martedì 6 febbraio 2018

La colpa è dei Fascisti e di Salvini! Questo articolo lo dimostra!


Coppia di polacchi distrutta sulla spiaggia di Rimini da quattro galantuomini, sicuri di farla franca anche stavolta,

 
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Un 29enne originario del Marocco, è finito nel carcere di via della Lungara, la stessa via dove, poche ore prima, aveva tentato una rapina ai danni di 3 sorelle adolescenti. A fermarlo, pochi secondi dopo la rapina, gli agenti della Polizia di Stato che pattugliavano il quartiere Trastevere durante la movida romana.

Erano da poco passate le 2 di notte quando 3 sorelle, mentre passeggiavano per Trastevere, si sono trovate davanti il cittadino marocchino che, brandendo una bottiglia di birra, chiedeva loro “datemi tutto quello che avete”. Le 3 sorelle hanno appena esitato e ciò è bastato al rapinatore a perdere la testa; ha afferrato la più piccola e l’ha colpita in testa ed al volto con la bottiglia di vetro.
La dinamica  Le urla delle ragazze hanno messo in fuga l’uomo. Poco distante, una pattuglia del commissariato Trastevere, diretto da Fabrizio Sullo, ha raccolto la richiesta di aiuto e, dopo pochi metri, gli stessi agenti hanno bloccato lo straniero con ancora in mano la bottiglia di birra. La ragazza colpita è stata medicata nel vicino ospedale e ne avrà per qualche giorno; l’aggressore è stato condotto negli uffici della Polizia di Stato dove, grazie ai riscontri sulla sua identità, è emerso un passato fatto di vari reati e l’obbligo quotidiano di presentarsi alla polizia giudiziaria.

Africano tenta di uccidere italiano a colpi in testa, nuovo caso Kabobo.06-02-2018

Foggia, aggressione nel bar della stazione: arrestato per tentato omicidio


Attimi di paura alle prime luci dell’alba all’interno del bar della Stazione di Foggia, quando un 19enne della Guinea ha aggredito con una inaudita violenza un cinquantenne foggiano, ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia per le molteplici fratture al cranio e lungo il corpo, con una prognosi ancora da definire. Il ragazzo è stato bloccato da un assistente capo dalle polizia penitenziaria e, con l’ausilio della Polfer, arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
La violenta aggressione

E’ successo tutto in pochissimi minuti: l’agente della polizia penitenziaria libero dal servizio, ha udito le urla e le richieste d soccorso provenienti dal bar e per questo vi si è immediatamente precipitato nel tentativo di fermare l’aggressore, che nel frattempo, con uno sgabello, stava infierendo sul corpo del malcapitato, colpendolo più volta alla testa. A quel punto N.C., assistente capo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale del capoluoto dauno, ha contenuto la violenza del diciannovenne e lo ha immobilizzato. Per ultimare le fasi dell’arresto, insieme alla Polfer, è intervenuta l’ispettrice di polizia penitenziaria R.S. La lite tra i due senza fissa dimora era scoppiata per futili motivi e senza alcuna altra motivazione nell’atrio della stazione ferroviaria. La vittima a quel punto ha provato e rifugiarsi nel bar ma è stato inseguito e colpito alla testa dal giovane guineano.
L’arresto di Mamadou Salian Barry

In un secondo momento è arrivato il personale della Polizia di Stato della Sezione Polizia Ferroviaria di Foggia, così il giovane è stato bloccato e identificato per Mamadou Salian Barry, 19enne senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale. Al momento della lite appariva in stato di agitazione e, come rilevato da documentazione in suo possesso, nella mattinata di ieri era stato visitato al Pronto Soccorso ove gli era stato somministrato un farmaco per analogo motivo. Il guineano è stato tratto in arresto per lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale e ristretto in via delle Casermette a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia.

 

Roma: immigrati incendiano Cie e assaltano agenti, Vendola si schiera dalla loro parte!


