Dunque gli italiani che scappavano dal regime comunista scappavano dall'alito libertà e non meritavano la solidarietà degli altri italiani.
Questa solidarietà viene invece offerta a stupratori, spacciatori, affettatori stranieri ai quali viene permeso e giustificato ogni tipo di crimine .
Della ragazzina squartata fatta a fettine con relativo rito vodoo da dei satanisti lavata con varecchina a noi non ce ne frega un kaiser
Della ragazzina squartata fatta a fettine con relativo rito vodoo da dei satanisti lavata con varecchina a noi non ce ne frega un kaiser
Vedete per caso una bandiera qualcuno commosso con la foto di Pamela ???
Loro sono gli anti razzisti , per la legalità eccoli all' opera mentre massacrano un carabiniere a terra
No ! Perchè Pamela ha il peccato di essere italiana e non merita rispetto perchè è stata fatta a pezzi da un finto immigrato, un bravissimo macellaio preciso e raffinato.
Non riescono neanche a trovargli una imputazione come assassino sebbene molti italiani siano in carcere per molto meno.
«Ma che belle son le foibe da Trieste in giù». Questo è stato uno dei vergognosi cori che si è alzato durante la manifestazione antifascista di Macerata. Ma il corteo organizzato dai centri sociali non era contro la violenza e le discriminazioni?Ed oltre a questo una cultura di odio e risentimento degli antitaliani oggi riuniti a Macerata i quali, partendo col loro corteo di circa cinquemila persone hanno pensato bene di oltraggiare gli italiani morti nelle foibe ad opera dei comunisti titini e proprio nella giornata del 10 febbraio dedicata all’omaggio a quei morti. Tra le bandiere dell’Anpi e della Fiom, quelle di Rifondazione e quelle dell’Arci, sfilano anche Cecile Kyenge, Gino Strada, Adriano Sofri, Sergio Staino, Pippo Civati, Nicola Fratoianni, Diego Bianchi (Zoro). Non uno striscione per Pamela, non uno slogan. Un brutto ricordo già seppellito quello della sua morte.
I cori che si sono sentiti inneggiare alle foibe sono scandalosi, calpestano morti innocenti e tradiscono gli ideali della Resistenza”, afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, che oggi ha partecipato alle celebrazioni del Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza.
Chi erano le celebrità portatrici di pace e verità, oltre a Strada e la Kyenge ?
Adriano Sofri, e chi è questa portatore di civiltà!
ex leader di Lotta Continua, condannato a ventidue anni di carcere – dopo un lungo e controverso iter giudiziario – quale mandante, assieme a Giorgio Pietrostefani, dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, avvenuto nel 1972. Come esecutori materiali furono condannati invece i militanti di LC Leonardo Marino e Ovidio Bompressi. E ho detto tutto.
Oltre a ciò
Migranti violenti arruolati da Cobas e centri sociali: ecco chi c’era al corteo
Sorpresa: indovinate chi c’era a sfilare in via Cavour a Roma sotto le insegne rosse del sindacato “S.I. Cobas” e insieme ai kompagni di Potere al Popolo? Cittadini del Bangladesh, del Maghreb, dell’Africa subsahariana. Migranti. Migranti potenzialmente violenti. Marciano scandendo gli stesso slogan della sinistra più violenta e antisistema. “Sollevano i pugni al cielo. Sikh avvolti da turbanti e fisionomie camuffate da kefiah e passamontagna. La marcia prosegue, scandita dai decibel di una camionetta e dal rimbombo dei petardi”, leggiamo sul Giornale che ha seguito da vicino questo corteo. Il connubio centri sociali più migranti è una miscela esplosiva. “S.I. Cobas” e i gruppi che hanno sfilato al corteo di Roma sono quelli per intenderci che invocano la “libertà” per Moustafa Elshennawi, il “compagno” arrestato per la brutale aggressione del brigadiere di Piacenza. Una massa di persone “contro”, la gente che passa si tiene a distanza, molte saracinesche si chiudevano al loro passaggio. Tutti in lotta contro tutti, contro il sistema, l’Occidente, i partiti, il capitalismo, la borghesia. Slogan triti e ritriti. Vecchi sinistri e immigrati uniti nella lotta. Sembra di essere tornati indietro agli anni 70 ma la pericolosità sta “in un elemento nuovo: i centri sociali che arruolano i migranti come nuove masse proletarie. “Sui volantini si leggono sigle che evocano fantasmi del passato: partito comunista internazionalista, Quarta Internazionale, sinistra anticapitalista. E riappaiono frasi come questa: “Il fascismo c’è già, si chiama democrazia”. L’astensionismo è il primo comandamento”, leggiamo nel reportage del Giornale. Nessuno si preoccupa, visto che ad assere attenzionati sono altri.
Venditti, scandaloso show a Trieste: «Sarete stufi di sentir parlare delle foibe, lasciamole stare «Lasciamo stare le foibe, che sarete stufi di sentire nominare». A parlare non è un ex partigiano, Pisapia o un politico di sinistra – che ancora oggi, colpiti da rigurgiti ideologici, non accettano di condannare l’eccidio commesso dai comunisti titini – ma un artista, un cantante, un “compagno milionario ”: Antonello Venditti. Ma quella frase sulle foibe ha gelato la sala. Non c’è stato nessun applauso, nessun “bravo”, nessun segno di approvazione.
Maresciallo siamo con te. Meno male che Tito c'è'. Lo striscione è apparso questa mattina, Giornata del ricordo di tutte le vittime delle foibe, a Modena davanti alla sede del circolo identitario la Terra dei Padri.
