venerdì 8 febbraio 2019

Risorse : marocchino aggredisce due poliziotti con un coltello

Catanzaro, marocchino aggredisce due poliziotti con un coltello
L’uomo si sarebbe prima rifiutato di fornire le proprie generalità per poi scagliarsi contro gli agenti. Portato in questura, prima di essere immobilizzato, avrebbe sferrato anche una testata
Due poliziotti sono rimasti feriti nel centro di Catanzaro in una colluttazione con un extracomunitario, che è stato poi arrestato per resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale. Lo rende noto la Questura del capoluogo calabrese.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, personale della Squadra volante nel tardo pomeriggio di ieri ha notato un giovane straniero che procedeva a piedi in una via del centro città e che, alla vista della pattuglia, ha assunto un atteggiamento guardingo, insospettendo così gli agenti, che quindi hanno deciso di effettuare controllo.
Il giovane straniero si è quindi rivolto con frasi ostili e offensive ai poliziotti, rifiutandosi di fornire le proprie generalità. Invano i poliziotti lo hanno invitato a calmarsi, finché il giovane, che presentava anche una fasciatura alla mano sinistra, si è scagliato contro di loro colpendoli con calci e cercando di ferirli con un coltello, che più volte avrebbe sfiorato uno dei poliziotti alla mano.
Alla fine gli agenti sono riusciti a disarmare l'extracomunitario, a bloccarlo e a condurlo negli uffici della Questura, ma anche qui il giovane, sempre secondo la ricostruzione della Polizia, avrebbe perseverato nel suo atteggiamento aggressivo sferrando una testata a un poliziotto. Alla fine l'extracomunitario, identificato in Morchid Badr, ventenne originario del Marocco, con numerosi precedenti di polizia in materia di stupefacenti e di reati contro il patrimonio, è stato arrestato con l'accusa di resistenza, violenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni e rifiuto di fornire le proprie generalità. Su disposizione del pubblico ministero di turno, il ventenne è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della Questura in attesa dell'udienza di convalida, mentre il coltello è stato sequestrato e messo a disposizione della magistratura.
Considerato, inoltre, che l'arrestato è già destinatario di un preavviso di rigetto dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, è stato anche chiesto all'Autorità competente il nulla osta all'espulsione. I due poliziotti aggrediti hanno dovuto far ricorso alle cure sanitarie, riportando lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Le reazioni
Sulla vicenda è intervento il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ha espresso «massima vicinanza e solidarietà, e un ringraziamento sincero a nome tutti i cittadini, ai due agenti di Polizia che sono stati aggrediti». «La legislazione nazionale – ha proseguito il primo cittadino - deve consentire alle stesse forze dell'ordine di espellere soggetti come il giovane arrestato ieri nel centro del capoluogo, già gravato da diversi precedenti e che pure aveva ricevuto il preavviso di espulsione. Cosa sarebbe successo se un controllo di routine si fosse trasformato in tragedia e a farne le spese fossero stati due agenti che stavano soltanto espletando il proprio dovere per proteggere noi tutti?».
Solidarietà agli agenti è stata espressa anche dal deputato di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, che ha aggiunto: «Fatico a comprendere i meccanismi normativi che consentono di restare tranquillamente sul territorio nazionale e continuare a delinquere ad uno straniero gravato da numerosi precedenti. Occorre individuare i necessari strumenti per rimandare a casa questi soggetti pericolosi».

L’uomo si sarebbe prima rifiutato di fornire le proprie generalità per poi scagliarsi contro gli agenti. Portato in questura, prima di essere immobilizzato, avrebbe sferrato anche una testata

Le Foibe !“GIORNO DEL RICORDO 2019”

