La nuova legge dello stato di new york (piccolo stato) prevede la possibilità di abortire in questo modo fino al nono mese, il bambino, infatti, finchè è nella pancia, fino a un secondo prima della nascita, NON è una persona😡!Quindi basta lasciare dentro all'utero la testina e poi con grande civiltà e amore la si buca con una forbice, successivamente, sempre con grande progresso per la dignità della donna😡, si aspira il cervello. Il piccolino si dimena disperatamente, ma tanto non è una persona, che ce ne frega!!!
eccezionale balzo in avanti della medicina degno del terzo millennio😏😞

Ecco i sindacalisti nel loro splendore! Stipendi da capogiro ma non vogliono il reddito di cittadinanza

L'immagine può contenere: testoCisl, stipendi d'oro: compensi che sfiorano 300mila euro. Espulso il dirigente che ha denunciato il caso

L'immagine può contenere: 4 persone, testo


Scoppia il caso dei megastipendi alla Cisl. Un ex funzionario del sindacato ha denunciato i mega compensi di alcuni dirigenti dell'organizzazione guidata da Annamaria Furlan e per questo verrà espulso.
Nel dossier - rivelato da Repubblica - e firmato da Fausto Scandola un atto d'accusa corredato di nomi e cifre: retribuzioni che sfiorano i 300mila euro l'anno e superano quindi anche il tetto fissato per i dirigenti pubblici (240mila euro).




Ecco alcuni dei nomi e dei mega stipendi citati dal giornale: «Antonino Sorgi, presidente nazionale dell'Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl».
«I nostri rappresentanti e dirigenti ai massimi livelli nazionali - dice Scandola - si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti, lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori?».
Lo scorso settembre l'ex numero uno Raffaele Bonanni aveva lasciato improvisamente l'incarico fra veleni sul suo stipendio. Alcune voci avevano infatti riferito che l'ex segretario si fosse aumentato lo stipendio, proprio in vista del ritiro, per far lievitare la pensione.
Furlan, alla guida della Cisl da meno di un anno, ora promette una svolta. «L'organizzazione aveva bisogno di nuove regole e se le è date con il regolamento approvato il 9 luglio, che entrerà pienamente in vigore il 30 settembre escluse d'ora in poi le possibilità di cumulo delle indennità. Abbiamo imboccato la strada della trasparenza - dice a Repubblica - e la completeremo con l'assemblea di organizzazione di novembre».
«Metteremo tutto su internet», annuncia il leader della Cisl. Inoltre, continua, «abbiamo introdotto una norma per cui se un sindacalista ottiene incarichi esterni, il compenso sarà versato direttamente all'organizzazione e non al diretto interessato. Del resto, lo stipendio da sindacalista è più che sufficiente ed è giusto che gli incarichi esterni producano introiti da destinare alle strutture della Cisl». «Infine con una delibera di segreteria immediatamente esecutiva abbiamo provveduto e ridurre in modo drastico le indennità di vertice più alte», sostiene ancora Furlan.
L'espulsione del pensionato che ha denunciato questa vicenda, rileva infine il segretario generale della Cisl, «è stata decisa dalla nostra magistratura interna che è autonoma nelle sue scelte. Non sono tanto decisive le offese personali che mi sono state rivolte nella lettera che mi ha inviato ma la scelta di far circolare quel documento in questo modo gettando discredito sull'organizzazione». Insomma il discredito sul sindacato, secondo Furlan, lo getta chi denuncia i compensi d'oro, non chi stabilisce e incassa quei megastipendi.