Sono usciti alcuni articoli, ieri, che distorcono la versione
ufficiale sul caso Solesin. Infatti, secondo costoro, sarebbe lo stesso
Rosario Marcianò ad aver sospeso il suo account Facebook, quando,
invece, è la Polizia Postale che ha rimosso la foto con la Solesin in
carrozzina incolume, e fatto sospendere il profilo di Marcianò per un
mese, anticipando contestualmente la data per l’interrogatorio di
garanzia al 2 settembre, mentre poco prima era stato fissato al 21.
Rosario però si è avvalso della facoltà di non rispondere e non si
presenterà per l’interrogatorio.
La faccenda è organizzata, come sempre, da questo Task Force
Butler, (palla di lardo) al secolo Federico De Massis, fratello del noto
penalista abruzzese Fabio De Massis: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1334507523227381&id=868476723163799. TFB è protetto dalla magistratura, chiaramente.
Lo zio: Piersante Paneghel (Troll incatenato) (rendetevi conto che nome)
Gli articoli di disinformazione:
http://www.direttanews.it/2016/08/25/valeria-non-morta-loltraggio-alla-famiglia-solesin-video/
Diretta » News Italia »
“Valeria Solesin non è mai esistita, anzi è viva”. Questa la tesi sostenuta da Rosario Marcianò, uno dei complottisti italiani più famosi sul web. Il sedicente esperto di scie chimiche ha fatto parlare recentemente di sé per aver denunciato la “bugia” degli attentati di Parigi: le stragi del 13 novembre 2015, a suo dire, sarebbero state semplicemente una farsa, e così pure la notizia della scomparsa prima e della morte poi di Valeria Solesin. Le vittime, secondo la sua “versione”, erano semplici attori. Di più: la studentessa veneziana non sarebbe mai esistita. La prova? La giovane studentessa non aveva un account sui social network. Anche i genitori che hanno pianto la sua morte e commosso l’Italia, dando a tutti noi una lezione di grande dignità, secondo Marcianò sarebbero semplicemente dei professionisti della recitazione.
Diretta » News Italia »
“Valeria non è morta”: l’oltraggio alla famiglia Solesin – VIDEO
giovedì, 25 agosto 2016
“Valeria Solesin non è mai esistita, anzi è viva”. Questa la tesi sostenuta da Rosario Marcianò, uno dei complottisti italiani più famosi sul web. Il sedicente esperto di scie chimiche ha fatto parlare recentemente di sé per aver denunciato la “bugia” degli attentati di Parigi: le stragi del 13 novembre 2015, a suo dire, sarebbero state semplicemente una farsa, e così pure la notizia della scomparsa prima e della morte poi di Valeria Solesin. Le vittime, secondo la sua “versione”, erano semplici attori. Di più: la studentessa veneziana non sarebbe mai esistita. La prova? La giovane studentessa non aveva un account sui social network. Anche i genitori che hanno pianto la sua morte e commosso l’Italia, dando a tutti noi una lezione di grande dignità, secondo Marcianò sarebbero semplicemente dei professionisti della recitazione.
I post di Marcianò sulla povera Valeria,
dopo qualche mese dalla data di pubblicazione sui suoi profili social,
sono stati segnalati alla Procura di Venezia (non è chiaro se su
indicazione della famiglia Solesin) e lo stesso Marcianò ha ricevuto
pochi giorni fa l’indicazione di rimuovere quei contenuti, ma non sembra
aver ottemperato: si è infatti limitato a cancellare l’account
Facebook, ma sugli altri network ha rincarato la dose e lanciato un
nuovo messaggio complottista: Valeria Solesin esiste – ha affermato – ,
ma non è mai morta nell’attacco al Bataclan. E una foto pubblicata sul New York Daily News
lo dimostrerebbe: una ragazza che potrebbe effettivamente somigliare a
Valeria compare tra le persone soccorse. Proprio questa è stata a quanto
pare la goccia che ha fatto traboccare il vaso, convincendo i genitori
di Valeria a querelare Marcianò. A darne notizia è stato lo zio di
Valeria, Piersante Paneghel: “Le persone che, come lui, speculano sul
dolore altrui devono iniziare a pagare”, ha affermato. Lui, però, non
sembra troppo turbato e su Twitter continua a rilanciare le sue “teorie”. Nel suo mirino è finito anche il terremoto che ha devastato in questi giorni il centro Italia:
la vera causa, ha insinuato il Nostro, risalirebbe ai pozzi di
trivellazione. Lasciamo ai lettori ogni opportuna considerazione…
Valeria non è mai esistita, anzi è viva".
