lunedì 25 marzo 2019

Torino, clandestino le strappa i vestiti. Poi violenta 18enne nel parco

L'aggressione a vicino alla discoteca. Il guineano era armato con un collo di bottiglia. I soccorsi chiamati da buttafuori




Ha minacciato il ragazzo con cui si era appartata, armato di un collo di bottiglia rotto.
Poi lo ha allontanato con violenza. Infine, si è avventato sulla ragazza, abusando sessualmente di lei.
Sono queste le fasi, drammatiche, della violenza inflitta nella notte tra sabato e domenica a Torino da parte di un guineano ai danni di una neo maggiorenne. L'uomo, clandestino e noto alle forze dell'ordine, ha sorpreso la coppietta di fidanzatini su una panchina del parco del Valentino a Torino. I due erano poco distanti dalla discoteca Life. L'immigrato ha minacciato il ragazzo, costringendolo ad allontanarsi. Poi si è avventato sulla ragazza, compiendo - scrive il Corriere - una serie di abusi sessuali, ma senza stuprarla.
Il ragazzo nel frattempo era corso alla discoteca per chiudere aiuto. Un buttafuori ha notato la scena ed ha chiamato la polizia. All'arrivo della volante, i presenti si sono trovati di fronte alla scena dell'abuso: la neo 18enne aveva i vestiti strappati, era senza scarpe e sotto choc. In pochi minuti gli agenti sono però riusciti a rintracciare l'immigrato, trovato dietro alcuni cespugli vicino all'argine del Po.
La giovane vittima, ancora sotto choc, è stata soccorsa e portata immediatamente all'ospedale Sant'Anna per le cure mediche del caso.

Violentata al parco del Valentino da un trentenne che viveva al Moi


 

Abbastanza appartata per scambiarsi un bacio, non troppo lontano dall’ingresso del Life, perché, a notte fonda, il Valentino non è propriamente un posto sicuro. Lo sapeva anche la coppia di ragazzi che l’altra sera ha cercato un po’ di intimità da quelle parti. Tutti e due di Torino, tutti e due diciottenni. È da una panchina alle spalle dell’ultima discoteca rimasta accesa nel parco che i loro sguardi hanno incrociato quelli di Gueladjo Koulibaly. Dieci metri più in là c’erano le chiacchiere di chi stava lasciando il locale. Oltre il viale le auto che sfilavano lungo corso Massimo D’Azeglio.

L’aggressione
Erano le 4. Il film dell’aggressione è un incubo che dura dieci minuti. Koulibaly mostra una bottiglia rotta. Fa un cenno a lui di levarsi subito di torno. Il ragazzo prova a dissuaderlo ma è inutile. Capisce che quella non è una rapina e sa di non poter affrontare da solo quell’uomo, più grosso di lui. Si alza ma ha la prontezza di andare subito a chiedere aiuto. I primi ad ascoltarlo sono gli addetti alla sicurezza del Life. Pochi secondi e viene informata la polizia. C’è una volante già in zona, che è lì in un attimo e, nel dramma, evita il peggio.
La ragazza viene salvata, ma è ferita. Un’ ambulanza la porta al Pronto soccorso del Sant’Anna. Lascerà l’ospedale con una prognosi di 30 giorni Il suo aggressore fa in tempo ad allontanarsi ma non a scappare: i poliziotti di una seconda pattuglia lo placcano una manciata di minuti dopo, prima che riesca a lasciare il parco. Si è nascosto dietro ai cespugli dall’altro lato del Valentino, verso il Po. Sulle sue responsabilità non c’è il minimo dubbio. Fermato, identificato e arrestato, adesso è in carcere. Deve rispondere di violenza sessuale.
I precedenti
Per polizia e carabinieri Gueladjo Koulibaly non è uno sconosciuto. Anzi, gli agenti lo stavano cercando già da qualche mese. Ex rifugiato nelle palazzine olimpiche del Moi, aveva lasciato via Giordano Bruno da poco. Lui, però, nel piano di inclusione deciso dal tavolo delle istituzioni cittadine non è mai entrato. Ha precedenti per violenza - nessuno, prima di ieri, a sfondo sessuale - e resistenza a pubblico ufficiale. Soprattutto, era irregolare in Italia. Per questo gli agenti dovevano da tempo consegnargli un decreto di espulsione. Il problema è che lui, senza un domicilio ufficiale, dopo l’allontanamento volontario dalle palazzine di Borgo Filadelfia, risultava irreperibile.
Il piano anti-violenza
Ieri la notizia della violenza sessuale al Valentino ha strappato i primi commenti politici. Il ministro dell’Interno sui social scrive: «Colpa di Salvini che è troppo cattivo... #tolleranzazero». Intanto, l’assessore Marco Giusta spiega di essere al lavoro a un progetto per il rilancio dei locali notturni: un supporto ai gestori in tutte le pratiche, nella ricerca dei fondi, nella messa a norma degli spazi. Sul tavolo ci sono anche risorse della Regione. E a proposito della violenza sessuale al Valentino, Giusta ringrazia le forze dell’ordine per le indagini e dice che «tutta la città è vicina alla ragazza. Comune e Città metropolitana si sono recentemente dotati di un piano antiviolenza che identifica come essa sia strutturale». E ammette: «Molto resta da fare». Una frase che qualcuno già diceva più un anno fa. Nel frattempo al Valentino hanno chiuso altri locali. E nonostante i controlli e gli arresti di polizia e carabinieri sta diventando ogni giorno di più un angolo di città dove può accadere di tutto.

