Kyenge querelata per
istigazione a delinquere
di Freddie
il 22 luglio 2013
Dopo che ci chiedemmo lungamente se i comportamenti di
Cecile Kyenge potessero integrare il reato di istigazione a delinquere,
(qui, e ancora qui), ecco che alfine una denuncia formale è
stata presentata nei confronti del ministro dell’integrazione proprio sulla
base di questa (ed altre) incriminazioni. Ella è accusata dal movimento Alba
mediterranea, che deposita la querela a nome del suo presidente Orazio
Fergnani, accusando Kyenge di:
1) Favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina
2)
Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
3)
Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
4)
Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
5)
Propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale (art.272 c.p.);
6)
Vilipendio della Repubblica delle Istituzioni costituzionali, etc., (art.290
c.p.);
7)
Vilipendio della Nazione italiana (art.291 c.p.);
8)
Istigazione a commettere alcuno dei delitti … (art.302 c.p.);
9)
Pubblica istigazione e apologia ….. (art.303 c.p.);
10)
Abuso d’uffico (art.323 c.p.);
11)
Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
12)
Istigazione a delinquere (art.414 c.p.);
13)
Istigazione a disobbedire alle leggi (art.415 c.p.);
14)
Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476
c.p.);
15)
Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479
c.p.);
16)
Tratta e commercio di schiavi (art.601 c.p.);
17)
Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle
indagini.
Le persone offese vengono identificate nella
Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani e la Nazione italiana.
Con i seguenti RIFERIMENTI:
1) COSTITUZIONE ITALIANA ART. 10
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle
norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata
dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
…. Omissis ….
2 ) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti
pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e
amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la
responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
3) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 52.
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
….omissis ….
4) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 54.
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli
alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno
il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge.
5) Testo unico sull’immigrazione – Titolo II Decreto
legislativo , testo coordinato, 25.07.1998 n° 286 , G.U. 18.08.1998 – Articolo
12 (1) Disposizioni contro le immigrazioni clandestine.
1. Salvo che il fatto costituisca più grave
reato, chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo
unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto
di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti
diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato,
ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di
residenza permanente, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e
con la multa di 15.000 euro per ogni persona.
….omissis …
3. Salvo che il fatto costituisca più grave
reato, chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo
unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di
stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a
procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di
altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo
di residenza permanente, è punito con la reclusione da cinque a
quindici anni e con la multa di 15.000 euro per ogni persona nel caso
in cui:
a) il fatto riguarda l’ingresso o la permanenza illegale nel territorio
dello Stato di cinque o più persone;
b) la persona trasportata è stata esposta a pericolo per la sua vita o
per la sua incolumità per procurarne l’ingresso o la permanenza illegale;
….. omissis ….
3-ter.
….. omissis ….
b) sono commessi al fine di trarne profitto, anche indiretto.
4. Nei casi previsti dai commi 1 e 3 è obbligatorio
l’arresto in flagranza.
Ed ecco i FATTI che integrerebbero i reati di cui
sopra:
Prima donna nera a diventare ministro, Kyenge
vorrebbe nel corso del suo mandato abolire il reato di immigrazione clandestina
creato nel luglio del 2009 dal governo Berlusconi sotto la pressione della Lega
Nord e avviare una riflessione sull’introduzione in Italia dello ius
soli al posto dello ius sanguinis.
Domenica 28 aprile – Nell’assumere il suo incarico aveva
pronunciato la formula rituale: “Giuro di essere fedele alla
Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare
le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.
Venerdì 3 maggio – Nella sua prima conferenza stampa a Palazzo
Chigi ha detto : “non potrei essere interamente italiana”, il che è
incompatibile con il giuramento di esercitare le sue funzioni nell’interesse “esclusivo”
della nazione. Queste le sue testuali parole: “Sono italo-congolese e,
tengo a sottolinearlo, sono italo-congolese perché appartengo a due culture, a
due paesi che sono dentro di me e non potrei essere interamente
italiana, non potrei essere interamente congolese, ciò giustifica anche la
mia doppia identità, ciò giustifica ciò che io mi porto dietro. Questa è la
prima cosa con cui io vorrei essere definita”.
Per la prima volta nella storia della Repubblica viene
designato un ministro che non si sente del tutto italiano e che non
intende neppure diventarlo perché si concepisce come depositario di
una doppia identità nazionale, italo-congolese, sostenendo candidamente di
appartenere a due paesi e a due culture. La Kyenge incarna perfettamente lo
stravolgimento della nostra cultura e della nostra tradizione circa il concetto
di cittadinanza, di società, di Patria e di nazione.
È chiaro che se essendoci un vizio d’origine, ossia la
non adesione all’identità nazionale italiana in modo integrale ed
esclusivo, non dobbiamo stupirci che la Kyenge anteponga le
rivendicazioni degli immigrati rispetto alle necessità della maggioranza dei
“Cittadini” italiani, arrivando in questo tragico ed apocalittico
momento di trapasso sociale/economico/politico a concepire come priorità
nazionali la concessione automatica della cittadinanza ai figli degli stranieri
nati in Italia, che a loro volta automaticamente accordano ai genitori il
diritto alla cittadinanza anche se non sussistono le condizioni contemplate
dalla legge; l’abolizione del reato di clandestinità, la chiusura dei Centri di
identificazione e di espulsione e la regolarizzazione dei clandestini;
l’accoglienza incondizionata degli immigrati perché sarebbero solo una
risorsa e mai e poi mai un problema; la più ampia estensione del
diritto all’asilo politico.