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Quest’anno il 10 febbraio (data dell’ignobile diktat di Parigi del 1947) il ricordo degli Infoibati e dei più di 350.000 Esuli, viene celebrato con più numerose e importanti iniziative, con più impegnate manifestazioni e maggior partecipazione popolare. Forse anche per l’effetto del film “Terra rossa”.
Forse, finalmente, quella tragedia ha raggiunto un più o meno diffuso livello di conoscenza comune.
Me ne ascrivo, in parte, il merito. Fui io – siciliano - che nel giugno 1995, assumendo ogni responsabilità legale, personale, storica e politica, denunciai un consistente gruppo di assassini infoibatori (o in altro modo). Non solo iugoslavi ma anche italiani. Ne seguì un lungo processo. Mi furono vicini gli Esuli e devo dire anche il Governo che si costituì parte civile. Si arrivò in Corte di Cassazione senza condanne per effetto dell’amnistia togliattesca (il “Migliore” vedeva lontano …). Non era questo il punto. Non si desiderava che immondi assassini fossero venuti a sporcare le carceri italiane. Ma nelle sentenze si fece stato di quel che era occorso nelle italianissime Istria, Fiume e Dalmazia. Questo era l’importante: l’accertamento della verità.
Il processo ebbe molta eco nella stampa e si cominciò finalmente a parlare di Foibe.
Una cosa mi colpì: la strenua insistenza di ci si prestò a difendere quegli immondi assassini che non si dicesse, come faceva la stampa, che quello era “il processo delle Foibe”. Ne capii subito il perché: nascondere l’orrore del metodo criminale che la più perversa mente umana avesse mai concepito e lo strenuo tentativo di occultare che gli autori erano tutti comunisti, iugoslavi e italiani. Le vicende successive, come ancora oggi, confermano che la cosiddetta “sinistra” cerca di occultare tale circostanza. Si, erano tutti comunisti. Come comunisti erano quei figuri che alla stazione di Bologna negarono il latte ai bambini profughi. Fascisti anche loro! Ma gli Esuli non erano né di destra e né di sinistra. Erano persone scacciate dalle loro case e dalla loro terra.
Non sono qui a ricordare le infamie che furono commesse in nome di una ideologia depravatamente applicata. Occorrerebbero scaffali di biblioteche. Solo qualche nome: Norma Cossetto, Giuseppe Cernecca, Graziano Udovisi, i genitori del Gen. Fabio Colussi, il Sen. Riccardo Gigante e il Sen. Icilio Bacci, e tante altre migliaia e migliaia ancora. Solo un episodio desidero ricordare: una donna incinta sventrata il cui feto venne portato in trionfo dai “liberatori” comunisti.
A fronte di ciò ogni tentativo pur minimamente giustificatorio è espressione della più sporca ignobiltà. Ogni negazionismo andrebbe severamente represso e sanzionato moralmente e politicamente nei modi più severi.
Ma se io dicessi che l’olocausto ebraico non è mai avvenuto ed è una invenzione, cosa mi farebbero? E i genocidi non si possono classificare di serie A, o B, o C in funzione del numero degli assassinati. Sono tutti genocidi come quello istriano-fiumano-dalmata volto programmaticamente allo sterminio della etnia italiana.
Altro desidero dire: i Morti non possono essere riportati in vita, gli Esuli sono sempre più pochi, ma ancora molto si deve fare affinché il “Giorno del Ricordo” sia degnamente celebrato e abbia un senso.
Alcune cose, tra le tante che attendono riparazione: 1. Che i Presidenti di Croazia, di Slovenia, di Montenegro, di Bosnia Erzegovina, di Serbia si rechino collegialmente sul luogo simbolo, alla Foiba di Basovizza, e in ginocchio chiedano perdono pur per colpe non loro personalmente ascrivibili. Così come fece l’allora Cancelliere tedesco Willy Brandt in ginocchio ad Auschwitz. 2. Che venga immediatamente revocata la maggior onorificenza della Repubblica italiana concessa da Giuseppe Saragat al capo degli assassini Josip Broz detto Tito. Si dice che la legga non lo consente. Bene, si cambi la legge. 3. Venga mutata quella ignobiltà di motivazione della Medaglia d’Oro alla Città di Zara dove menti empie, infami e disoneste che la redassero vorrebbero fare intendere che furono i tedeschi gli autori dei 54 bombardamenti anglo-americani che distrussero la Città provocando più di duemila morti. 4. Che si precluda a dichiarati negazionisti come Claudia Cernigoi, Alexandra Kersevan e Sandi Volk, di spargere il loro negazionismo nelle Scuole italiane. Ma i responsabili scolastici e lo stesso Ministro dell’Istruzione, cosa aspettano a richiamare, ed eventualmente sanzionare, i Presidi al rispetto della legge. 5. Ristabilire, come da accordi internazionali, il pieno bilinguismo in quelle Regioni che furono italianissime. “Furono” ma, come diceva il Poeta (comunista) Biagio Marin di Grado: le frontiere mutano e i Cimiteri sanno attendere. 6. Preservare tutti i segni architettonici, le presenze monumentali (a cominciare dai Cimiteri e dalle Tombe) e i toponimi italiani in quelle Regioni.
Molto altro si dovrebbe fare ma si cominci a far qualcosa per dare solennità alla memoria e concretezza al “Giorno del Ricordo”.
Non so cosa dirà e farà Mattarella. Non m’interessa. Molto probabilmente non dirà nulla. E sarà meglio così.
AUGUSTO SINAGRA

Firenze, spacciatore nordafricano la aggredisce col coltello

Firenze, spacciatore nordafricano la aggredisce col coltello: "Calma il tuo cane o ti uccido"

L'aggressione in un parco di Firenze: la donna è riuscita a scappare dal pusher



Uno spacciatore nordafricano ha avvicinato e minacciato con un coltello una donna all'interno del parco della Cascine, a Firenze.
L'episodio nella serata di sabato scorso, attorno alle ore 20, quando la 37enne ha portato fuori il suo cane per una passeggiatina, finendo appunto nel mirino del pusher che, prima, ha cercato di venderle della droga e, poi, l’ha aggredita puntandole contro una lama.
Lo spacciatore, infatti, si è ulteriormente infastidito quando l'amico a quattro zampe della donna si è messo ad abbaiare forte per difendere la sua padrona, carpendo il pericolo imminente: "Stai attenta, vi ammazzo entrambi, tanto non ho niente da perdere", le parole del nordafricano.
La vittima, come riporta La Nazione, ha avuto coraggio: si è messa a urlare ed è scappata di corsa, correndo via lontano dal violento, che ha desistito dal rincorrerla.
L’ennesimo brutto episodio nel polmone verde del capoluogo Toscano, diventato polo di spaccio e criminalità.

