Il difensore impugna la sentenza per i fatti dell'estate 2017 puntando su presunte carenze nelle motivazioni e nelle accuse
RIMINI. Ricorso in Cassazione contro la condanna a sedici anni, confermata in appello, a Guerlin Butungu, il congolese di 21 anni, in carcere per aver violentato insieme a tre complici minorenni, il 26 agosto 2017 sulla spiaggia di Rimini, una ragazza polacca, massacrato di botte l’amico e violentato successivamente una transessuale peruviana. Lo ha presentato il difensore del giovane africano, l'avvocato Riziero Angeletti, che ha impugnato la sentenza chiedendone l’annullamento.
Il legale espone i propri ragionamenti in un documento di diciassette pagine nel quale si fa riferimento a sette "motivi" da sottoporre ai giudici della Suprema corte. Nel mirino, presunte carenze contenute nella sentenza di secondo grado riguardo alle motivazioni e alle imputazioni. Per quanto l’analisi non riguardi più il merito dei fatti, nel ricorso si ribadisce l’estraneità dell’imputato ai fatti contestati.
Butungu, infatti, nega qualsiasi coinvolgimento nelle violenze sessuali e negli altri reati contestati. A suo dire, per esempio, il rapporto con la transessuale sarebbe da considerarsi "consensuale". Stando al difensore, infatti, la Corte d’appello non specifica perché non debba essere interpretato come consenso l’affermazione della persona offesa: «Va bene facciamolo uno alla volta». Tesi che, compresa quella del mancato riconoscimento della giovane polacca, non hanno fatto breccia finora, grazie alla mole di riscontri portati davanti ai giudici da procura e Squadra mobile di Rimini. Più plausibilmente l’avvocato gioca tutte le sue carte sulla mancata concessione delle attenuanti generiche. Non solo perché incensurato, ma anche in "virtù" di un passato difficile nel suo Paese (adolescente soldato, violentatore e omicida con la divisa, la fuga e l’approdo col gommone) che però nessuno si è preso la briga di documentare. Una difesa tutta in salita: Butungu sia in primo grado sia in appello è stato riconosciuto colpevole, in "continuazione", di tutti i reati contestati.
Era accusato di essere il principale responsabile dei brutali fatti di Rimini, in concorso con tre complici minorenni (stanno scontando nove anni e otto mesi ciascuno). Doveva rispondere, in particolare, di duplice violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina per le aggressioni alla coppia di turisti polacchi e alla transessuale peruviana, di violenza sessuale e rapina per l’aggressione di due settimane prima nei confronti di una coppia all’uscita di una discoteca, di rapina nei confronti di due ragazzi italiani, di spaccio di droga nei confronti dei suoi giovanissimi amici.
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