martedì 3 aprile 2018

Ecco frutti dello Ius soli i musulmani non moderati: Safuan Ghoul


Nessuno Italiano si sognerebbe mai di minacciare o augurare la morte ad un musulmano nella sua terra, qui invece loro possono fare tutto poiché noi italiani siamo troppo coglioni e tolleriamo questa gente, gli apriamo le braccia, gli diamo lavoro, casa, sussidio e loro cosa fanno anziché ringraziarci ?? Vogliono imporre il loro dio di morte e la loro religione sanguinaria anche nel nostro paese. Se solo aprissimo gli occhi potremmo liberarci di questa gente e lasciarli al loro destino ed al loro dio .....


Magdi Allan
Chi sono i veri musulmani moderati? Il pericolo dei giovani apparentemente laici ma che sembrano pronti a mobilitarsi per la causa di Allah

Cari amici, ho imparato a costo della mia vita che i musulmani come persone possono essere moderati, ma che l’islam come religione non è moderato. Le persone vanno sempre rispettate nella loro individualità e valutate sulla base delle loro azioni. Il nostro stato di diritto si fonda sulla responsabilità personale, ognuno risponde dei propri atti. Ma ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e ha fatto Maometto sono del tutto incompatibili con le nostre leggi, regole e valori.
A questo punto si tratta di chiarire chi sono i musulmani moderati. Sulla base della mia esperienza, ho preso atto che i musulmani possono essere moderati solo se sono laici, ovvero solo se antepongono la ragione e il cuore ad Allah e a Maometto. All’opposto con i musulmani che prima di parlare o di agire verificano se sia conforme o meno con ciò che Allah prescrive nel Corano e con ciò che ha detto e ha fatto Maometto, non sono possibili né il dialogo né la convivenza.
Ebbene, sto verificando sempre più che non c’è una linea di demarcazione netta che separa e distingue tra i musulmani moderati, i musulmani integralisti, i musulmani terroristi. Esiste invece un’area di compenetrazione, di contiguità e di condivisione, che generano personalità complesse, equivoche, problematiche e preoccupanti. Gli esempi concreti sono tantissimi. Mi limiterò a titolo esemplificativo a un caso delle ultime ore. Nella posta personale della mia pagina Facebook, un utente che si presenta con il nome arabo Safuan Ghoul, mi scrive: “Fai pena figlio di puttana.. tu devi essere crocifissato dalle palle che non hai.. Tanto poi risorgerai
Figlio di Maria”. 

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Entrando nella sua pagina Facebook, si vede la foto di un giovanissimo dai tratti mediorientale vestito all’occidentale con felpa rialzata, cappellino, occhiali da sole, taglio di capelli alla moda. Sotto la sua foto compare la bandiera palestinese, la Moschea della Cupola della Roccia o di Omar, e la scritta in arabo: Gerusalemme è la capitale della Palestina. Si legge che ha frequentato l’Istituto alberghiero di Castelvetrano, che esiste effettivamente in Provincia di Trapani, e che “Lavora presso Juventus”. Sarebbe originario di Mahdia, località agricola nel centro del Marocco da cui provengono tanti marocchini residenti in Italia, e attualmente si troverebbe per lavoro a Lubecca, nel nord della Germania. Scorrendo la sua pagina Facebook si constata che si tratterebbe di un giovanissimo laico, tifoso della Juventus, che segue trasmissioni televisive in lingua araba di chiacchiere di società, amante del mare e delle belle spiagge, in una foto compare con una ragazza senza velo occidentalizzata. Ma parallelamente sono presenti sia citazioni del Corano sia la difesa strenua dei palestinesi concepiti come vittime di una presunta occupazione israeliana. L'immagine può contenere: occhiali_da_sole e primo piano
Cari amici, com’è possibile che un giovane musulmano laico, che conduce uno stile di vita occidentale, tifoso sfegatato della Juventus, che ama le belle donne, arrivi a inviarmi un messaggio in cui mi definisce “figlio di puttana” e afferma che “tu devi essere crocifissato dalle palle che non hai”? Come può un giovane musulmano che apparentemente ama la vita condannare a morte e auspicare la mia crocifissione, irridendo di Gesù e del miracolo della Resurrezione? Quanti di questi giovani sono tra noi? Chi sono allora i veri musulmani moderati

L'immagine può contenere: 2 personeL'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute, spazio al chiuso e primo pianoCara ragazzina finché sei in tempo lascia questo ragazzo poiché non è una brava persona e da come minaccia la gente corri il rischio di venire torturata ed uccisa .



Nelle ultime 48 ore sono stati arrestati due terroristi islamici, un egiziano a Foggia e un marocchino a Torino, entrambi con la cittadinanza italiana, dunque “nuovi italiani”. Ma la sinistra, soprattutto Laura Boldrini, Nonostante la clamorosa disfatta elettorale, insistono sul folle e criminale legge sullo Ius Soli che darà la cittadinanza automatica a migliaia di potenziali futuri terroristi islamici.