Marcianò querelato dalla famiglia Solesin
Giovedì 25 Agosto 2016, 20:30
di Enrico Chillè
Il complottismo a ogni costo, alla lunga, può diventare un'arma a doppio taglio.
Ne sa qualcosa Rosario Marcianò, uno dei complottisti italiani più
famosi sul web. Sedicente esperto di (udite, udite!) scie chimiche,
l'uomo non tarda mai per denunciare complotti e false flag, come in
occasione degli attentati di Parigi. Le stragi del 13 novembre 2015, per
Marcianò, sarebbero state semplicemente una farsa, e quando nelle ore
successive agli attacchi si diffuse la notizia della scomparsa prima e
della morte poi di Valeria Solesin, il leader spirituale dei
complottisti italiani affermò con insistenza che si trattava di attori e
che la studentessa veneziana non sarebbe mai esistita. Il motivo?
Valeria non aveva account sui social network. I genitori, che hanno
pianto la sua morte, secondo Marcianò sarebbero semplicemente degli
attori.
I commenti di Marcianò e i suoi seguaci due giorni dopo gli attacchi di Parigi. A dispetto del nome, gli Eagles of Death Metal, il gruppo che stava suonando al Bataclan la sera del 13 novembre, non sono una band di musica metal, bensì di punk-rock e grunge (e chi ascolta questi generi musicali conosce benissimo la differenza).
I post su Valeria, dopo qualche mese, sono stati segnalati alla Procura di Venezia (non è chiaro se su indicazione della famiglia Solesin). Marcianò, pochi giorni fa, ha ricevuto dalla Procura l'indicazione di rimuovere quei contenuti, ma non sembra aver ottemperato. Il buon Rosario, infatti, si è limitato a cancellare l'account Facebook, ma sugli altri social network ha rincarato la dose e lanciato un nuovo messaggio complottista. Ecco cosa ha postato, due giorni fa, Marcianò su Google Plus:
L'uomo, quindi, non solo non mostra
alcun pentimento o intenzione di fare un passo indietro, ma ora
rilancia: Valeria Solesin esiste, ma non è mai morta nell'attacco al
Bataclan. E una foto pubblicata sul New York Daily News
lo dimostrerebbe: una ragazza, effettivamente somigliante a Valeria,
compare tra le persone soccorse. E sul web Marcianò e i suoi seguaci
affermano con convinzione: «È viva, guardate, non ha neanche
un'espressione terrorizzata». E allora perché passare intere settimane a
negare l'esistenza di Valeria?
Chiuso il profilo Facebook, Marcianò ha rilanciato le sue teorie su
Twitter. Tweet analoghi a questi due sono stati pubblicati più volte nei
giorni scorsi:
I commenti di Marcianò e i suoi seguaci due giorni dopo gli attacchi di Parigi. A dispetto del nome, gli Eagles of Death Metal, il gruppo che stava suonando al Bataclan la sera del 13 novembre, non sono una band di musica metal, bensì di punk-rock e grunge (e chi ascolta questi generi musicali conosce benissimo la differenza).