ROMA –  Violenta rivolta al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, alle porte di Roma, che ospita i clandestini – spesso criminali incalliti – in attesa di essere rimpatriati. Alcuni immigrati sono saliti sul tetto, altri hanno dato fuoco a coperte, materassi e vestiti e si sono asserragliati all’interno. L’incendio ha sprigionato una lunga colonna di fumo nero che ha reso inagibile una parte della struttura.
IMMIGRATI ASSERRAGLIATI – I vigili del fuoco hanno fatto fatica a farsi strada nel Cie per via del fumo. Solo dopo tre ore sono riusciti a spegnere l’incendio. Sul posto anche alcuni contingenti del reparto mobile della Questura e del commissariato di Fiumicino, che hanno tentato una mediazione con gli ospiti. Una funzionaria di polizia si è rotta una mano, ma la frattura non è da attribuire agli immigrati in rivolta.
L'intervento della polizia al Cie di Ponte Galeria (Proto)IL RIFIUTO DEL NIGERIANO – A originare la violenza, secondo la ricostruzione del garante dei detenuti, Angiolo Marroni, è stato «il rifiuto, da parte di un ospite nigeriano del centro, di essere rimpatriato per effetto di un decreto di espulsione. La sua resistenza alle forze dell’ordine ha causato la loro reazione e gli altri nigeriani che hanno assistito alla scena, hanno protestato e messo a ferro e fuoco il settore maschile, causando ingenti danni». I nigeriani sono gli immigrati più presenti al Cie: rappresentano il 40% della popolazione maschile, con 43 ospiti su 132. «Per tutta la durata degli incidenti – prosegue Marroni – gli ospiti delle altre nazionalità sono rimasti alquanto indifferenti all’accaduto. Alla fine il giovane nigeriano,Victor, di 29 anni, non è stato rimpatriato e otto suoi connazionali sono in stato di fermo».
LA TESTIMONIANZA – «I nigeriani sono entrati alle 10 e mezzo nelle celle e ci hanno preso tutti i materassi – racconta Hichar Abdendi, marocchino, da due mesi al Cie -. Si sono ribellati al decreto di espulsione. Ora però non abbiamo più niente nelle celle, tutti i materassi sono andati in fumo. E con i materassi anche le coperte e tutto il resto. La protesta è andata avanti fino alle 13.».

E subito arriva la presa di posizione di Pd-Sel che si schierano con i clandestini violenti

I vigili del fuoco costretti a intervenire per domare l'incendio (Proto)
«STRUTTURE DA CHIUDERE» – Immediate le polemiche: «La rivolta conferma l’emergenza e la drammaticità delle condizioni di detenzione all’interno del Cie di Ponte Galeria – attacca Gianluca Peciola, di Sel -. I centri di identificazione ed espulsione sono disumani luoghi di privazione delle libertà fondamentali. Persone che non hanno commesso alcun reato sono private della libertà personale, solo perché si trovano nel territorio del nostro Paese senza un permesso di soggiorno. Sinistra Ecologia e Libertà continua a battersi perché i Cie vengano chiusi e perché venga riformata la nostra legislazione sull’immigrazione».


San Lorenzo – Rumeno Armato di coltello minaccia e aggredisce alcuni residenti, bloccato dalla polizia
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E’ successo ieri mattina in via Tiburtina. L’uomo, un 46enne romeno, è stato sorpreso dai poliziotti con un grosso coltello da cucina, mentre stava minacciando e aggredendo i passanti.

Lo straniero, non nuovo ad episodi di questo genere, quando ha visto gli agenti, per guadagnarsi una via di fuga, ha tentato di usare il coltello anche contro di loro.

Per tutelare gli utenti che in quel momento si trovavano in strada, i poliziotti, del commissariato san Lorenzo, diretto dalla dr.ssa Giovanna Petrocca, hanno creato un cordone di sicurezza per bloccarlo e disarmarlo.

Condotto in commissariato l’uomo è stato denunciato per porto abusivo di arma, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Via Salaria – Tenta di rapinare una lucciola, arrestato



I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno arrestato un cittadino macedone di 53 anni, autotrasportatore, già noto alle forze dell’ordine, che la scorsa notte, in via Salaria, ha tentato di rapinare una ragazza che si prostituiva.

L’uomo ha fatto salire a bordo della sua auto una 20enne, cittadina romena, con la scusa di voler consumare con lei un rapporto sessuale. Non appena raggiunto un luogo appartato, il 53enne ha invece estratto un coltello e ha minacciato la ragazza, chiedendole la borsa con i soldi.

La reazione inaspettata della vittima, che si è opposta con calci e pugni, riuscendo così a scendere dall’auto, lo ha messo in fuga a mani vuote. La donna ha poi allertato il 112, così sul posto è arrivata una pattuglia dei Carabinieri che grazie alla descrizione fornita ha rintracciato ed arrestato poco dopo il 53enne.

Rinvenuto e sequestrato dai militari anche il coltello utilizzato per le minacce. Dopo l’arresto, l’uomo è stato accompagnato in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.
  