La lettera di solidarietà del gruppo del Partito Democratico all’Ambasciatore francese.

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Come la possiamo chiamare: sottomissione ad uno Stato straniero o squallido pretesto per fare una (perdente) passerella elettorale?

Perchè a noi se bombardate gli atolli del pacifico non ce ne importa nulla, perchè a noi se bombardate la Libia non ce ne importa nulla , perchè a noi se massacrate studenti , lavoratori , che gridano pane e giustizia a noi ce ne importa nulla, perchè a noi se ci scaricate tutti i migranti nelle nostre terre non ce ne importa nulla, perchè a noi se imponete il signoraggio bancario e sfruttate l'Africa dissanguandola non ci importa nulla, BASTA CHE MAGNANO NOI!!!!!!!!!!!!

Ma chi attacca il reddito di cittadinanza?!??!Eccone alcuni!

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Risorsa: mamma e il suo piccolo aggrediti da un cittadino straniero

(ieri) Tanta paura per una mamma ed il suo bambino di 11 mesi, che ieri pomeriggio sono stati inspiegabilmente aggrediti da un cittadino straniero, in preda alla furia.
Secondo quanto è stato riferito dagli inquirenti, l’episodio è avvenuto intorno alle 18:15 in via dell’Arcoveggio, a Bologna. La donna camminava per strada spingendo il passeggino, quando è stata raggiunta dall’extracomunitario.
Quest’ultimo, un giovane dell’est Europa, si è avventato senza alcun motivo sul bambino, riversando su di lui tutta la propria furia. Più che naturale la reazione della madre, che si è scagliata contro l’aggressore nel tentativo di difendere il piccolo.
Si è quindi originata una violenta colluttazione, che ha subito richiamato l’attenzione dei passanti, allarmati dalle urla della donna. Alcuni testimoni sono subito corsi in aiuto della madre del bambino, mentre altri si sono occupati di allertare le forze dell’ordine.
Lo straniero è stato quindi fermato, e la donna soccorsa. All’arrivo degli agenti di polizia, seguiti da un’ambulanza del 118, in via dell’Arcoveggio era quasi del tutto ritornata la calma. L’aggressore si trovava a poca distanza dalle sue vittime, in evidente stato confusionale.
Madre e figlio, entrambi feriti e sotto choc, sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove hanno ricevuto le dovute cure. Il piccolo, vittima di percosse, era coperto di lividi e graffi, mentre la donna lamentava forti dolori al collo ed al fianco.
Identificato, il violento individuo è risultato essere un 20enne di nazionalità moldava incensurato. A quanto pare il giovane soffre di problemi psichiatrici, ecco spiegato il motivo del suo agire.
È stato dunque trasportato all’ospedale di Sant'Orsola, dove ora si trova ricoverato nel reparto di psichiatria. Lo straniero ha ricevuto una denuncia per il reato di lesioni personali.
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Risorsa :Rapina: colpita con calci e pugni in strada, l'aggressore rischia il linciaggio

Rapina: colpita con calci e pugni in strada, l'aggressore rischia il linciaggio
Viareggio, 8 febbraio 2019 - Aggressione violenta ai danni di una donna nel pomeriggio di ieri in via Rosmini attorno alle 18. L’aggressore ha rischiato di venire linciato dalle persone che hanno assistito alla scena. Che hanno reagito e sono intervenuti bloccando l’aggressore, che poi è stato arrestato dalla polizia. Sono state scene da incubo quelle accadute in via Rosmini tra via Pacinotti e via Gioberti.
Una signora era chinata a scaricare legna dalla sua auto quando all’improvviso, da dietro, un giovane le ha dato un cazzotto in testa che l’ha fatta cadere a terra. Poi le si è avventato contro con l’obiettivo di portarle via la borsa. Per strappargliela di mano, l’ha presa per i capelli strappandoglieli. E non contento ha iniziato a prenderla a calci nello stomaco e nel viso.
A quel punto i passanti che stavano assistendo sbigottiti a quella scena di inaudita violenza sono intervenuti per fermare la furia di quel giovane e togliere la donna della grinfie del suo aggressore. Sono riusciti nell’impresa e quasi lo volevano linciare se nel frattempo non fossero giunte le auto della polizia per riportare la calma. Il giovane straniero è stato preso in custodia e portato in commissariato per gli accertamenti di rito.
Ed è stato arrestato. La donna è stata portata in ambulanza al Pronto soccorso per essere visitata. Per fortuna non ha riportato conseguenza preoccupanti. Resta però la forte preoccupazione per una criminalità che ogni giorno diventa più violenta. Pochi giorni fa un dipendente di una slot aggredito con una chiave metallica, un poliziotto colpito alla testa da uno spacciatore e ora anche una donna aggredita e picchiata in strada per rubarle la borsa.