martedì 13 marzo 2018

Piacenza: libero l’egiziano che ha massacrato di botte il carabiniere





Piacenza, 9 mar – Lo avevano arrestato per aver picchiato un carabiniere durante una manifestazione antifascista a Piacenza. È già tornato a casa. Per Moustafa Elshennawi, l’egiziano dei centri sociali che rubò lo scudo a un carabiniere e glielo scaraventò addosso, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il suo legale, insieme ai sindacalisti del SiCobas dove milita Elshennawi, dopo l’arresto aveva presentato ricorso al tribunale del Riesame, perché l’egiziano era incensurato, lavorava e aveva una famiglia.



Era il 10 febbraio, e i paladini della democrazia dei centri sociali avevano indetto una manifestazione per protestare contro l’apertura della locale sede di CasaPound. Una delle tante manifestazioni che con la loro violenza hanno caratterizzato la conclusa campagna elettorale. Durante le proteste gli esponenti dei centri sociali hanno aggredito il cordone di sicurezza dei carabinieri, massacrando di botte uno di loro, il brigadiere capo Luca Belvedere in forze al Quinto Battaglione di Bologna.



L’egiziano Elshennawi, insieme al 23enne Lorenzo Canti di Modena, appartenente ai centri sociali di Bologna, e al 29enne Giorgio Battagliola, vicino agli ambienti No Tav, hanno fatto cadere e poi picchiato con lo scudo, calci e pugni il militare. Il video del pestaggio fece il giro del web e mostrò con quale violenza i tre pestarono il carabiniere procurandogli una brutta frattura alla spalla e numerose altre contusioni.

L’egiziano venne identificato e arrestato qualche giorno più tardi, proprio grazie alle immagini circolate in rete e nelle chat whatsapp della polizia, ma i compagni del sindacato Si Cobas organizzarono subito una manifestazione di fronte al carcere. Ieri, dopo la scarcerazione dell’egiziano sulla pagina del Si Cobas di Piacenza è apparso un post dove oltre a ringraziare i manifestanti si afferma: “La liberazione di Moustafa è solo il primo di una serie di passaggi necessari a liberare tutti i protagonisti di quella grande giornata di lotta antirazzista. Chiediamo con forza la liberazione di tutti i compagni arrestati per i fatti di Piacenza e una piena assoluzione per loro e per i compagni piacentini colpiti da denunce e perquisizioni. La necessità di lottare contro il razzismo e le sue sedi è sotto gli occhi di tutti: quotidianamente si succedono gli atti di terrorismo a matrice fascista e leghista contro immigrati o le intimidazioni contro esponenti delle lotte sociali e sindacali”.

Nessun commento:

Posta un commento