Viale Palmiro Togliatti – Arrestato un pakistano dopo aver tentato di rapinare una prostituta

I Carabinieri della Stazione Roma Centocelle hanno arrestato un uomo di nazionalità Pakistana, di 38 anni, senza fissa dimora, già conosciuto alle forze dell’ordine, per aver tentato di rapinare 1000 euro in contanti ad una ragazza romena, di 36 anni, che si prostituisce.
La scorsa notte, in viale Palmiro Togliatti, dopo aver avvicinato la donna, sotto la minaccia di un taglierino, l’uomo ha tentato di farsi consegnare la somma di 1000 euro in contanti che la malcapitata custodiva nella sua borsa.
La tempestiva chiamata al 112 da parte di un amica della vittima ha fatto sì che i Carabinieri intervenissero subito per bloccare e arrestare l’uomo.
L’arrestato è stato accompagnato in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo










Choc a Foggia: migrante spacca la testa di un italiano a colpi di sgabello. Ricoverato in fin di vita














Violenza shock a Foggia: un clandestino della Guinea, non si sa ancora per quale motivo, spacca la testa ad un 58enne a colpi di sgabello riducendolo in fin di vita. L’aggressione nel bar della stazione: la risorsa della sinistra è stata arrestata per tentato omicidio.(FoggiaToday) – Attimi di paura alle prime luci dell’alba all’interno del bar della Stazione di Foggia, quando un 19enne della Guinea ha aggredito con una inaudita violenza un cinquantenne foggiano, ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia per le molteplici fratture al cranio e lungo il corpo, con una prognosi ancora da definire. Il ragazzo è stato bloccato da un assistente capo dalle polizia penitenziaria e, con l’ausilio della Polfer, arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

La violenta aggressione

E’ successo tutto in pochissimi minuti: l’agente della polizia penitenziaria libero dal servizio, ha udito le urla e le richieste d soccorso provenienti dal bar e per questo vi si è immediatamente precipitato nel tentativo di fermare l’aggressore, che nel frattempo, con uno sgabello, stava infierendo sul corpo del malcapitato, colpendolo più volta alla testa.  A quel punto N.C., assistente capo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale del capoluoto dauno, ha contenuto la violenza del diciannovenne e lo ha immobilizzato. Per ultimare le fasi dell’arresto, insieme alla Polfer, è intervenuta l’ispettrice di polizia penitenziaria R.S. La lite tra i due senza fissa dimora era scoppiata per futili motivi e senza alcuna altra motivazione nell’atrio della stazione ferroviaria. La vittima a quel punto ha provato e rifugiarsi nel bar ma è stato inseguito e colpito alla testa dal giovane guineano.

L’arresto di Mamadou Salian Barry

In un secondo momento è arrivato il personale della Polizia di Stato della Sezione Polizia Ferroviaria di Foggia, così il giovane è stato bloccato e identificato per Mamadou Salian Barry, 19enne senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale. Al momento della lite appariva in stato di agitazione e, come rilevato da documentazione in suo possesso, nella mattinata di ieri era stato visitato al Pronto Soccorso ove gli era stato somministrato un farmaco per analogo motivo. Il guineano è stato tratto in arresto per lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale e ristretto in via delle Casermette a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia.

Bergamo, accoltella poliziotto al petto: agenti sparano all'immigrato


Tragedia sfiorata a Bergamo. Il mendicante aveva cercato di colpite l'agente al petto, ma il cellulare ha fatto da schermo. Poi ferisce l'altro poliziotto

Le ha sferrato un colpo di forbice all'altezza del cuore, rischiando di ucciderlo. Per fortuna il cellulare ha fatto da schermo al poliziotto, ma l'altra sera a Bergamo si è sfiorata la tragedia.


Erano le 14 quando sulla circonvallazione Mugazzone, tra Campagnola e Boccaleone, un ambulante che stava importunando gli automobilisti ha ferito con un'arma da taglio una agente di polizia. K.S:. 48enne senegalese (con cittadinanza italiana) provvisto di un foglio di via da Bergamo (mai eseguito), stava infastidendo alcuni dei cittadini che si trovavano in zona e l'intervento della pattuglia della polizia lo ha mandato su tutte le furie. Quando i poliziotti si sono avvicinati, il senegalese ha estratto una forbice e ha aggredito l'agente, colpendolo al petto. Per fortuna il cellulare gli ha salvato la vita. A quel punto, il poliziotto ha estratto lo spary al peperoncino e ha provato a far desistere l'aggressore. Ma non è bastato. La collega che era con lui, 25enne servitore dello Stato, ha tentato di disarmare l'aggressore, senza però riuscirvi. Secondo quanto riporta l'Eco di Bergamo, infatti, il senegalese avrebbe avuto la meglio e ferito con la forbice il poliziotto al sopracciglio. A quel punto l'altro poliziotto, ripresosi dal primo colpo, ha estratto la pistola e sparato alle gambe l'immigrato. Ferito al polpaccio, il senegalese ha desistito dal continuare la sua follia pomeridiana e si è lasciato arrestare. Il 118 ha provveduto a curare sia lui che la poliziotta, entrambi senza gravi conseguenze.

