



Li ricordate? 34 cristiani etiopi giustiziati in un video dello Stato islamico. Accadeva tre anni fa. Il giorno di Natale, ieri, i corpi di questi cristiani sono stati finalmente ritrovati in una fossa comune in Libia. L'Isis li definiva “gli adoratori della croce”. Nella parte finale del filmato, un uomo mascherato affermava: "Noi giuriamo su Allah che voi cristiani non sarete mai al sicuro, neanche nei vostri sogni, neanche in roccaforti, fino a quando non abbraccerete l’islam”. Quelle povere teste decollate che rotolavano nel deserto a sud delle coste italiane furono derubricate dai nostri media e politici in fretta sotto il “già visto”. Perché morire sgozzati dallo Stato islamico soltanto perché cristiani ha sempre fatto meno notizia che morire affogati su una nave stipata di disperati in mezzo al Mediterraneo. Al termine del filmato della decapitazione dei trenta cristiani si vedono i campanili di Mosul, in Iraq, abbattuti dall'Isis. Beh oggi mi è caduto l'occhio su un'altra notizia, altrettanto terribile: “Natale a Mosul senza cristiani”. Il genocidio ha funzionato bene, anzi benissimo, grazie anche al menefreghismo europeo e di tanti ecclesiastici più preoccupati a non apparire “islamofobi” che a difendere i propri fratelli. Avete letto o sentito la notizia da qualche parte oggi?
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