DOVEVANO ESSERE IN CARCERE, MA LE LEGGI SVUOTACARCERI DEL PD IMPEDISCONO IL CARCERE PER REATI DI QUESTO TIPO
PORTO RECANATI - Il marocchino 35enne di Monte San Giusto arrestato per
duplice omicidio stradale per la morte di Gianluca Carotti, 47 anni e la
compagna Elisa Del Vicario, 40 anni, era già stato arrestato il 13
aprile dello scorso anno (insieme ad altre tre persone) dai carabinieri
del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata, guidati dal
tenente colonnello Walter Fava, nell'ambito di un'operazione che portò
al sequestro di 223 chili di hashish. Il nordafricano era ancora
sottoposto all'obbligo di firma.
Sono Gianluca Carotti, 47 anni, ed Elisa Di Vicario, 40 anni, le vittime del tremendo incidente mortale consumatosi dopo la mezzanotte sulla Statale Adriatica, a Porto Recanati. I due bambini che viaggiavano insieme a loro – 10 anni la figlia e 8 anni il figlio – sono ricoverati negli ospedali Torrette e Salesi di Ancona in gravi condizioni, ma non si trovano in pericolo di vita.
La giovane coppia stava tornando a Castelfidardo – città nella quale entrambi risiedono – dopo aver partecipato ad una festa di Carnevale, prima di venire travolta dalla folle corsa di un’Audi A6 nera che ha completamente invaso la loro corsia procedendo contromano.
A bordo della vettura che ha colpito frontalmente la loro Peugeot 2008 c’erano tre marocchini, che circa cinquanta metri prima si erano resi autori di un ulteriore incidente. Proprio per abbandonare il prima possibile il luogo del sinistro, si sono diretti – procedendo contromano – in direzione Civitanova Marche. L’Audi non risultava essere provvista di assicurazione.
Così, i bambini non avranno nemmeno il risarcimento per avere perso i genitori e crescere, almeno, senza problemi economici.
E’ il secondo caso in poche ore: immigrati che in auto uccidono italiani. Mentre qualche migliaio di dementi marcia contro il ‘razzismo’ che non c’è. Delinquenti e teste vuote.
Incidente Porto Recanati, ira del sindaco: «Elisa e Gianluca uccisi dal peggior balordo»
«Dalle notizie che arrivano sembra che il peggiore dei balordi abbia ucciso il meglio della nostra comunità. Due genitori splendidi, sempre pronti ad aiutare gli altri e a sorridere alla vita stanotte ci hanno lasciato. Non certo per fatalità. Dichiaro il lutto cittadino in segno di vicinanza ai familiari e ai tanti amici coinvolti». Così su Facebook Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo (Ancona), paese di origine di Gianluca Carotti, 40 anni, e Elisa Del Vicario, 40, morti nell'incidente stradale in cui sono rimasti feriti i figli di 10 e 8 anni.

È stato arrestato per omicidio stradale un 34enne, alla guida dell'Audi con cui la Peugeot della famiglia si è scontrata. Illesi alcuni amici che viaggiavano su una Ford, coinvolta nell'incidente.
Ma chi era l' assassino stradale???
«Mio figlio picchiato e ridotto in fin di vita: tra gli aggressori c’era Farah»
Lo sconcerto dopo aver appreso la notizia, la memoria che torna alla notte del 4 settembre 2017, a quella aggressione subita da 4 ragazzi di Fermo da parte di un gruppo di 6 marocchini. Tra loro Farah Marouane, il 34enne oggi in arresto dopo il tragico incidente di Porto Recanati, costato la vita a Gianluca Carotti, 47 anni, e alla compagna Elisa Del Vicario, 40enne, entrambi di Castelfidardo. E’ emerso che Marouane era alla guida ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, in più a casa aveva anche un panetto di hashish. Oltre all’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato, si aggiunge anche quella di possesso di stupefacenti. Il dramma di Porto Recanati ha riaperto una ferita profonda nei cinque ragazzi fermani e nelle loro famiglie, facendo loro rivivere quello che successe il 4 settembre di due anni fa, in prossimità della rotonda di Grottammare. Quel nome, Farah Marouane, ha riacceso ricordi dolorosi e allo stesso tempo una grande rabbia. «C’è la denuncia – racconta il padre di uno dei ragazzi – oltre al fatto che quando hanno aggredito i nostri figli a Farah Marouane è caduto portafogli con i documenti. Quando hanno speronato mio figlio ed i suoi amici, avevano un’Audi A6, lo stesso modello dell’incidente di Porto Recanati. Quello che mi fa riflettere è che i suoi altri connazionali sono ancora in giro».
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Nonostante il ragazzo abbia perso coscienza i marocchini hanno continuato a picchiarlo saltandogli sopra la colonna vertebrale e prendendolo a calci in faccia riducendolo in fin di vita. Nel frattempo un altro giovane della comitiva era stato trascinato in auto per essere picchiato. Un altro ragazzo è invece riuscito a difendersi con maggiore decisione. Il ventenne ridotto in fin di vita riportò la frattura di 4 vertebre oltre che una serie di gravi lesioni e venne trasportato all’ospedale di San Benedetto. Durante il primo intervento chirurgico i medici estrassero un pezzo di metallo dalla testa del giovane. Da li venne trasferito all’ospedale Torrette di Ancona, nel reparto maxillo-facciale per un intervento al volto. Ne ha avuto per oltre un anno. Oggi, due anni dopo, l’orrore di quella notte resta indelebile nonostante. Ieri però è arrivata la doccia gelata. Leggere nei quotidiani online e sentire su tutti i telegiornali quel nome, che insieme ad altri due connazionali ha provocato l’incidente costato la vita ai due genitori di Castelfidardo che viaggiavano in auto con i loro bambini, ha riacceso un profondo sconcerto. Marouane si trova ricoverato all’ospedale di Civitanova, piantonato in attesa della convalida dell’arresto e del suo trasferimento nel carcere di Montacuto. La speranza è che gli venga data una pena esemplare.
(redazione CF)
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