A Milano come a Mogadishu, risse in strada e moschee a cielo aperto: ecco l’altra faccia dell’accoglienza
lunedì 4 febbraio 11:17 - di Martino Della Costa
A Milano come a Mogadishu o a Molenbeek: risse in strada e preghiere islamiche alle pendici del Castello Sforzesco, trasformate in moschee a cielo aperto. E preghiere e cazzotti volano in mezzo a passanti sconcertati e terrorizzati.
Milano, risse in strada e moschee a cielo aperto
E mentre imperversa la crociata buonista per l’integrazione, l’altra faccia dell’accoglienza rivela ogni giorno di più i risvolti da incubo di un’utopia impossibile da realizzare e, forse, anche solo da perseguire. E a confermarlo arriva la cronaca di una delle città più importanti e multietniche del Belpaese, Milano, dove solo poche ore fa (era domenica sera ndr) un nordafricano è stato accoltellato davanti ai passati, all’angolo tra viale Farini e viale Stelvio. L’uomo, probabilmente vittima di una guerra tra bande, è riuscito a raggiungere a piedi e sanguinante l’ospedale Niguarda dove è stato ricoverato e dove versa in gravi condizioni anche se non sarebbe in pericolo di vita, nonostante – spiega Il Giornale dando la notizia d’apertura sul suo sito – «i numerosi tagli e le profonde ferite su tutto il corpo, volto compreso». L’intera scena, neanche a dirlo, è stata tempestivamente ripresa da alcuni passanti e il video choc è stato condiviso sui social, a riprova della efferatezza quotidiana che ha ormai invaso vicoli e strade delle nostre “accoglienti” città. «Nel filmato – riporta allora il quotidiano diretto da Sallusti – si vede un uomo con una giacca marrone stendere a terra un’altra persona e affondare una lama verso di questa numerose volte». E tutto solo a pochi passi da frequentatissime fermate di autobus e metropolitana e sotto gli occhi sconvolti dei passanti, terrorizzati da quella lama brandita furiosamente dall’aggressore nordafricano.Musulmani raccolti in preghiera davanti al Castello Sforzesco
Poco distante, altri ospiti stranieri della città, in barba a imam condannati per terrorismo e in ossequio a tradizioni assai lontane dalle nostre – (e per nulla intimoriti di urtare la suscettibilità di chi accoglie e ospita sbrigandosi a staccare i crocifissi dalle pareti di aule scolastiche e uffici pubblici) – il giardinetto davanti al Forte degli Sforza viene trasformato in un luogo di preghiera da un gruppetto sempre più nutrito di fedeli musulmani, raccolti in preghiera davanti a uno dei simboli storico-culturali milanesi e trasformato all’occorrenza nell’ennesima moschea della città: Una città dal volto sempre più irriconoscibile (come la foto presa da Twitter testimonia drammaticamente)…https://www.facebook.com/ABUAJ2/videos/2016402355079843/Muslim Black slavery - Islam slave history of Black Africa
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