La notizia divulgata dalla testata francese Le Figaro è di quelle destinate a fare discutere. Nella mattinata di mercoledì scorso la sotto direzione anti-terrorismo (Sdat) ha ordinato agli agenti che gestiscono la rete di videosorveglianza cittadina di Nizza, di cancellare 24 ore di immagini registrate da sei telecamere di sicurezza installate nella zona dell'attentato terroristico compiuto con il camion, eliminando anche i fotogrammi che hanno documentato l'attentato terroristico. La richiesta, ammissibile secondo l'ordinamento francese, è stata motivata dalle autorità con la volontà di evitare che siano divulgate in modo incontrollato, e finire per essere usate anche dalla propaganda del califfato, molto attivo sul fronte dei videoclip su internet. 
La notizia emerge a pochi giorni da un'inchiesta di Libération che evidenzia come le autorità abbiano mentito circa il dispositivo di sicurezza dispiegato a Nizza in occasione dei festeggiamenti del 14 Luglio finiti in tragedia, circostanza che non giova alla fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni.

La procura conferma la richiesta di cancellazione

L'ordine di distruzione delle immagini delle telecamere di sorveglianza ha suscitato sconcerto anche tra gli addetti ai lavori: "questa è la prima volta che ci ordinano di cancellare le prove di un delitto". I giornalisti di Le Figaro hanno chiesto spiegazioni all'ufficio del procuratore di Parigi, che ha confermato l'ordine di cancellare le riprese in questione per evitarne la diffusione non controllata. Le autorità precisano che inquirenti hanno già avuto accesso alle immagini riguardanti l'attentato ed il percorso del camion, che hanno interessato 140 delle 1.000 telecamere di controllo dislocate a Nizza.

Il commento di Giulietto Chiesa

Il giornalista ed ex eurodeputato Giulietto Chiesa, che quando avvengono attentati come quelli che hanno insanguinato la Francia ed il Belgio è solito mettere in dubbio le versioni dei fatti raccontate da governi e media, sulla sua pagina Facebook commenta la notizia alimentando il sospetto che ci sia la volontà di "nascondere qualcosa", ed evidenzia come anche nel caso dell'attentato al Bataclan fu deciso di non divulgare immagini della strage.

Gli ostaggi del Bataclan furono torturati, ma la notizia fu nascosta

Nel caso dell'attentato al Bataclan, è venuto fuori solo pochi giorni che i cittadini presi in ostaggio dai terroristi prima di essere uccisi furono torturati brutalmente. I soccorritori e gli agenti di polizia si trovarono dinnanzi a scene choccanti, tanto che alcuni di loro ebbero dei malori. Corpi sventrati, occhi strappati, vittime torturate infliggendo loro pesanti sofferenze: alcuni uomini furono addirittura evirati, mentre alcune donne seviziate nelle parti intime utilizzando dei coltelli. Un orrore che i terroristi hanno persino filmato, forse per utilizzare i video per la propaganda dello stato islamico. Le autorità decisero che era preferibile nascondere i particolari all'opinione pubblica, già molto provata dalla notizia dell'attentato. Per questo motivo, le immagini dell'interno della sala concerti non furono mostrate.