venerdì 15 giugno 2018

Africano minacciava con la mannaia, il giudice lo libera subito: Non l'ha usata !

Sul caso del nigeriano con la mannaia fermato dalla polizia in viale Crispi interviene il procuratore capo Lucia Musti con una nota che chiarisce i termini dell’intervento del magistrato inquirente, rispondendo così alle proteste del sindacato Siulp che ha manifestato lo sconcerto degli agenti di polizia.
Sul caso del nigeriano con la mannaia fermato dalla polizia in viale Crispi interviene il procuratore capo Lucia Musti con una nota che chiarisce i termini dell’intervento del magistrato inquirente nell’iter descritto dal sindacato di polizia Siulp che va visto l’immigrato liberato e «gli agenti soli».



 



Scrive la Musti: «La pubblicazione di notizie di simile contenuto necessitano l’intervento tecnico della Procura al fine di precisare alcuni punti, nonché i meccanismi di legge, al fine di soddisfare la verità ma anche di non ingenerare il pericoloso aumento di sfiducia nelle Istituzioni, posto che è nostro impegno lavorare al massimo delle possibilità al fine di garantire ai cittadini il senso di sicurezza e di presenza dello Stato».
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MODENA. «Siamo soli e aspettiamo il morto» E il morto in questione potrebbe essere un agente della polizia. Ad esternare questa preoccupazione, a nome di tutti i colleghi, è il Siulp sindacato di polizia dopo l’episodio dell’uomo armato di mannaia durante una rissa che all’arrivo degli agenti si è scagliato contro di loro. L’uomo è stato fermato, ma poi rilasciato dal magistrato, nonostante quanto avvenuto e il fatto che l’uomo, oltre a girare armato di mannaia, fosse stato colpito da un divieto di non ritorno a Modena a causa dei suoi precedenti per spaccio e violenze. «Solo la professionalità e preparazione degli agenti - scrive il Siulp - Ha permesso che nessuno si facesse male, quando quell’uomo si è scagliato contro i colleghi. Ma quanto può durare? E non è vero che non si fanno male i poliziotti, la verità è che non si fanno più refertare e vanno in servizio, anche se malati o contusi perché sono talmente pochi che assentandosi dal lavoro o viene a mancare una volante o saltano le ferie per un collega».

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Ma al di là di questo il Sindacato allarga il discorso a quello che deve essere la preoccupazione per i cittadini: la situazione sicurezza a Modena. E la situazione non è per nulla tranquillizzante. La doppia rissa dell’altro giorno tra via Crispi e via dell’Abate è solo uno dei tanti segnali di una situazione che deve preoccupare. Per non parlare delle decine e decine di furti che mensilmente avvengono in città ad abitazioni ed aziende. «La situazione è grave, gravissima - spiega in proposito il Siulp - Ma nessuno ne parla perché non se ne deve parlare, perché forse è più semplice predicare il “va tutto bene, Modena è un’isola felice, le denunce sono in calo... Sono solo percezioni!” E allora ci limitiamo a ripetere ciò che la gente da tempo dice: “non facciamo denunce per sfiducia nelle istituzioni e per paura di ritorsioni”. Questa è la verità».

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E la situazione non può che peggiorare, prosegue il Siulp, perché nei tre mesi dell’estate sulla città che si trova in questa condizione vigileranno soltanto due pattuglie da due agenti ciascuna «Vi sembra normale con tutto quello che accade ogni giorno?»

E oltre ad essere pochi sulle strade, gli agenti ripetono ancora una volta di sentirsi come quelli che cercano di svuotare il mare con un secchio bucato... «Ma come è possibile che nella stessa giornata un ladro di bicicletta con divieto di dimora venga arrestato e un rissaiolo dedito allo spaccio con divieto di dimora, che brandisce una mannaia contro i poliziotti invece no? C’è qualcosa che non va! Siamo stanchi di slogan sulla nostra pelle. Siamo stanchi di conferenze stampe e presentazioni di propaganda di libri e di diari... Vogliamo attenzione al lavoro vero di poliziotto. Quello che sta in mezzo alla strada a combattere i delinquenti che ormai girano armati di pistole edi mannaie e di coltelli e non esitano ad affrontarli perché tanto in galera non ci vanno. Cambiate le regole cari politici perché la misura è colma. Hanno ragione i cittadini a chiedere più sicurezza ; se c’è da intervenire noi lo facciamo esclusivamente per loro perchè questo Stato non tutela più i propri servitori». A conclusione un appello a politici e amministratori «Guardatevi i filmati che girano sul web e poi chiedetevi perché le forze dell’ordine hanno paura a intervenire, per poi essere indagati se qualcuno si fa male. Se ci difendiamo o difendiamo la gente finiamo in tribunale a nostre spese e magari sospesi dal servizio. Come si può lavorare così?»

Il Siulp incredulo per la liberazione dell’uomo con mannaia «Si sentono liberi di assalirci: sanno che in galera non vanno» «Ciò premesso, in concreto osservo che il pm di turno esterno ebbe a ricevere una telefonata da parte di operatore della Polizia di Stato il quale non riferì al magistrato la circostanza che la mannaia fosse stata usata nei confronti dei poliziotti. Si precisa che l’intervento della Polizia di Stato venne fatto per la segnalazione di una rissa ma al momento dell’intervento i corrissanti si erano dati alla fuga.
Pertanto, non essendo stata usata la mannaia contro la polizia operante, non era ravvisabile il delitto di resistenza a pubblico ufficiale. Per l’ arresto in flagranza del delitto di rissa occorre che, per effetto della rissa, siano state provocate lesioni ed, essendo i corrissanti - dice testualmente la Musti - datisi alla fuga, non è dato sapere se uno di loro abbia conseguito lesioni».

