giovedì 28 febbraio 2019

Lui, ex della Mala che mi ferì libero, io da 26 anni inchiodato in carrozzina»



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PADOVA - «Non riuscivo ad alzarmi da terra. Le mie mani slittavano sull’asfalto. Non capivo. Poi le ho guardate, erano piene di sangue mi avevano colpito. Un istante dopo l’urlo di Loris, l’urlo della morte». È la testimonianza choc dell’ex assistente capo della polizia Maurizio Cesarotto, ferito e costretto per sempre su una sedia a rotelle dai colpi di arma da fuoco sparati, il 20 aprile del 1993 a Olmo di Creazzo in provincia di Vicenza, da Ennio Rigato. Uno dei luogotenenti della Mala del Brenta, cognato di Felice Maniero. Un bandito vero, dagli occhi di ghiaccio, che 26 anni fa di quel giorno di primavera ha tolto la vita anche al poliziotto Loris Giazzon di soli 28 anni. Domenica Rigato uscirà dalla casa di reclusione Due Palazzi e sarà un uomo libero. Per la giustizia ha scontato la sua pena. «Giusto, giusto per la bella stagione, così può andare a prendere il sole, magari si abbronza» ha commentato sarcastico Cesarotto nella sua abitazione di Mestrino, un comune alle porte di Padova.



«Lui, ex della Mala che mi ferì libero, io da 26 anni inchiodato in carrozzina»

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