sabato 15 dicembre 18:45 - DI Roberto Frulli

Secondo la denuncia di Veronica Giannone, parlamentare portavoce del M5S alla Camera, che ha presentato un’interpellanza al governo, nel corso di due incontri con gli studenti delle prime classi del Liceo “G. Galilei – M. Curie” di Monopoli, incontri al quale era stata invitata l‘associazione “Movimento per la vita”, sarebbero state utilizzati termini piuttosto forti e, successivamente, mostrato un video americano abbastanza famoso, “L’urlo silenzioso”, il documentario del 1984 realizzato dall’ex-medico abortista Bernard Nathanson favorevole, successivamente, al Movimento Pro-life, che utilizza «materiale autentico» e scene esplicite sull’aborto.
La vicenda sarebbe avvenuta in due tempi.
Inizialmente sarebbe stata invitata l’associazione “Movimento per la vita” a parlare ai ragazzi delle prime classi. E, secondo la parlamentare Cinque Stelle, sarebbero state usate espressioni come «la pratica dell’aborto prevede che si estraggano pezzi di gambe e braccia di bambini già formati».
«Pochi giorni dopo il docente di Religione Cattolica – continua la Giannone – ha proiettato un documentario dal titolo “L’Urlo Silenzioso”, del 1984, vietato ai minori, in cui si vedono scene esplicite di aborti, accompagnate da termini come “bambino dilaniato” o “smembrato”».
Ludovico Abbaticchio, garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia, invita a non strumentalizzare i ragazzi «con immagini violente». E avverte che, come Garante, chiederà «ai responsabili scolastici cosa è accaduto e chi ha scelto questo inaccettabile incontro che sicuramente ha provocato nei minori che hanno assistito gravi momenti di sgomento e di dramma psicologico».
«Chiederò alla Procura dei Minori e al Tribunale per i minori – annuncia Abbaticchio – di intervenire per quanto di loro competenza per accertare le responsabilità di questo intervento deviante e terroristico nei confronti di minorenni all’interno di attività scolastiche».
«Esiste – ricorda il garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia – una legge dello Stato, la 194/78, che prevede anche la corretta informazione contraccettiva per prevenire l’aborto. Ma questa opera di vergognosa informazione deviante è inaccettabile soprattutto se proiettata alla presenza di minori in una scuola. L’educazione alla salute e alla sessualità si realizza attraverso programmazione equilibrata ed informazione corretta anche per prevenire l’aborto che rimane comunque una scelta luttuosa è drammatica per la donna che sceglie questo percorso garantito dalla legge. Legge 194 che garantisce anche le minori».
Travolto dalle polemiche per la visione del video con scene di aborti durante l’orario scolastico proposto dall’associazione anti-abortista, il Polo Liceale ‘G. Galilei – M. Curie’ di Monopoli, in provincia di Bari, ha attivato delle verifiche interne e ha riunito gli organi collegiali: «quanto è accaduto è particolarmente grave in merito a un utilizzo improprio e inadeguato del video e della procedura seguita nel corso della lezione, tenuto conto della età adolescenziale degli studenti della classe e del contesto entro cui si è svolta ogni vicenda denunciata», accusano, in una nota congiunta, il dirigente scolastico Martino Cazzorla, il Consiglio di istituto e il Collegio di classe.
«In ogni caso – spiegano – si evidenzia che la presenza della presidente del Movimento per la Vita di Monopoli non è stata mai né richiesta a questa dirigenza o alla scuola né tantomeno autorizzata. E, men che meno, lo è stata la proiezione del video in questione. Pertanto, ove siano confermate circostanze che abbiano violato le garanzie educative – avvertono il dirigente scolastico Martino Cazzorla, il Consiglio di istituto e il Collegio di classe – saranno prese le opportune decisioni da parte degli organi preposti».
Dal Polo liceale sostengono che la comunità scolastica non sapeva nulla della vicenda. E che «avrebbe preferito venire a conoscenza dei fatti e dei rilievi esposti, attraverso i canali istituzionali esistenti e previsti».
Quando
l'assassinio viene definito "diritto". L'altro giorno una cosiddetta
amica Fb mi ha contestato dicendo: "meno male che non la pensano tutti
come te" e ha provveduto a cancellarmi. Avrei voluto semplicemente dirle
che come essere umano mi vergogno ci siano tanti invece che la pensano
come lei. Crudeltà e idiozia hanno preso il sopravvento sulla ragione.
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