Valtellina: migranti beccati con la droga nell’hotel sulle piste da sci adibito a centro accoglienza
A Cosio richiedenti asilo nei guai per spaccio. Sono ospiti di un albergo che il titolare ha riconvertito a campo profughi per fare business: “Punto al dialogo, al confronto su un’idea di gruppo fra noi e gli ospiti”, diceva qualche mese fa. E i risultati si vedono
Risorse sì, ma per lo spaccio. Anche in Valtellina i presunti profughi, in attesa di pagarci le pensioni, si dedicano allo smercio di droga. Così il contribuente italiano scopre che paga vitto e alloggi in hotel a spacciatori che utilizzano le stanze per nascondere gli stupefacenti. L’altro giorno i carabinieri sono intervenuti in forze, con i cani antidroga, all’hotel Bellevue di Cosio Valtellino, con l’obiettivo di stroncare la rete di spaccio messa in piedi dai richiedenti asilo.La perquisizione nelle camere dove costoro soggiornano a nostre spese ha scoperchiato il vaso di Pandora: il bilancio è di 3 presunti profughi denunciati per spaccio e uno segnalato per detenzione di sostanze stupefacenti. Il gestore della struttura, Giulio Salvi, si è detto “deluso dal comportamento di questi ragazzi”, grazie ai quali ha rimesso in piedi il suo business, lui che da albergatore tradizionale stava “affossando nei debiti”, per sua stessa ammissione.
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Quindi, da paladino dell’immigrazione, aveva deciso di riconvertire l’hotel a centro di accoglienza permanente, arrivando a ospitare quasi 90 immigrati: ora sono 81. “D’ora in poi chiudo l’hotel e il ristorante. L’intera struttura dopo 47 anni sarà riservata esclusivamente a dare ospitalità ai migranti”, annunciava lo scorso marzo alla Provincia, contento per l’arrivo di ospiti dal Benin, “ultimo Stato che mancava all’appello per coprire tutte le nazionalità dell’Africa occidentale”. Son soddisfazioni, in effetti.
Poi pur ammettendo che “l’ospitalità ai migranti mi dà lavoro e reddito, mentre prima stavo affossando nei debiti”, condiva il tutto con la solita retorica surreale, tipica dei campioni dell’accoglienza a spese nostre: “Punto al dialogo, al confronto su un’idea di gruppo fra noi e gli ospiti”. E abbiamo visto i risultati. Nel medesimo hotel, tra l’altro, nell’agosto 2016 scoppiò una furibonda rissa tra gli ospiti per dispute religiose, con di mezzo gli islamici. C’è da chiedersi inoltre se gli spacciatori travestiti da profughi saranno rimpatriati al più presto. Ne dubitiamo fortemente, conoscendo il lassismo del governo PD in merito.
Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Regione Lombardia: “Sono queste le risorse che secondo la Sinistra dovrebbero pagarci la pensione? Spacciando droga?Come Lega non è la prima volta che denunciamo la presenza di finti profughi, che non scappano da nessuna guerra ma che sono in realtà migranti economici che cercano di far fortuna in Europa. E che vengono accolti a braccia aperte dalla Sinistra buonista e poi abbandonati nelle mani della criminalità organizzata. Si rende sempre più necessario che la Lega torni al governo del Paese per rimandare quanto prima questi finti profughi a casa propria”.
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