"Un attacco violento, al limite dell'apologia di reato - commenta la Terra dei Padri - firmato con la falce e il martello che non riesce a sporcare la giornata e ci rafforza nel cementare la memoria dei martiri. Pur di esprimere un giudizio politico - aggiunge il circolo - i soliti noti che hanno tempo da vendere non sono in grado di capire le sofferenze di chi fu gettato a morire nei crepacci carsici dai comunisti, né il calvario dei 350.000 dell'esodo da Istria e Dalmazia che si sono dovuti reinventare una vita, lavorando giorno e notte per cercare di ricostruire ciò che Tito gli aveva strappato". Sull'accaduto anche le parole di Enrico Aimi, consigliere regionale e candidato alle politiche, a Modena, per Forza Italia che definisce l'atto "un'inaccettabile offesa all'Italia".
Dunque non è questione di combattere la violenza , non è questione di combattere il razzismo, i morti innocenti uccisi dai comunisti sono morti giuste Le botte e gli atti vandalici compiute dagli estremisti di una finta sinistra sono botte sante che aiutano e che stimolano il metabolismo, e tutti gli stupri compiuti dai finti comunisti che non sanno cosa sia la lotta di classe e il proletariato, non sono stupri ma come dicevo una risorsa pagata dalla cooperativa "ma è atto peggio solo all' inizio poi una volta si entra pisello poi la donna diventa calma e si gode.
Forse quando questi
cosiddetti “compagni di merenda " capiranno quando vedranno stuprate,
tagliate a fette e violentate le loro donne, oppure quando vedranno che hanno aperto
le braccia ai loro carnefici.
Dunque per questi soggetti non
è questione di combattere una dittatura che ha commesso tanti crimini ma di
punire chi ha perso la guerra umiliandolo chiedendogli di subire l‘ onta dei
vinti “Vae Victis” Guai ai vinti. E pur di far questo si arriva a disprezzare
la sofferenza dei fratelli e punire chi non ha fatto politica e voleva e vuole solo vivere in
pace
Cultura di odio e risentimento
degli antiitaliani oggi riuniti a Macerata i quali, partendo col loro corteo di
circa cinquemila persone hanno pensato bene di oltraggiare gli italiani morti
nelle foibe ad opera dei comunisti titini e proprio nella giornata del 10
febbraio dedicata all’omaggio a quei morti.
Tra le bandiere dell’Anpi e della
Fiom, quelle di Rifondazione e quelle dell’Arci, sfilano anche Cecile Kyenge,
Gino Strada, Adriano Sofri, Sergio Staino, Pippo Civati, Nicola Fratoianni,
Diego Bianchi (Zoro). Non uno striscione per Pamela, non uno slogan. Un brutto
ricordo già seppellito quello della sua morte.
”Sconcerto e vergogna per i cori
sulle foibe che si sono levati dalla piazza di Macerata – scrive in un post su
Facebook Federico Mollicone, responsabile comunicazione di Fratelli d’Italia e
candidato alla Camera – Pensavamo che a manifestare oggi fossero gruppi
di antifascisti, il che già faceva sorridere così, e invece si sono tristemente
rivelati per quello che sono: degli anti-italiani che inneggiano all’odio
comunista. Ci aspettiamo una veloce e netta condanna da parte di Liberi e
Uguali e del suo leader Pietro Grasso, e che tutti coloro che si sono prodotti
in questi squallidi e indecorosi cori vengano subito identificati e denunciati
in forza della legge Mancino”.
I cori che si sono
sentiti inneggiare alle foibe sono scandalosi, calpestano morti innocenti e
tradiscono gli ideali della Resistenza”, afferma la presidente del Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani, che oggi ha partecipato alle celebrazioni
del Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza.
Venditti, scandaloso show a Trieste: «Sarete stufi di sentir
parlare delle foibe, lasciamole stare «Lasciamo stare le foibe, che sarete
stufi di sentire nominare». A parlare non è un ex partigiano, Pisapia o un
politico di sinistra – che ancora oggi, colpiti da rigurgiti ideologici,
non accettano di condannare l’eccidio commesso dai comunisti titini – ma
un artista, un cantante, un “compagno milionario ”: Antonello Venditti. Ma
quella frase sulle foibe ha gelato la sala. Non c’è stato nessun applauso,
nessun “bravo”, nessun segno di approvazione.
Dunque non è questione
di combattere la violenza , non è questione di combattere il razzismo, i morti
innocenti uccisi dai comunisti sono morti giuste Le botte e gli atti vandalici compiute dagli
estremisti di una finta sinistra sono botte sante che aiutano e che stimolano
il metabolismo, e tutti gli stupri compiuti dai finti comunisti che non sanno
cosa sia la lotta di classe e il proletariato non sono stupri ma come dicevo
una risorsa pagata dalla cooperativa "ma è atto peggio solo all' inizio poi
una volta si entra pisello poi la donna diventa calma e si gode.
Forse quando questi
cosiddetti “compagni di merenda " capiranno quando vedranno stuprate,
tagliate a fette e violentate le loro donne, quando vedranno che hanno aperto
le braccia ai loro carnefici.
Dunque per questi non
è questione di combattere una dittatura che ha commesso tanti crimini ma di
punire chi ha perso la guerra umiliandolo chiedendogli di subire l' onta dei
vinti “Vae Victis” Guai ai vinti. E pur di far questo si arriva a disprezzare
la sofferenza dei fratelli e punire chi non fa politica e vuole solo vivere in
pace .
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