Violento, abusivo, irregolare: chi è il migrante che ha violentato la 18enne a Torino

Gueladjo Koulibaly aveva precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo lo sgombero del Moi, aveva fatto perdere le proprie tracce

Gueladjo Koulibaly ha una sfilza di precedenti penali. Prima di aver aggredito e violetato un 18enne fuori dalla discoteca Life di Torino, il 30enne guineiano era già noto alle forze dell'ordine, e non solo perché lo stavano cercando in lungo e in largo per consegnargli il foglio di via.
In passato c'erano già stati episodi di violenza e di resistenza al pubblico ufficiale. Aveva vissuto a lungo nelle palazzine olimpiche del Moi. Ma poco prima che la polizia sgomberasse l'ultimo stabile del "villaggio dei migranti", aveva fatto perdere le sue tracce (guarda la gallery) per poi riapparire venerdì notte, nel parco del Valentino, aggredire con un coccio di bottiglia una coppia di fidanzatini e abusare della ragazzina.
Quando gli agenti sono intervenuti per salvare la 18enne, Gueladjo Koulibaly è stato immediatamente arrestato per violenza sessuale. Verso le 4 di notte, tra venerdì e sabato scorso, il pregiudicato clandestino ha sorpreso la 18enne mentre si trovava seduta su una panchina in compagnia del fidanzatino. I due si stavano baciando fuori dalla discoteca Life. Nemmeno la presenza del giovane ha fatto desistere il guineano che, minacciando la coppia con un collo rotto di bottiglia, ha intimato al ragazzo di allontanarsi. Dal momento che il 18enne non avrebbe mai e poi mai potuto avere la meglio sull'immigrato, che per stazza e per età erta molto più grande di lui, è corso a cercare aiuto in discoteca. È stato un addetto al personale della sicurezza del Life a dare l'allarme al 112. Sul posto si sono precipitate le volanti della questura: una pattuglia, in servizio in zona, è intervenuta all'istante. Gli agenti hanno trovato la vittima terrorizzata e con i vestiti stracciati. Un'ambulanza del 118 ha accompagnato la 18enne all'ospedale Sant'Anna dove, ancora sotto choc, è stata visitata.
La fuga di Gueladjo Koulibaly è durata poco. Pensava di farla franca, facendo perdere le sue tracce con la complicità del buio, ma è stato fermato prima che diventasse giorno e arrestato mentre si nascondeva dietro ad alcuni cespugli lungo gli argini del fiume Po. In Italia senza documenti, è risultato essere già noto alle forze dell'ordine avendo precedenti per violenza e resistenza al pubblico ufficiale. Da tempo le forze dell'ordine lo stavano cercando per consegnargli il decreto di espulsione ma, da quanto aveva la sciato le palazzine del Moi, risultava irreperivile. Adesso dovrà rispondere l'accusa di violenza sessuale. E la Questura potrebbe accelerare il provvedimento di espulsione.
L'episodio del Valentino avviene in un momento di concitazione politica in cui la sinistra si schiera apertamente per allargare le maglie della cittadinanza agli immigrati. Un provvedimento che trova profondamente contrario Matteo Salvini. Che sulle violenze di Gueladjo Koulibaly ha anche scritto un post su Facebook rilanciando l'hashtag

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