domenica 10 giugno 2018

Napoli, turisti rapinati e pestati in pieno centro da 5 magrebini. Video della aggressione!

Il brutto episodio ha visto coinvolti padre e figlio, di origine italiana ma trapiantati a Londra; il ragazzo sconvolto: “Non verrò mai più a Napoli”

Aggressione choc ai danni di due turisti, ripresa dalla telecamera di sicurezza di una pasticceria in corso Novara, dinanzi alla Stazione Centrale.




Erano arrivati da poco in aereo, per visitare la città partenopea. Tuttavia, appena scesi dal bus che mette in collegamento l'aeroporto con il centro della città, a pochi passi dalla centralissima piazza Garibaldi, sono stati derubati e pestati per aver tentato di difendere i propri bagagli. Le due vittime, padre e figlio rispettivamente di 50 e 16 anni, sono due turisti originari di Roma, trapiantati a Londra. La brutale aggressione è avvenuta nel cuore della città ed in pieno giorno, poco dopo le 13, dinanzi agli occhi di decine di persone, tra turisti e residenti.
Padre e figlio camminavano sul marciapiede di via Novara, quando improvvisamente sono stati avvicinati ed accerchiati da quattro o cinque balordi, probabilmente di etnia magrebina, che volevano sottrarre loro bagagli e macchine fotografiche. Il cinquantenne ha provato a reagire strenuamente, non mollando la presa sui suoi effetti personali neppure quando i malviventi hanno iniziato a colpirlo con una sedia; quando però si è reso conto che gli aggressori si stavano accanendo anche sul figlio di 16 anni, ha dovuto cedere ed è poi caduto rovinosamente per terra.
”Sembrava un attacco terroristico”, raccontano i lavoratori della pasticceria di fronte al luogo del pestaggio, “Hanno capovolto tavoli e sedie”; le telecamere della videosorveglianza hanno ripreso integralmente quegli attimi terribili.

“È stato l’inferno. Abbiamo avuto molta paura e abbiamo temuto seriamente per la salute dei due malcapitati”, racconta Antonio Ferrieri, il titolare della pasticceria, “Abbiamo soccorso l’uomo con la polizia municipale e, in attesa che arrivassero ambulanza e altre forze dell’ordine, parlandogli ho capito che era originario di Roma, ma che da tempo vive con la famiglia a Londra. Voleva far conoscere Napoli al ragazzo, ma dopo quanto avvenuto non credo che metteranno più piede qui e questa è la cosa che più mi ferisce”. L’accusa si sposta poi sulle istituzioni: “Quest'area di Napoli è abbandonata al degrado e alla violenza”.

Le due vittime sono state condotte al pronto soccorso prima ed al commissariato poi, dove hanno presentato denuncia. “Non verrò mai più a Napoli. Qui è come stare in guerra” ha detto il sedicenne. Ma il poliziotto che ha raccolto la denuncia ha promesso al ragazzo: “Li prenderemo. Torna a Napoli quando vuoi. Qui c’è anche tanta brava gente che ti accoglierà con il cuore in mano”.

1 commento:

  1. Buongiorno amici. Ecco il futuro che ci attende se gli italiani non si riapproprieranno dell’Italia concependola come la propria casa da difendere, salvaguardare e far rispettare. Abbiamo i nuovi barbari dentro casa nostra che operano in modo arbitrario, arrogante e violento. Si sentono legittimati a farsi giustizia da sé per un crimine perpetrato da uno squilibrato. Che va perseguito e sanzionato secondo la legge. Ma i nuovi barbari si comportano come se l’Italia fosse una terra di nessuno da trasformare in una terra di conquista. Al loro passaggio le forze dell’ordine arretrano e i cittadini scappano impauriti. Eppure loro sono una infima minoranza e noi siamo la maggioranza dentro casa nostra. La nostra sconfitta è innanzitutto interiore perché siamo morti dentro. Dobbiamo risorgere interiormente recuperando la certezza e l’orgoglio di chi siamo, riscattando l’Italia come la nostra casa comune, esigendo da tutti il rispetto delle leggi dello Stato, l’ottemperanza delle regole su cui si fonda la civile convivenza, la condivisione dei valori che sostanziano la nostra civiltà. Impegniamoci per affermare il nostro legittimo bene, facciamolo per garantire ai nostri figli e ai nostri nipoti il diritto inalienabile alla vita, dignità e libertà, mobilitiamoci per far trionfare il nostro inalienabile diritto ad essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo.

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