I post su Valeria, dopo qualche mese, sono stati segnalati alla Procura di Venezia (non è chiaro se su indicazione della famiglia Solesin). Marcianò, pochi giorni fa, ha ricevuto dalla Procura l'indicazione di rimuovere quei contenuti, ma non sembra aver ottemperato. Il buon Rosario, infatti, si è limitato a cancellare l'account Facebook, ma sugli altri social network ha rincarato la dose e lanciato un nuovo messaggio complottista. Ecco cosa ha postato, due giorni fa, Marcianò su Google Plus:
Se me lo avessero raccontato, non ci avrei creduto. Ma è viva! https://youtu.be/Lt3P-MWIjQg via @YouTube
È
quasi un anno che Rosario Marcianò e i suoi seguaci vanno dicendo che
Valeria Solesin non è mai esistita o che non è morta nell'attacco
terroristico al Bataclan del novembre dello scorso anno. La Procura di
Venezia ha deciso di procedere nei confronti di un uomo che per un anno
ha speculato sul dolore di una famiglia
Marcianò e la storia secondo cui Valeria Solesin non sarebbe mai esistita
Quando Marcianò ha saputo che tra le vittime c’era anche una ragazza italiana, Valeria Solesin, non ha ritenuto questa fosse una ragione sufficiente per credere alla tanto osteggiata “versione ufficiale”. Al contrario Marcianò ha continuato imperterrito a dire che anche la Solesin – che aveva un fidanzato, un fratello, dei genitori, degli zii – era un’attrice. Anzi “Valeria Solesin” era un personaggio inventato e tutte le persone presentate dai media come parenti e amici erano anch’essi attori. A dirla tutta nemmeno questa è una novità per il geometer di Sanremo, che negli anni ci ha spiegato – tra una scia chimica e l’altra – che ogni attentato era stato organizzato per finta, un po’ come l’altrettanto “finto sbarco sulla Luna”. Inutile nasconderci il motivo per cui Marcianò lo fa: la fama nel sotto mondo dei complottisti, i click, i soldi. Mentre lancia accuse contro i governi che avvelenano i propri concittadini con macchinazioni inesistenti non si fa alcun problema a passare sul cadavere di persone reali che nel mondo reale avevano affetti reali e che hanno lasciato un vuoto vero e incolmabile.Succede però che post come questi vengano segnalati alla Procura di Venezia e che quindi Marcianò si trovi ad essere indagato e rischi di dover aggiungere un altro procedimento penale ai tanti già a suo carico attualmente in corso. Pensate che la cosa abbia fermato Marcianò? Assolutamente no, in fondo le spese legali non si pagano mica da sole. Ed ecco che quindi il nostro geometer prima annuncia che la Procura di Venezia gli ha ordinato la rimozione dei contenuti su Valeria Solesin.
Poi, dopo aver sospeso il profilo Facebook si trasferisce su Twitter dove da alcuni giorni si dedica a spammare un video da lui prodotto dove prosegue imperterrito a voler dimostrare (usando articoli di giornale) che Valeria Solesin è viva. Notate il cambiamento delle opinioni del Geometer sanremese: prima afferma con certezza che né Valeria né “le due persone che fingono di essere i suoi genitori” sono reali. Poi invece arriva a dire che la ragazza sarebbe viva (quindi esiste) e in realtà sarebbe complice di una grande truffa ai danni dell’opinione pubblica e dei cittadini europei. Immaginate di essere i suoi genitori, suo fratello o il suo fidanzato e dover leggere parole come queste.
Fino a questo momento la famiglia di Valeria Solesin ha fatto l’unica cosa possibile da fare: ha ignorato Marcianò, perché in fondo ci sono cose ben più importanti e serie a cui pensare. Ma arriva un momento in cui non è più tollerabile accettare il comportamento di chi, come Marcianò, specula sul dolore altrui. E questo i parenti di Valeria lo sanno bene, visto che pochi giorni dopo l’annuncio della morte della studentessa veneziana avevano dovuto subire quello che lo zio di Valeria, Piersante Paneghel ha in più occasioni definito lo sciacallaggio mediatico operato da Gabriele Parpiglia per conto di Maurizio Costanzo con i quali ha da tempo ingaggiato una lunga battaglia per ricostruire la verità sulla vicenda della “lettera di Dario Solesin” mostrata durante una puntata del Maurizio Costanzo Show. Paneghel ci ha detto che la forma di sciacallaggio messa in atto da Marcianò fa parte della stessa filiera di speculazione sul dolore altrui della quale fanno parte – ad altri livelli – Parpiglia e Costanzo. «È giusto – ha proseguito lo zio di Valeria – che persone come Rosario Marcianò inizino a pagare per quello che fanno», perché non è accettabile né tollerabile che una famiglia non abbia il modo di elaborare un lutto così straziante e che debba subire accuse infamanti come quelle su Valeria che farebbe parte di una grande cospirazione. Lo zio di Valeria ha definito “rivoltante” l’atteggiamento parassita nei confronti del dolore altrui di Marcianò, una cosa gravissima che va fermata con ogni mezzo possibile: «Marcianò deve rendere conto del fatto di stare lucrando sul nostro dolore, espandendolo» ha concluso.
La cosa curiosa è che lo “zio” di Valeria Solesin (lo sarà
veramente?) si autodefinisce Troll (incatenato). Non a caso è un
pubblicitario che si occupa di marketing, per cui conosce bene le
tecniche di propaganda nonché della gestione delle tecniche di
indicizzazione per i principali motori di ricerca e fa da paravento alla
famiglia Solesin che, a quanto pare, per motivi che possiamo ben
immaginare, non si vuole esporre. Infatti ancora non è dato sapere chi
sono i querelanti.
Questo è quello che sta succedendo, tutto il resto è menzogna.
Koenig
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