Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre
truffato
Finalmente
arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco
Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la
conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.
Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta
data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà
giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella
quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote
appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono
al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perchè
le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno
soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che
la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni
lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA.
Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:
Interrogazione
con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
Oggetto:
Natura giuridica della proprietà dell’euro
In risposta
ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio
fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento
dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una
volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare
del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?
Nei tempi
stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:
IT
E-000302/2012
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(12.3.2012)
E-000302/2012
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(12.3.2012)
L’articolo
128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base
giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da
parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche
centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo
l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione
nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al
nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario
o dello scambio delle banconote o monete.
Olli Rehn
non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione
fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle
cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude
l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori
nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito,
a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare
l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene
nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione
Europea, dove nel comma 1 si legge:
La Banca
centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di
banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le
banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla
Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le
uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
E’
chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica
dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che
la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo
controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht.
Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare
elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico,
nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice
che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si
appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso
l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca
d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e
fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in
bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti
la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad
interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi
reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere
esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente
del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo,
lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano
pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione
del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa
malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla
propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal
1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è
imposto sulla vita dell’uomo.
Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte
di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi
ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England
conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci
riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più
perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente
dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri
paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue)
ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci
prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a
suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha
recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste
possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito
(con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della
UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo
dell’indebitamento pubblico.
Tutto è
nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata
USA, siedono ai vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è
l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni
politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della
Goldman.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
L’unica
soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi
perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del
sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere
titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a
niente.
A tutti noi
un in bocca al lupo.
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