Ecco una foto del " tedesco ", notate " tedesco " Jens, responsabile dell'attentato a Münster.
Ma non si trattava di un tedesco folle?

Eppure in Italia spingono verso lo ius soli ? cosi possono dire , nel caso di un attentato in Italia , che il terrorista non era straniero ma italiano . bravi i criminali
Attentato a Munster: Ci mentono perché vogliono favorire l' auto invasione e la islamizzazione! Ma chi c'è dietro a tutto questo? E perché non ci dicono la verità? Possibile che siano tutti con problemi psichici questi soggetti ?
Thomas Lorenz Das ist kein Deutsche sondern ein Muslime! Vielleicht mit deutschem Pass. Die Medien verschweigen uns die Wahrheit.....immer wieder werden wir für blöd verkauft.....Non è un tedesco ma un musulmano! Forse con il passaporto tedesco. I media ci nascondono la verità..... sempre siamo venduti per stupidi...
Dahlinger Rudolf Deutscher nein ,mit Sicherheit nicht
Das Bild zeigt einen Ausländer mit deutschen Pass ,
Alles was man hört von den Medien ist sowieso gelogenTedesco no, sicuramente no
L' immagine mostra uno straniero con passaporto tedesco,
Tutto quello che si sente dai media è comunque mentito

Facciamo un po' di "storia", andiamo a ritroso e osserviamo da quanto tempo la religione di pace e amore sta arricchendo culturalmente un occidente vigliacco, incapace di difendere se' stesso, i suoi principi, i suoi figli. Correva l'anno 2004, Theo Van Gogh, estroso regista olandese, qualche tempo prima aveva scritto il film "Submission", che parlava della condizione di sottomissione delle donne musulmane. Ovviamente si scatenarono feroci polemiche da parte della comunità islamica del Paesi Bassi, che rivolse al regista le accuse solite che abbiamo imparato a conoscere. Il 2 Novembre 2004 il giovane e ben integrato arricchitore culturale Mohammed Bouyeri, marocchino ma facente parte della nuova popolazione olandese che tanto piace alle anime belle, dimostrò di avere ben assimilato i valori occidentali e decise di andare a SGOZZARE il regista, lasciandolo sul selciato anche con il coltello piantato nel petto. Questa indispensabile risorsa, culturale e non solo, disse che "esiste una legge che mi obbliga a tagliare la testa a chi insulta il Profeta. E sarei pronto a rifare la stessa cosa". Fa bene ogni tanto ricordare i martiri per la libertà, lasciati soli, colpevoli solo di aver detto la verità e, per questo, lasciati nelle mani di chi interpreta una legge che NON potrà mai essere la nostra. Almeno, fino a che non ci avranno conquistato del tutto. La mattanza va avanti da tempo, ma non basta. Sono passati 14 anni, va sempre peggio. In foto il regista e l'arricchittore culturale, che sconta l'ergastolo a spese di quella comunità che tanto disprezza.

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