“Paghiamo le tasse universitarie di Soumia a Portogruaro in scienze dell’educazione”, ha confermato al Gazzettino Veneto il parroco don Angelo Grillo che ha spiegato come tale impegno sia nato da una battuta di Soumia in una tavola rotonda: ‘Farei di tutto per studiare…’. “La commissione diocesana sul dialogo interreligioso ha caldeggiato l’idea di aiutarla e quindi vogliamo che il sogno di questa brava ragazza si realizzi”, ha aggiunto Don Angelo che loda la giovane per il suo impegno civile. “Collabora con noi nelle tavole rotonde – ha detto ancora don Angelo dal Sacro Cuore – a carettere interreligioso”.
L’iniziativa che la riguardata rientra appunto nell’ambito del dialogo tra cattolici e musulmani verso cui lo stesso Papa Francesco spinge sempre. I soldi stanziati per realizzare il sogno di Soumia Erraji, interrotto nel 2012 per gli elevati costi, provengono dal fondo di solidarietà della parrocchia del quartiere nord di Pordenone. “Ho impiegato un anno a cercare lavoro – racconta Soumia –, ma nei bar e nelle pizzerie di Pordenone non è facile trovare lavoro portando il velo islamico. Così aiutavo mia madre in casa, ma volevo tanto studiare”. Nel frattempo Soumia è stata la prima donna eletta nel direttivo del centro culturale islamico, in Comina dove la domenica si ritrova insieme agli altri ragazzi per degli incontri aperti a tutti i giovani di Pordenone. “Vogliamo confrontarci, parlare di valori, religione e problemi normali per i ragazzi. È un bel gruppo, perché è bello conoscersi nel segno dell’integrazione e della pace”, spiega la ragazza che difende l’Islam e la distingue dall’Isis. “L’Islam è la pace – ha proseguito Soumia –. A Pordenone nessuno di noi, in moschea, sta dalla parte dell’Isis. Quello che fanno i terroristi agli occidentali e ai fratelli musulmani è atroce. Praticano la “shahada” senza rispettare l’iter della giustizia”.
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