
Erano circa 300 le persone che, giovedì 24 sera, hanno manifestato davanti al Tribunale di Reggio Emilia contro la decisione del Gip, Giovanni Ghini di scarcerare, dopo l’udienza di convalida, un 21enne richiedente asilo pedofilo reo confesso indagato per violenza sessuale su un tredicenne disabile. L’iniziativa, organizzata dall’associazione La Caramella Buona, ha visto la partecipazione di alcuni parenti della giovane vittima degli abusi, un ragazzo di 13 anni.
“Siamo qui perché la sentenza è ingiusta”, ha detto il presidente di La Caramella Buona, Roberto Mirabile; “vogliamo una giustizia con la G maiuscola”. In mezz’ora d’intervento il presidente della onlus ha ribadito che i pedofili devono stare in galera, “bisogna buttare la chiave, perché non c’è cura che funzioni; la discrezionalità dei giudici su questa materia è un fatto negativo. Solidarietà alle forze dell’ordine che si vedono vanificare i frutti del loro sforzo quotidiano”. Mirabile ha inoltre respinto con forza l’idea che la manifestazione sia stata indetta anche perché l’indagato è uno straniero. “Saremmo qua anche se fosse un italiano, un bianco, un nero, un giallo, un extraterrestre”.
Sempre giovedì l’avvocato del 21enne pakistano ha reso nota la disponibilità del proprio assistito di tornare agli arresti domiciliari.
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