venerdì 26 agosto 2016

L’hanno picchiata con un bastone, hanno tentato di violentarla, l’hanno palpeggiata pesantemente, minacciata con un coltello e le hanno gettato l’urina in faccia.

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Busto Arsizio/Altomilanese

Educatrice aggredita dai ragazzini, notte da incubo in comunità

La donna, 30 anni, è stata sottoposta a violenza di gruppo con botte, palpeggiamenti e urina gettata in faccia. Le telecamere interne confermano le accuse

L’hanno picchiata con un bastone, hanno tentato di violentarla, l’hanno palpeggiata pesantemente, minacciata con un coltello e le hanno gettato l’urina in faccia. E’ stata una notte di incubo e violenza quella trascorsa lo scorso marzo a Busto Arsizio per una educatrice di 30 anni, una ragazza che quella sera era in servizio di turno in una comunità minori ed è stata praticamente sottoposta ad angherie e quasi sequestrata da 4 ragazzi, tutti italiani, della struttura.
(Nelle immagini: il dirigente della questura Gianluca Dalfino)
La donna è stata aggredita, a mezzanotte, da 4 ragazzini di 14, 15, 16 e 17 anni. Con una scusa l’hanno svegliata e l’hanno attirata in una stanza. C’è stato un primo tentativo di violenza, poi un secondo in un’altra stanza dove l’educatrice è fuggita. I ragazzi hanno rubato il cellulare alla donna per impedirle di chiamare aiuto, ma hanno anche iniziato a rubare provviste e scassinare gli armadietti. In pratica hanno tenuto in scacco la comunità (che accoglie anche altri ragazzi) la cui responsabile era proprio lei quella notte, giocando quindi sia sulle minacce fisiche sia sul senso di responsabilità della donna che comunque ha tentato, per diverse ore, di governare una situazione purtroppo ingestibile.
educatrice violentata busto arsizio
La notte da incubo è terminata alle 6 di mattina, quando all’arrivo di un altro educatore la ragazza è riuscita a liberarsi. Le immagini delle telecamere interne raccolte dagli inquirenti confermano in pieno il suo racocnto e mostrano i 4 giovani nudi, mentre mimano azioni sessuali e cercano di spogliare la donna.
La ragazza, per due settimane, sotto choc, non ha parlato di quanto accaduto, ma alla fine, aiutata dai responsabili della comunità, ha raccontato tutto alla polizia e sporto denuncia. In ospedale le hanno riscontrato le ecchimosi e i segni delle percosse.
La comunità, che ha altre 6 sedi, si trova a Busto Arsizio, ed è dedicata a minori provenienti da famiglie difficili e con disturbi sessuali. Il gip del tribunale dei minori ha disposto la detenzione in carcere minorile per i due principali responsabili: un 15enne italiano di origine rom, e un 14enne italiano. I complici, un 16enne e un 17enne, sono invece stati colpiti da una misura detentiva in un’altra comunità minorile.
Le accuse sono violenza sessuale di gruppo con l’aggravante di aver colpito una persona incaricata di pubblico servizio, lesioni personali e minacce.


La polizia di Varese ha arrestato quattro minorenni ospiti di un centro di accoglienza per ragazzi accusati del reato di violenza sessuale di gruppo su una educatrice della struttura. Le indagini dei poliziotti del commissariato di Busto Arsizio hanno preso avvio alcuni mesi fa, quando la donna ha sporto denuncia dopo essere stata aggredita e aver subito violenza sessuale da parte di quattro giovani. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza sistemate nelle zone comuni della struttura, gli investigatori hanno potuto appurare che la vittima era stata costretta dai quattro ragazzi della comunità a subire atti sessuali anche sotto la minaccia di coltelli.

I quattro, tutti minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono accusati di violenza sessuale di gruppo con l'aggravante di aver colpito una persona incaricata di pubblico servizio, lesioni personali e minacce. Due dei ragazzi, ritenuti i più violenti e responsabili delle condotte più gravi, sono stati portati in carcere, gli altri sono stati affidati a un'altra comunità. I quattro ragazzi coinvolti provengono da famiglie disagiate e alcuni con disturbi sessuali, in passato, si sarebbero già resi responsabili di infrazioni all'interno della comunità, con un comportamento aggressivo e dimostrando una "totale incapacità nel rispettare le regole".

Da quanto ricostruito la donna sarebbe rimasta per una notte intera  - lo scorso 17 marzo - sola in balia dei 4 minorenni arrestati. I ragazzi, con gravi problemi comportamentali, l'hanno attirata con una scusa nella stanza di uno di loro e avrebbero iniziato a insultarla e minacciarla, cercando di spogliarla dopo averla immobilizzata. Per impedirle di chiamare i soccorsi i minorenni le hanno sottratto il telefono cellulare. La donna è riuscita a uscire dalla stanza rimanendo però in balia dei ragazzi fino alle 6, quando è iniziato il turno di un altro educatore ed è riuscita a liberarsi. Nel corso della notte i 4 minorenni l'avrebbero anche percossa con un bastone, gettandole sul volto le loro urine raccolte in un contenitore e minacciandola con dei coltelli prelevati dalla cucina nel tentativo di convincerla a non sporgere denuncia.

Sotto shock per gli abusi subiti, nelle ore successive l'educatrice, 30 anni, non ha sporto denuncia anche perché, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, "si sentiva in colpa" e "non all'altezza delle sue responsabilità" per non essere stata in grado di fare fronte alla situazione mentre si trovava, per la prima volta, da sola in comunità nel turno di notte. Supportata dai responsabili della comunità, che hanno offerto "massima collaborazione" agli agenti, alcuni giorni dopo ha deciso di rivolgersi alla polizia che ha avviato le indagini coordinate dalla Procura per i minorenni di Milano.

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