La svolta nelle indagini nell'omicidio di Garlasco porta alla luce un verbale del 2008, quando il nuovo indagato Andrea Sempio giustificò i suoi spostamenti il giorno della morte di Chiara, così come le 3 chiamate sospette a casa Poggi dopo la partenza dell'amico, fratello della vittima

Alberto Stasi, da un anno in carcere perché ritenuto colpevole dell’omicidio di Chiara Poggi,
nell’ormai lontano 2007, in fondo la speranza non l’aveva mai persa:
sperava davvero che le indagini potessero portare alla luce la verità e
che, come sostiene lui, venisse finalmente riconosciuta la sua innocenza
per un brutale assassinio di cui non si era macchiato.
Ora le attenzioni degli investigatori sono tutte rivolte verso Andrea Sempio, il proprietario del DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara, una prova mai veramente studiata a fondo fino a questo momento, che potrebbe clamorosamente riaprire un caso risalente ormai a quasi 10 anni fa.
“I due profili del cromosoma Y sono identici […] In alcune regioni, due o tre non di più, c’è una contaminazione, ossia la presenza di un altro soggetto maschio. I due profili sono però assolutamente identici. Devo precisare che il cromosoma Y non consente di individuare un singolo soggetto, bensì la linea maschile di una famiglia. A questo punto l’avvocato Fabio Giarda e l’avvocato Giada Bocellari mi hanno conferito un incarico formale comunicandomi che un profilo era un risultato ottenuto dal perito De Stefano e l’altro apparteneva a un nuovo soggetto“, ha spiegato l’uomo al Giorno di Pavia, sottolineando come questo possa essere un punto di partenza per nuove indagini, le quali potrebbero scagionare Alberto Stasi dalle accuse per cui è stato condannato a 16 anni di prigione.
Dal carcere di Bollate, intanto, arrivano anche le sue dichiarazioni sull’inaspettata svolta che sembra aver preso la vicenda di cui è stato uno dei protagonisti: “Ringrazio tutti, mia madre, gli avvocati per questi risultato. Sono frastornato da questi avvenimenti“.
All’epoca del fatto 19enne, Sempio sembrava avere un alibi incrollabile: proprio in occasione del suo interrogatorio, avvenne infatti la consegna di uno scontrino di un parcheggio della vicina Vigevano, emesso alle 11.18 del 13 agosto 2007, proprio nel momento in cui Chiara Poggi venne uccisa in casa propria a Garlasco. Strano, però, che Sempio potesse aver conservato un biglietto di così poco conto, risalente per di più a 14 mesi prima.
“Ho fatto un giro in detta piazza, facendo successivamente rientro a Garlasco e precisamente mi sono recato da mia nonna paterna, dove rimanevo sino a mezzogiorno, ora in cui sono tornato a casa per pranzare con i miei“, prosegue nel racconto Sempio. “Dopo il pranzo, insieme a mio padre, mi sono portato nuovamente da mia nonna paterna dove rimanevamo per circa un’ora. Verso le 15 circa, sempre insieme a mio padre, siamo ritornati presso la nostra abitazione; nel transitare per via Pavia, giunti all’altezza di via Pascoli, notavo la presenza di un’ambulanza e delle persone“.
L’allora 19enne ritorna sul posto attorno alle 16, quando comincia a girare il nome di Chiara. Avvisato il padre appena tornato a casa, insieme a lui si reca in via Pascoli, dove riceve la conferma che ad essere stata trovata senza vita è proprio la sorella del suo caro amico Marco Poggi.
Dai tabulati telefonici emergevano infatti tre brevissime telefonate risalenti al 7 e all’8 agosto – di 10, 2 e 21 secondi per l’esattezza – dal cellulare del 19enne al numero dei Poggi. All’epoca, però, Marco si trovava in Trentino insieme ai genitori ormai da due giorni. Sempio, nel verbale del 2008, comunicò di non ricordare che l’amico gli avesse comunicato della sua partenza, a maggior ragione “la data precisa“.
Ecco spiegate, secondo lui, le tre brevi chiamate a casa Poggi: a rispondere, però, è Chiara che comunica che la famiglia si trovi in Trentino e lei sia rimasta a Garlasco, da sola.
Di Gabriele Sebastiani
Ora le attenzioni degli investigatori sono tutte rivolte verso Andrea Sempio, il proprietario del DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara, una prova mai veramente studiata a fondo fino a questo momento, che potrebbe clamorosamente riaprire un caso risalente ormai a quasi 10 anni fa.