La dottoressa italo-congolese, rincara la dose del suo
pensiero terzomondista: ”L’Italia ormai ha acquisito consapevolezza che
l’immigrazione non puo’ esser considerata un fenomeno emergenziale. E’
assurdo che il ministro Kyenge definisca non emergenziali gli sbarchi di
carrette del mare straripanti di clandestini che ogni giorno raggiungono le
nostre coste, ma soprattutto surreale la sua idea di voler metodicamente
accogliere con ogni “comfort”, onore, diritto ed alcun dovere chiunque decida
di stabilirsi illegalmente nel nostro Paese.
Questi messaggi offensivi dell’onor patrio, del disprezzo
della millenaria nostra storia e cultura, del buon senso, dei ruoli, delle
competenze, delle rispettive collocazioni e responsabilità sono dimostrazione
di una superficialità e di una incapacità assoluta di andare in profondità nei
valori che contraddistinguono l’essenza profonda del popolo italiano, ovvie
cause della mancata sua integrazione (lo dichiara lei
stessa) … ed infine d’incentivo a chi sfrutta la tratta degli esseri umani.
Il Ministro Kyenge intenzionalmente o meno, è comunque corresponsabile
dell’incremento esponenziale degli arrivi dei clandestini di questi ultimi
giorni… La Kyenge, ministro della Repubblica Italiana da lei assai poco
considerata e per nulla apprezzata, arriva ad auspicare una vera e propria
invasione di immigrati, …. oggi ha infatti dichiarato: ”L’Italia ormai ha
acquisito consapevolezza che l’immigrazione non può esser considerata un
fenomeno emergenziale. …. Omissis …. . Dobbiamo cominciare a parlare di una
immigrazione strutturata, di una politica dell’immigrazione che sappia fare
prevenzione non più di emergenza, ma di una vera politica di
accoglienza”. Ma avrà idea costei del significato e del significante
delle parole che inanella e degli effetti di vario ordine che queste
implicano, delle conseguenze che ne derivano in uno Stato di Diritto??
Dom, 05/05/2013 ”Il reato di clandestinità andrebbe abrogato”
Queste le parole del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge ospite del
programma di Lucia Annunziata In mezzora in onda su
Rai Tre. Un padre cattolico e poligamo, 38 fratelli
figli di diverse madri e in Italia è arrivata da irregolare….
La ministra Kyenge ha affermato anche di essere nera e
di esserne fiera. È indiscutibilmente una ministra nera, ma non è “la
ministra dei neri”. È una “ministra degli italiani”. E’ la ministra dei
“Cittadini Italiani”, della Repubblica e della Nazione italiana e non degli
immigrati illegali e in tale ruolo ed ambito istituzionale lei si deve muovere
e comportare. Qualora, come fino ad adesso si mette al di fuori della
legge è perseguibile come qualunque altro cittadino che si comporti in
violazione di legge e di diritto…
25 giugno 2013 – Continua il processo di
dis-integrazione del ministro : “Mi impegnerò per dare casa, cittadinanza e
lavoro a tutti i Rom”.Giornalmente italiani disperati senza più casa e
lavoro si suicidano dalla disperazione e la ministra eletta (?) dagli
Italiani che ha giurato fedeltà alla nazione italiana e alle sue leggi opera,
agisce, dichiara continuamente contro gli italiani, la Repubblica… le sue
leggi…. in favore dei clandestini, illegali, degli stranieri… e l’Italia?
L’ultima “boutade” di Cecile Kyenge è quella di Torino, colpita a morte
dalla crisi economica dove è andata a promettere casa e lavoro per … i Rom, e,
visto che c’era anche la cittadinanza. Tutti sono perfettamente
consapevoli di come sanno integrarsi bene i Rom.
La ministra andava dimissionata fin dalle sue prime
esternazioni e oltre alle sue responsabilità personali vanno considerate ed
assommate anche quelle che collegialmente competono al presidente della
Repubblica in primis e secundis al Presidente del Consiglio dei Ministri e
titolari dei vari dicasteri coinvolti.
Preliminarmente a nome degli italiani chiediamo le
dimissioni della neo-ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge per aver giurato
il falso sulla Costituzione ed i reati in calce evidenziati, e per tutti i
sopraelencati motivi, ragioni, diritti… CHIEDIAMO di
procedere alla verifica delle responsabilità dei fatti qui descritti di coloro
in epigrafe elencati ai fini di:
1) assicurare la prova
dei reati;
2) impedire la
continuazione dei reati; .
L’associazione ricorda, sottolinea ed enfatizza ad uso
di chi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale (art. 112 della
Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto
obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e ricordo altresì il
giuramento prestato nei confronti della Costituzione, delle Istituzioni, della
Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di
questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra
volta saremo severi giudici.
Si chiede quindi la punizione nei termini di legge per
tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti
e scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le
più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.
Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando
procedimento penale; e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo
di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.
.
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