Lettera aperta a Nadia Toffa e al suo professore di storia.
Gentile Nadia,
Oggi ho letto il suo Tweet sull'olocausto e i palestinesi. Temo abbia un po' di confusione in testa.
Olocausto è la parola italiana per indicare il nome di un sacrificio
che veniva offerto nel santuario di Gerusalemme e interamente bruciato
per Dio. Dell’animale non rimaneva nulla, se non un mucchio di cenere.
Quando i nazisti progettarono l’olocausto lo immaginarono e progettarono in questo modo.
In seguito alla soluzione finale degli ebrei non avrebbe dovuto rimanere più nulla. Se non delle saponette e della cenere.
Uomini, donne e bambini vennero caricati su carri bestiame senza aria
ne’ cibo. I più forti che sopravvissero a quei trasporti al di là
dell’umanità, trovarono la morte nelle camere a gas, nei forni
crematori.
Durante l’Olocausto nessun paese aiutò gli ebrei, nessuno si adoperò per la loro causa.
Gli ebrei vennero abbandonati da tutti. Vennero assassinati nel
silenzio del mondo sei milioni di essere umani. Come se gli abitanti di
Milano e il suo hinterland sparissero tutti, fino all’ultima persona.
L’Olocausto fu una macchina di sterminio premeditata, in cui l’ebreo,
come essere umano, perse ogni connotato di umanità agli occhi dei
nazisti, dei polacchi, dei tedeschi, degli ungheresi, dei francesi,
degli italiani.
Essere ebrei in Europa tra il 1938 e il 1945 significava una morte quasi certa.
I palestinesi sono arabi trapiantati in quelle terre per volere dei
paesi arabi. Come disse Zahir Muhsein, i palestinesi vennero inventati
per controbilanciare gli ebrei che arrivavano a vivere nelle terre
deserte dell’allora Palestina.
I palestinesi non hanno mai vissuto in quella terra per tremila anni.
Gli ebrei su quella terra ci hanno vissuto davvero senza interruzione.
Durante gli ultimi secoli la presenza ebraica in Palestina si è rinforzata.
In Europa, ben prima del nazismo, gli ebrei venivano massacrati nei
pogrom, accusati ingiustamente di tradimento, bruciati vivi perché non
andavano in chiesa.
Nella Palestina di allora gli ebrei portarono con se’ valori troppo distanti da quelli dei paesi circostanti.
E quella democrazia poi nata nel 1948 e chiamata Israele diventò come
una spina nel fianco delle dittature arabe. Quel piccolo paese in cui il
tasso di analfabetismo è pari a zero, in cui tutti, a prescindere dal
colore della loro pelle e dalla religione, hanno gli stessi diritti, in
cui le donne guidano governi e pilotano aerei, in cui vive un milione di
cittadini arabi che vanno a votare i propri rappresentanti nel
parlamento israeliano, questa minuscolo puntino con altissima
concentrazione di valori umani, si è trasformato in una miccia che
potrebbe mettere in testa idee destabilizzanti agli abitanti dei paesi
limitrofi.
Israele non ha mai smesso di dare ai palestinesi
l’elettricità, l’acqua, le medicine, pagate con dichiarazioni di odio e
attacchi terroristici.
Israele continua ad accogliere i malati
palestinesi nei propri ospedali, li opera, li cura. Alcuni di essi sono
tornati a ringraziare con addosso cariche di tritolo in grado di fare
saltare per aria un intero reparto ospedaliero.
Nessun governo israeliano e nessuno israeliano si è mai sognato o prefisso di uccidere deliberatamente un solo palestinese.
Per gli ebrei la vita anche di un nemico, ha un valore intrinseco.
Se cerca qualcuno su cui addossare la colpa, non valichi con la sua
mente il confine che ancora tutela la salvaguardia dei cittadini
israeliani.
Passeggi per le vie di Gaza alla ricerca dei
giornalisti che riprendono le manifestazioni contro il governo
palestinese. Cerchi gli oppositori del regime, si prefigga l’obiettivo
di trovare un solo ebreo.
Non troverà niente di tutto questo.
Come non troverà risorse spese nella ricerca ne’ finanziamenti europei
investiti nello sviluppo. Perché tutto il denaro viene speso per
mantenere in vita la violenza, l'ignoranza e l'odio.
Con la
speranza che il suo professore di storia accorra in suo aiuto e ripari i
danni causati dal fumo antisemita mediatico con cui troppe persone
vengono accecate ogni giorno.
In
questa cartina geografica è rappresentato l' impero romano sotto
Adriano , la Palestina non esiste ci sono Giudea , Siria Egitto Arabia
Petrea ( ex regno di Commagene). La Palestina sarà cosi denominata da
Adriano nel 135 Dc come provincia romana,(
Ex Giudea ) mentre Israele esisteva , tra varie distruzioni e
rinascite da oltre duemila anni ( da internet .............. Dopo aver
soffocato la rivolta di Bar Kohba nel 135, l'imperatore Adriano cambiò
nome alla Provincia Judaea chiamandola Provincia Syria Palaestina, dove
Palaestina deriva dal nome biblico Phelesht[1] (in ebraico פלשת Pəléšeṯ,
italianizzato in Filistea o Filistei),..........) comunque la presenza
di ebrei nella zona non cessò mai del tutto anche dopo e durante i vari
esodi fino alle risoluzioni dell' ONU nel 48...a me risulta così
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