domenica 24 dicembre 2017

La disperazione e la protesta delle donne svedesi vitttime di stupri continui da parte di immigrati.

Svezia: è boom di stupri islamiciA Malmoe le donne svedesi hanno inscenato una manifestazione per protestare contro l’ondata di stupri che sta sconvolgendo la città. In centinaia sono scese in piazza per contestare il capo della polizia locale e per come viene gestita la sicurezza. L’ultimo atroce episodio ha riguardato una diciassettenne che nel centro di Malmoe è stata stuprata e seviziata (gli assalitori hanno dato fuoco alle sue parti intime) da una gang di immigrati. È il terzo caso in tre settimane, nel pieno centro della città svedese, ed è la terza volta in pochi giorni che gli autori vengono identificati in bande di immigrati che fermano e violentano le donne. A tutto questo, la polizia locale ha risposto con un laconico comunicato del capo della polizia: “Non avventuratevi da sole in città, dopo il tramonto”. Una dichiarazione che, per le donne svedesi, da sempre all’avanguardia nella lotta per la parità dei diritti, è stata una certificazione di fallimento. Da qui la protesta pubblica, la presa di posizione delle femministe svedesi. Il coprifuoco per le donne non era stato neanche immaginato quando la Svezia veniva dipinta come il modello di integrazione e di convivenza tra tutte le culture e le etnie.


Anders Nillson della polizia di Malmoe
IL VIDEO DELLE PROTESTE DELLE DONNE SVEDESI
  



Per far fronte alla gaffe, il portavoce della polizia locale, Anders Nilsson, ha ammesso che le sue dichiarazioni sono state infelici e confuse. Resta il fatto che l’ordine pubblico a Malmoe è diventato un’emergenza nazionale. A distanza di qualche mese, assumono un altro valore le dichiarazioni di Donald Trump che citava la Svezia come una polveriera a rischio per la massiccia presenza di immigrati islamici. Quelle dichiarazioni divennero il bersaglio di ironie e di contestazioni da parte del governo svedese. Oggi, alla luce dell’attentato di Stoccolma e dell’emergenza stupri a Malmoe, quelle dichiarazioni andrebbero rilette in altra chiave e con molta più accortezza.











Svezia esasperata dai crimini dei rifugiati:


La Svezia intende espellere fino a 80.000 richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, ha annunciato il ministro degli Interni citato dalla Bbc. Anders Ygeman ha spiegato che voli charter saranno utilizzati per deportare i migranti nell’arco di diversi anni. Circa 163.000 migranti e rifugiati hanno chiesto asilo in Svezia nel 2015 – ricorda la Bbc -, il numero più alto pro capite in Europa (ma la vastità del territorio lo consente dato gli appena nove milioni di abitanti per una nazione più grande dell’Italia ndr) : dei circa 58.800 casi trattati l’anno scorso, il 55% delle richieste sono state accettate. La Svezia a inizio settimana è diventata l’ultimo di una serie di paesi europei che hanno registrato tensioni sul fronte di episodi di violenza legati ai migranti: un richiedente asilo di 15 anni è stato arrestato vicino Goteborg dopo aver ucciso a coltellate una ventiduenne dipendente di centro di asilo.
Svezia sotto choc per la ragazza uccisa da un profugo

Proprio il caso dell’accoltellamento della volontaria svedese Alexandra Mezher ha infiammato gli animi dell’opinione pubblica svedese. Sui media scandinavi è partita una campagna di stampa contro l’atteggiamento lassista e buonista dei politici svedesi, che hanno consentito a molti immigrati di approfittare delle maglie larghe della politica dell’accoglienza. Come denuncia la madre di Alexandra, la 22enne volontaria svedese era costretta ad accudire nel turno di notte decine di migranti nel centro accoglienza riservato a minori di 18 anni, ma la realtà sarebbe stata ben diversa. «Mia figlia si lamentava del fatto che pochi dei rifugiati fossero effettivamente minorenni. Sono grandi e grossi, altro che minorenni. Si spacciano per minorenni per godere dei benefici concessi dalle autorità svedesi». A proposito del profugo che l’ha uccisa, che si è dichiarato 15enne e dichiara di provenire dalla Somalia, il processo è appena cominciato, ma silenziato dalle autorità svedesi che non vogliono infiammare ulteriormente gli animi esasperati della popolazione. Un atteggiamento analogo a quello che ha portato a insabbiare gli stupri di massa di Capodanno (analoghi a quelli di Colonia) avvenuti in un alcune località svedesi.





Svezia, donna sventa rapina. Picchiata davanti ai bambini
Sta facendo il giro del mondo il video di un rapinatore in Svezia che picchia una donna davanti ai figli all'ingresso della metro. La donna, poco prima, aveva fermato il malvivente mentre cercava di rapinare un altro cittadino
L'ha picchiata davanti ai bambini, poi è tornato indietro le ha sputato addosso e ha continuato le violenze.


Il video delle violenze di un rapinatore ai danni di una donna all'ingresso di una stazione della metro in Svezia sta facendo il giro del mondo. La donna stava scendendo dalle scale della stazione centrale di Stoccolma, quando si accorge che un uomo davanti a lei sta per rubare il portafogli ad una signora anziana. Non può non intervenire, e così con la mano ferma il ladro e avvisa dice alla donna di chiudere la borsa.

Una mossa che non è piaciuta al borseggiatore. Così si avvicina alla donna e le tira uno schiaffo (guarda il video). Poi torna indietro e mentre la donna protegge i bambini, le sputa in faccia e la colpisce con un forte calcio alla gamba. Infine scappa. E voi volete dare lo Ius Soli a questi?????

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