La testimonianza del biologo forense
A riscontrare la compatibilità tra il profilo del cromosoma Y rinvenuto su un cucchiaino e una bottiglietta d’acqua con quello trovato sulle unghie di Chiara Poggi il biologo forense Pasquale Linarello, con un passato nei Ris di Parma tra il 1999 e il 2002.“I due profili del cromosoma Y sono identici […] In alcune regioni, due o tre non di più, c’è una contaminazione, ossia la presenza di un altro soggetto maschio. I due profili sono però assolutamente identici. Devo precisare che il cromosoma Y non consente di individuare un singolo soggetto, bensì la linea maschile di una famiglia. A questo punto l’avvocato Fabio Giarda e l’avvocato Giada Bocellari mi hanno conferito un incarico formale comunicandomi che un profilo era un risultato ottenuto dal perito De Stefano e l’altro apparteneva a un nuovo soggetto“, ha spiegato l’uomo al Giorno di Pavia, sottolineando come questo possa essere un punto di partenza per nuove indagini, le quali potrebbero scagionare Alberto Stasi dalle accuse per cui è stato condannato a 16 anni di prigione.
Dal carcere di Bollate, intanto, arrivano anche le sue dichiarazioni sull’inaspettata svolta che sembra aver preso la vicenda di cui è stato uno dei protagonisti: “Ringrazio tutti, mia madre, gli avvocati per questi risultato. Sono frastornato da questi avvenimenti“.
Gli interrogatori di Sempio
Andrea Sempio era già stato sentito dai Carabinieri di Vigevano in una fase iniziale delle indagini, il 4 ottobre 2008, in cui aveva dichiarato di conoscere “la Chiara in quanto frequentavo la sua abitazione. Escludo categoricamente di averla mai frequentata attesa la nostra differente età. Non abbiamo mai avuto amici in comune. Ribadisco che la stessa era da me conosciuta solo perché ero amico del fratello Marco“.All’epoca del fatto 19enne, Sempio sembrava avere un alibi incrollabile: proprio in occasione del suo interrogatorio, avvenne infatti la consegna di uno scontrino di un parcheggio della vicina Vigevano, emesso alle 11.18 del 13 agosto 2007, proprio nel momento in cui Chiara Poggi venne uccisa in casa propria a Garlasco. Strano, però, che Sempio potesse aver conservato un biglietto di così poco conto, risalente per di più a 14 mesi prima.
Le dichiarazioni a verbale
Il colloquio con le forze dell’ordine nell’ottobre del 2008 durò per più di 4 ore, con Sempio che rispose alle domande del capitano Gennaro Cassese e del maresciallo capo Flavio de Vecchi: “Il 13 agosto 2007 ricordo di aver aspettato mia madre che era andata a fare la spesa e verso le 10 mi sono recato in Vigevano, con l’unica macchina a disposizione della mia famiglia, per andare alla libreria che si trova in piazza Ducale. Ricordo di aver parcheggiato prima della piazza Ducale. Ho conservato lo scontrino del parcheggio, che vi consegno. Giunto alla libreria l’ho trovata chiusa” si legge dal verbale, con il giovane che aveva ammesso di essere passato tre volte davanti alla villetta dell’omicidio in via Pascoli, ma solamente nel pomeriggio.“Ho fatto un giro in detta piazza, facendo successivamente rientro a Garlasco e precisamente mi sono recato da mia nonna paterna, dove rimanevo sino a mezzogiorno, ora in cui sono tornato a casa per pranzare con i miei“, prosegue nel racconto Sempio. “Dopo il pranzo, insieme a mio padre, mi sono portato nuovamente da mia nonna paterna dove rimanevamo per circa un’ora. Verso le 15 circa, sempre insieme a mio padre, siamo ritornati presso la nostra abitazione; nel transitare per via Pavia, giunti all’altezza di via Pascoli, notavo la presenza di un’ambulanza e delle persone“.
L’allora 19enne ritorna sul posto attorno alle 16, quando comincia a girare il nome di Chiara. Avvisato il padre appena tornato a casa, insieme a lui si reca in via Pascoli, dove riceve la conferma che ad essere stata trovata senza vita è proprio la sorella del suo caro amico Marco Poggi.
Le chiamate sospette
Sempio era stato già ascoltato nei giorni subito successivi all’omicidio della ragazza, il 18 agosto del 2007, in quanto caro amico del fratello di Chiara, Marco, circostanza che lo aveva portato più volte a frequentare la famiglia Poggi e per alcune telefonate sospette al numero fisso a casa dell’amico.Dai tabulati telefonici emergevano infatti tre brevissime telefonate risalenti al 7 e all’8 agosto – di 10, 2 e 21 secondi per l’esattezza – dal cellulare del 19enne al numero dei Poggi. All’epoca, però, Marco si trovava in Trentino insieme ai genitori ormai da due giorni. Sempio, nel verbale del 2008, comunicò di non ricordare che l’amico gli avesse comunicato della sua partenza, a maggior ragione “la data precisa“.
Ecco spiegate, secondo lui, le tre brevi chiamate a casa Poggi: a rispondere, però, è Chiara che comunica che la famiglia si trovi in Trentino e lei sia rimasta a Garlasco, da sola.
Di Gabriele Sebastiani
Nessun commento:
Posta un commento