Non c’è barriera che li fermi. I cosiddetti “migranti” sfondano le barriere d’Europa, a dispetto del filo spinato e delle forze dell’ordine, e ci invadono. Stanno vincendo la loro guerra. Sì è una guerra. A Ceuta, territorio spagnolo in Marocco, in 800 hanno dato l’assalto alla duplice barriera in ferro spinato, hanno sfidato il rischio di essere uccisi dal fuoco delle forze marocchine e di quelle spagnole che presidiano la linea di confine. Circa 150 sono rimasti feriti. Oltre 600 sono riusciti a superare la barriera e a raggiungere il territorio spagnolo. A questo punto vengono trattati come “richiedenti asilo”. Le autorità spagnole hanno l’obbligo di consentire loro di avviare la pratica per verificare se abbiano diritto a meno a trattenersi in Spagna nella veste di rifugiati politici. Intanto possono passare degli anni. Ed è lo Stato di accoglienza che deve accollarsi tutte le spese del vitto, alloggio, sanità, istruzione, trasporti e ovviamente il costo del procedimento giudiziario e amministrativo. Si tratta di una guerra persa in partenza. Loro la stanno vincendo grazie alle nostre leggi. Noi la stiamo perdendo perché a causa delle nostre leggi non siamo più padroni dentro casa nostra. Spagna - 600 subsahariani 'migranti' (un eufemismo dato che Facebook non ci permette di chiamarli in altro modo) ha oltrepassato il confine di Cueta. Alcune guardie di confine sono state ricoverate dopo essere state attaccate con pietre, spray acidi etc.
Invasione .
Una banda di circa 800 clandestini senza documenti di origine sub-sahariana ha cercato di saltare nelle prime ore del mattino la recinzione di confine che separa Ceuta (spagnola) dal Marocco: lo rivela una nota della Guardia Civil. Di questi, 602 sono riusciti a entrare a Ceuta, e di questi 132 sono stati feriti, secondo la Croce Rossa. Si tratta di un assalto tra i più violenti e attuato dal maggior numero di persone degli ultimi tempi, secondo fonti della polizia. Gli agenti marocchini sono riusciti ad arrestare centinaia di persone nel loro territorio e la Guardia Civil da parte sua ne ha restituito un gruppo in Marocco. I clandestini che sono riusciti a saltare sono stati portati direttamente al Temporary Immigrant Stay Center (Ceti), che peraltro è in difficoltà perché è già saturo di clandestini. Secondo la Guardia Civil, il gruppo ha saltato il recinto – un confine protetto da una doppia recinzione di 8,4 chilometri di lunghezza e uoltre sei metri di altezza -, alle sei e trenta di mattina nella zona della Fattoria Berrocal. A quanto si apprende, è il punto più debole del confine a causa di aree cieche in cui le telecamere non riescono a rilevare i clandestini. Per più di un’ora, polizia marocchina e Guardia civil hanno cercato di contenere l’assalto, ma alla fine un grande gruppo è riuscito ad entrare a Ceuta con cesoie per rompere la recinzione, e hanno usato la calce viva, lanciafiamme fatto in casa, bastoni e oggetti contro gli agenti in modo da non essere fermati. La Croce Rossa ha trattato 22 agenti feriti, quattro di loro con gravi ustioni e evacuati nello stesso ospedale. Le fonti sanitarie vi aggiungono altre 10 guardie civili che hanno dovuto ricevere assistenza medica in ospedale. Tuttavia, nella sua nota la Guardia Civil parla di 15 agenti feriti. Alcuni agenti soffrono di disturbi respiratori e congiuntivite. In una dichiarazione, l’Associazione spagnola delle guardie civili ha riferito che i clandestini hanno spruzzato agenti, oltre alla calce viva, con “escrementi e urina”. La Guardia Civil ha spiegato che altri agenti presentano “colpi, ferite e ustioni”. Inoltre i clandestini “hanno lanciato pietre contro agenti e veicoli ufficiali”. Tre di loro hanno rotto i cristalli. Recuperate anche “bottiglie molotov e borse con hashish”.
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