Dopo la diffusione della notizia, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha provveduto a mandare le sue istituzionali parole di sostegno all'agente rimasto ferito, rinnovando "il sostegno alle Forze dell’Ordine che, quotidianamente, operano per il mantenimento della sicurezza sul nostro territorio


Lavavetri, pugno in faccia a poliziotto: poi tenta la fuga


 Odeh MondayChiampo, arrestato il ladro dell'Eurospin: era l'addetto antitaccheggio







Chiampo, arrestato il ladro dell'Eurospin: era l'addetto antitaccheggio

Continui ammanchi di merce nonostante la presenza della vigilanza all'interno del supermercato. Le indagini dei carabinieri hanno svelato il mistero

Da lunedì i carabinieri hanno iniziato i servizi di osservazione per appurare con certezza la responsabilità dello straniero sospettato ed eventualmente sorprenderlo con le mani nel sacco. Ieri pomeriggio il punto di svolta: l’uomo è stato visto a prelevare a più riprese, della merce dagli scaffali.  Nello specifico un robot da cucina, un paio di cuffie wifi e un puzzle per bambini. Dopo il furto il 38enne ha portato la merce all’esterno per nasconderla nello spazio tra il cancello di ingresso ed il muro perimetrale. Al termine del turno lavorativo, subito dopo le 20.00, lo straniero ha recuperato il bottino avviandosi verso la fermata dell’autobus, con il quale rincasava a Vicenza. In quel momento è stato bloccato dai militari che lo hanno sorpreso con tutta la merce rubata poi restituita al direttore del supermercato.
Madicke è stato quindi arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Valdagno. Il processo per direttissima ha portato alla condanna del senegalese a 4 mesi di reclusione e al pagamento di una multa pari a 400 Euro con il beneficio della sospensione condizionale. Sono in corso altre indagini per accertare la sua responsabilità in altri analoghi episodi, nei punti vendita della stessa catena di supermercati, ubicati nell’ovest vicentino, dove ha svolto l’addetto alla vigilanza.


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CATANIA – Nel pomeriggio odierno, hanno avuto seguito i controlli, disposti dal Questore, effettuati già stamattina per la regressione del fenomeno lavavetri.

Nel corso dell’operazione effettuata agli agenti del commissariato Borgo Ognina, che nel pomeriggio ha interessato l’incrocio tra Piazza Repubblica e Corso Sicilia,sono stati identificati altri due extracomunitari.

In particolare uno di questi, il nigeriano Odeh Monday, 28 anni, all’atto del controllo si è rivelato particolarmente aggressivo, sferrando un pugno ad un agente facendogli saltare gli occhiali al
viso durante la colluttazione. Il poliziotto ha riportato un trauma contusivo a mano e polso con conseguenziale prognosi di 7 giorni.

L’uomo ha tentato la fuga , ma è stato raggiunto dopo 300 metri dagli agenti, che lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, condotto nelle camere di sicurezza in attesa della direttissima di domani.


Il soggetto è risultato aver fatto ingresso in Italia nell’Aprile 2017. Attualmente ospite al Cara di Mineo e per tale ragione verrà segnalato al Prefetto per i conseguenziali provvedimenti.


Roma choc, donna di 75 anni violentata sotto i portici di piazza Vittorio

Una donna di 75 anni è stata violentata stanotte all'1.30 sotto i portici di piazza Vittorio all'Esquilino, rione multietnico al centro di Roma. La vittima è una clochard di origini tedesche. I carabinieri hanno arrestato poco dopo il presunto responsabile. Si tratta di un cittadino senegalese di 31 anni.

La donna, che stava dormendo all'angolo con via Carlo Alberto, si è svegliata trovandosi con i pantaloni abbassati e l'uomo dietro di lei; le sue urla hanno attirato l'attenzione di due turisti di passaggio e dei Carabinieri della Stazione
Roma Piazza Dante, di pattuglia in transito, che hanno inseguito e fermato il cittadino straniero mentre tentava di scappare.

La donna è stata soccorsa dai Carabinieri e visitata presso il Pronto Soccorso dell'ospedale San Giovanni; si trova ora nella caserma di via Tasso, ospitata e rifocillata dai Carabinieri, in attesa di una sistemazione. L'uomo, accusato di violenza sessuale, è stato condotto nel carcere di Regina Coeli. alm

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