L'operazione Takeover della polizia. In manette cinque pusher e altri tre giovani per lesioni gravi
di FRANCESCO PANDOLFI
Ultimo aggiornamento il 25 gennaio 2019 alle 16:38
Reggio Emilia, 25 gennaio 2019 - Un'operazione della polizia ha smantellato lo spaccio di droga in stazione che era passato dalle mani dei magrebini ai nigeriani. Gli uomini della squadra mobile, infatti, hanno arrestato otto uomini, tutti nigeriani tra i 27 e i 21 anni, cinque per spaccio di droga e tre per lesioni gravi, perché riconosciuti come gli autori di una violenta aggressione avvenuta lo scorso ottobre all'interno delle ex Reggiane, ai danni di alcuni loro connazionali. Tutti e otto si conoscevano e venivano anche dalla stessa città in Nigeria.
L’operazione Takeover, durata dall’ottobre scorso fino all’altro giorno, si è infatti intrecciata alle indagini per un’aggressione ai danni di alcuni nigeriani (tutti incensurati) all’interno delle ex Reggiane, avvenuta a ottobre. In quell’occasione un gruppo proprio di nigeriani aveva fatto irruzione in un capannone, con anche un machete e altre armi, per un regolamento di conti, aggredendo i connazionali. Un’azione che il gip ha definito di «modalità squadrista». Le vittimeavevano riportato ferite anche gravi e si erano rivolti alla polizia. Da qui erano scattati gli accertamenti della squadra mobile che hanno portato all’identificazione di tre aggresssori (nigeriani tra i 22 e i 20 anni).
Questi, però, facevano parte della stessa combriccola dei cinque pusher e così l’indagine si è unita a quella sullo spaccio in zona stazione. Nei filmati della polizia si vedono i pusher salire e scendere dalle auto e dai furgoni dei clienti o spacciare cocaina ed eroina, a prezzi stracciati (10-15 euro a dose), direttamente in strada. Per evitare di essere beccati con la droga addosso, inoltre, i pusher non conservavano lo stupefacente nelle tasche o in casa, ma lo nascondevano direttamente in strada, recuperandolo al bisogno.
La polizia, quindi, attraverso gli arresti differiti, ha tenuto sotto controllo il gruppo, fino a quando l’altro giorno sono scattate le manette per i tre aggressori, con l’accusa di lesioni gravi, e i cinque pusher (uno di loro trovato in possesso di droga in un appartamento durante una perquisizione), per spaccio di sostanza stupefacente
Catania, il pusher strangola il poliziotto
Fermato dopo un inseguimento a San Berillo il giovane gambiano si scaglia contro gli agenti
CATANIA
– La polizia di Catania ha arrestato il 22enne gambiano Ousman
Sene. Durante un controllo una pattuglia mentre transitava nella zona di
San Berillo vecchio ha notato un giovane italiano acquistare droga da
persone di colore.
Alla vista dei poliziotti, sia il ragazzo sia il pusher si sono dati alla fuga ma gli agenti, dopo un breve inseguimento, sono riusciti a fermare sia l’acquirente che spontaneamente ha deciso di consegnarsi agli agenti, sia altro giovane di colore che si trovava in compagnia del pusher.
Quest’ultimo, noto ai due agenti in quanto spacciatore già arrestato in simili circostanze pochi giorni prima, si è rifiutato di salire sull’auto di servizio e ha iniziato a sferrare calci e pugni ai due poliziotti, sempre più violentemente, tanto che, nel tentativo di divincolarsi dalla presa ha afferrato uno dei agenti per il collo stringendo la presa. Solo grazie all’intervento del collega il poliziotto è riuscito a liberarsi.
Ai miei tempi costui sarebbe già stato punito ma si vede che i catanesi non hanno più gli attributi se permettono ad un africano di vivere irregolarmente nel nostro paese, di spacciare e seminare il terrore .
Alla vista dei poliziotti, sia il ragazzo sia il pusher si sono dati alla fuga ma gli agenti, dopo un breve inseguimento, sono riusciti a fermare sia l’acquirente che spontaneamente ha deciso di consegnarsi agli agenti, sia altro giovane di colore che si trovava in compagnia del pusher.
Quest’ultimo, noto ai due agenti in quanto spacciatore già arrestato in simili circostanze pochi giorni prima, si è rifiutato di salire sull’auto di servizio e ha iniziato a sferrare calci e pugni ai due poliziotti, sempre più violentemente, tanto che, nel tentativo di divincolarsi dalla presa ha afferrato uno dei agenti per il collo stringendo la presa. Solo grazie all’intervento del collega il poliziotto è riuscito a liberarsi.
Ai miei tempi costui sarebbe già stato punito ma si vede che i catanesi non hanno più gli attributi se permettono ad un africano di vivere irregolarmente nel nostro paese, di spacciare e seminare il terrore .