Concludendo la Musti spiega che «il magistrato ha disposto oralmente il sequestro della mannaia. Quanto all’arresto in flagranza del “ladro di bicicletta”, lo stesso è stato disposto in quanto era gravato da numerosi precedenti di polizia, precedenti confermati dal casellario giudiziale.
Non c'è problema signora, domani giro col fucile , pero mi raccomando  nun me arrestate perchè non lo userò contro la polizia

Modena, via Crispi: con mannaia si scaglia verso gli agenti di polizia

L'episodio dopo una rissa sulla quale sono intervenuti gli agenti per sedare gli animi. Il nigeriano è stato deferito all'autorità giudiziaria per rissa, violenze e minaccia a pubblico ufficiale con uso di armi, nonchè per ingresso illegale in italia. Poi è stato rilasciato.

MODENA. Rissa tra due bande vicino alla stazione di modena, e spunta una mannaia contro gli agenti. Dopo una segnalazione, una volante è intervenuta nella tarda serata di ieri sotto i portici di viale crispi. Grazie alle telecamere e ascoltando alcuni residenti, è stato possibile identificare un cittadino africano dagli abiti rossi: durante la rissa, ha minacciato il gruppo rivale brandendo la mannaia.
L'uomo, di nazionalità nigeriana, è stato individuato nelle immediate vicinanze del luogo della rissa dopo aver minacciato anche gli agenti, che però sono riusciti a bloccarlo e ad accompagnarlo in questura: il diretto interessato, che ha precedenti per reati contro la persona e per stupefacenti, irregolare nel territorio nazionale, è risultato già colpito
da un divieto di ritorno nel comune di modena emesso dalla procura il 21 maggio scorso. Il nigeriano è stato deferito all'autorità giudiziaria per rissa, violenze e minaccia a pubblico ufficiale con uso di armi, nonchè per ingresso illegale in italia. Poi è stato rilasciato.

Rissa tra bande: il capo ha una mannaia

Una ventina di africani si scontrano per due volte sotto i portici di viale Crispi. Preso l’uomo che brandisce un coltellaccio




Due bande composte da una dozzina di africani ciascuna di sono scontrate l’altro giorno per ben due volte a distanza di poche ore sotto i portici di viale Crispi, accanto alla stazione del treni. Gli uomini erano armati di bottiglie e cocci. Tranne uno dei capi, che brandiva una mannaia da macellaio. La prima volta sono stati dispersi dalla polizia municipale; la seconda volta dall’arrivo della polizia di stato che è riuscita a fermare l’uomo con la mannaia mentre fuggiva in bici.

Si tratta di un trentenne nigeriano, clandestino, con precedenti di polizia per spaccio di droga. Proprio dopo l’ultima volta che è stato scoperto a spacciare nella zona della stazione, era comparso davanti al giudice per la convalida dell’arresto e, in attesa del processo (spostato su richiesta del suo avvocato), gli era stato imposto il divieto di dimora a Modena. Divieto che non ha eseguito, come si è visto l’altra sera.

Che la zona di viale Crispi e quella retrostante siano in mano a balordi e spacciatori è risaputo da anni. Per i negozianti e i residenti ogni giorno è un’avventura: devono evitare il momento in cui scoppiano tensioni che a volte possono tingersi di sangue, come indicano le cronache degli ultimi anni. Insomma, lì non c’è pace, nonostante i controlli frequenti delle forze dell’ordine che considerano quel punto una delle zone più pericolose di Modena e quindi tra le più sorvegliate.

Infatti, come un temporale estivo, l’altro pomeriggio è improvvisamente scoppiata una rissa violenta sotto i portici nella parte verso la stazione. Una rissa che per poco non è finita nel sangue. Dal nulla sono sciamate due gang da una dozzina di africani ciascuna che hanno iniziato a offendersi urlando, poi sono passate alle mani. Qualcuno della zona ha tempestivamente chiamato la polizia municipale proprio sul nascere della rissa. L’arrivo della pattuglia, che si trovava nei paraggi, ha evitato che lo scontro diventasse particolarmente cruento. I due gruppi si sono dispersi di corsa. Tutto pareva finito.

Invece in serata, prima delle 20, ecco che ricompaiono gli stessi delle due gang. Arriva anche un uomo vestito di fucsia in bicicletta. Tutto il vicinato lo sente e lo nota: aizza, urla, offende e alla fine brandisce in aria una mannaia. Un coltellaccio da macellaio che, come ci hanno detto testimoni che l’hanno visto, faceva paura solo a guardarlo. Scoppia la rissa. Si spaccano le bottiglie e si cerca il contatto per sfregiare e ferire gli avversari. L’uomo della mannaia urla e si avvicina pericolosamente. Qualcuno si ferisce ma lievemente. Poi improvvisamente, quando l’aria è surriscaldata, chiamata dal vicinato ecco che arriva una pattuglia della Squadra volante della polizia di stato che interrompe lo scontro tra gang. È un fuggifuggi in via Niccolò Dell’Abate e verso la stazione.

Sotto i portici di viale Crispi resta solo l’uomo invasato che mostra in giro la mannaia. È su di giri. Prende la sua bici, la inforca tenendo il coltellaccio in mano. Un passante lo “immortala”, come mostra la foto che pubblichiamo. Pedala
e cerca di dileguarsi ma la polizia lo ferma. In Questura viene identificato: non doveva e non poteva stare a Modena. Non avendo ferito nessuno, è stato denunciato per porto d’arma e violazione della disposizione del giudice che probabilmente lo manderà in carcere. (c.g

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