Roma, 28 mar – Nel giro di due giorni abbiamo assistito all’arresto, su suolo italiano, di due islamisti su cui grava l’accusa di affiliazione all’Isis. I due sono stati dunque fermati per sospetta attività terroristica. Il primo, un 58enne residente a Foggia, indottrinava i bambini della sua associazione culturale islamica, mostrando loro video di sgozzamenti degli infedeli ed esortandoli alla jihad, ossia al martirio in nome di Allah. Il secondo, El Mahdi Halili, è invece un 23enne di Torino, autore del primo documento pro-Isis redatto in italiano. Era stato già definito per questo come l’«ideologo dell’Isis in Italia». I due, però, non hanno in comune solo la loro fede fondamentalista e la simpatia per il Califfato, ma anche la cittadinanza italiana. L’indottrinatore di Foggia, essendo sposato con una donna italiana, ha infatti potuto ricevere il nostro passaporto, mentre El Mahdi Halili è un marocchino nato in Piemonte che ha potuto giovare della naturalizzazione.


In sostanza, i due jihadisti sono dei cosiddetti «nuovi italiani». Non è una novità: anche altri terroristi che hanno compiuto attentati in Europa – pensiamo solo al macellaio del Bataclan – sono «nuovi europei». Questo vuol dire solo una cosa: l’utopia multiculturalista e la favoletta dell’integrazione sono fallite. Questo perché, di indizi per fare una prova, ne abbiamo avuti pure troppi. È giunto dunque il momento di trarre dalle premesse (spesso i terroristi sono immigrati di seconda o terza generazione) le dovute conclusioni. E cioè che lo ius soli non è affatto una «battaglia di civiltà», come ce la dipingono i Saviano e le Boldrini di turno, bensì una proposta demagogica e suicida.

Ci siamo infatti sin troppo a lungo crogiolati nell’idea che questo fosse un problema esclusivo di Paesi con un più lungo passato coloniale come Francia, Regno Unito e Belgio. Ora questa distinzione non ha più senso, perché l’immigrazione di massa degli ultimi anni ha alzato notevolmente anche in Italia il pericolo di importare terroristi e persone che nutrono un rancore atavico nei confronti degli europei. Questo non è un indegno xenofobo a dirlo, bensì il ministro dell’Interno in persona. Esatto, lo stesso Minniti che fino a poco tempo fa invocava con forza lo ius soli. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alla Stampa in seguito ai due recenti arresti: «Mai l’allarme di jihad è stato così alto nel nostro Paese. Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l’elemento “territoriale” del Califfato, dall’altro aumenta la pericolosità dell’altra componente, quella terroristica. Lo Stato islamico è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi. La più importante legione straniera che la storia moderna ricordi. Molti sono morti, ma i sopravvissuti stanno cercando rifugio altrove. Anche qui in Europa».

Il dibattito sullo ius soli, in effetti, è stato finora affrontato in maniera sbagliata sia a destra che a sinistra. Per quest’ultima, com’è noto, si tratta di una fissa ideologica e messianica: dobbiamo avere una società meticcia, dobbiamo essere tutti uguali, gli immigrati ci pagheranno le pensioni e ci guariranno dal nostro declino demografico. Ovviamente, tale ideologia auto-razzista ed «etnofoba» non è sostenuta facendo ricorso ad argomenti razionali e scientifici, ma semplicemente giocando su un livello empatico: Repubblica non perde infatti occasione per strumentalizzare i bambini immigrati, ben istruiti a richiedere lo ius soli con occhi da cerbiatto che guardano nella telecamera. È questo il livello più «alto» della narrazione globalista e sinistroide.

Per la destra liberale e moderata, invece, si è sempre trattato di una mera questione di legalità e ordine pubblico: se un immigrato paga le tasse e non delinque, va tutto bene e può diventare italiano al termine del «normale» processo di integrazione. Il problema è che molti dei terroristi succitati erano perfettamente integrati e non vivevano particolari situazioni di disagio sociale. In altre parole, la questione non è legalitaria o burocratica, ma squisitamente etnica: trapiantare masse di disperati in una nazione con una cultura assai differente, infatti, può spesso generare forme di rigetto della cultura ospitante e fenomeni di riemersione violenta dell’identità etnica repressa. La cosiddetta «radicalizzazione», per esempio, esiste proprio perché molti immigrati, privati delle loro radici, tentano di recuperarle in maniera artificiale e in forme parossistiche (lo jihadismo integralista del Califfato, per esempio). Lo tengano bene a mente gli apprendisti stregoni dello ius soli e del meticciato universal

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