

Cari amici, grazie a Ghisberto per aver ritratto in modo sarcastico e pungente in questa sua vignetta il rifiuto della Giunta di sinistra che amministra Milano di mettere a disposizione la Sala della biblioteca comunale di Villa Litta per la presentazione del mio nuovo libro “Maometto e il suo Allah”.
Questa decisione è una flagrante violazione del diritto alla libertà d’espressione e attesta il prevalere di scelte ideologiche rispetto all’ottemperanza dei dettami della nostra Costituzione.
Voglio rassicurare gli amici e coloro che fossero interessati a seguire la presentazione del mio libro che l’incontro si terrà ugualmente nello stesso giorno, martedì 28 novembre alle ore 21, sempre a Villa Litta, ma in una sala a pagamento.
Voglio dire all’Assessore alla Cultura di Milano che lo ringrazio per aver annunciato che sabato 18 novembre sarà presente alla presentazione del mio libro sempre a Milano nell’ambito della manifestazione BookCity (alle ore 10,30 nella Sala Weil Weiss, Castello Sforzesco, Piazza Castello). Gli stringerò la mano e con estrema franchezza gli dirò che la presentazione di un libro non è un evento politico che impone un contraddittorio, bensì un evento culturale in cui l’autore del libro in assoluta autonomia espone al pubblico, che liberamente viene ad ascoltarlo, i contenuti del suo libro. Solo successivamente alla presentazione del libro il pubblico ha la facoltà di intervenire per porre all’autore delle domande sui temi trattati o eventualmente altri temi di pertinenza del vissuto dell’autore.
Ma immaginare che la presentazione di un libro, per il fatto che contenga delle idee non condivise da chi amministra una città, non possa essere presentato nelle sedi comunali pubbliche deputate agli eventi culturali, se non in presenza di un contraddittorio dove, non appena l’autore finisce di esporre un tema del suo libro, il moderatore dà subito la parola a un suo contestatore che deve dimostrare che l’autore ha torto, sarebbe sostanzialmente una pesante limitazione della libertà d’espressione. Al pubblico si negherebbe la possibilità di apprezzare le idee nella loro integralità e di conoscere l’autore nella sua specificità, senza essere condizionato dalla martellante contestazione forzosa e ideologica.
Cari amici voglio infine rassicurarvi che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come noi, coloro che censurano le mie idee sono solo una minoranza che sarebbe sbagliato sopravvalutare e dare loro eccessiva visibilità mediatica. Per me questo caso non è mai esistito. Tengo una conferenza quasi tutti i giorni in tutte le parti d’Italia. Se il Comune di Milano decide di non concedere una sala comunale immaginando di boicottare le mie idee, dico che fa del male a se stesso perdendo credibilità come amministrazione democratica. Ma a me non cambia assolutamente nulla. Noi continueremo ad andare avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.

CHI SI ALLEA CON I NAZISTI ISLAMICI UCCIDE LA NOSTRA CIVILTÀ Quelli che oggi nel nome dell’antifascismo vietano di criticare l’islam non capiscono che siamo sulla stessa barca: il giorno in cui dovesse morire questa nostra civiltà che consente a chiunque di dire di tutto e di più, il giorno in cui la nostra civiltà decadente dovesse essere sostituita dall’islam, tutti noi perderemmo i diritti inalienabili alla vita, dignità e libertà. Proprio chi la pensa diversamente, se vuole continuare a pensarla diversamente, deve difendere questa nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe. http://m.ilgiornale.it/…/pluralismo-a-senso-unico-…/1461106/
Pluralismo a senso unico. Garantito, ma se sei di sinistra e dici cose «giuste». Le convinzioni di Magdi Cristiano Allam? «Inopportune» dal Comune di Milano, e per questo Palazzo Marino ha negato una sala alla presentazione di «Maometto il suo Allah», il libro del giornalista e scrittore.

È sempre la stessa storia: tutte le idee sono uguali, ma alcune sono «più uguali» delle altre. Almeno così pare, vedendo la decisione dei dirigenti della biblioteca comunale di Villa Litta, che - dopo aver traccheggiato con qualche impedimento alla Azzeccagarbugli alla fine hanno detto «no». Altro che disponibilità, altro che personale. Dopo aver consultato la dirigente di Area del Comune, è stato il responsabile della biblioteca di Affori che si è preso la briga di spiegare in due mail che «libri che sostengono tesi così nette ma anche così discusse e contestate da altri studiosi e critici» hanno bisogno «di essere messe a confronto in un contraddittorio». La risposta ha lasciato di stucco i promotori dell'evento, primo fra tutti Enrico Turato, capogruppo di FdI e presidente di commissione Turismo. Il 43enne consigliere circoscrizionale, dopo aver letto il libro, aveva sentito il desiderio di farlo conoscere anche ai suoi concittadini e si è fatto avanti per ottenere una sede adeguata e capiente, come è il salone appena restaurato: «Volevo organizzare questa presentazione - spiega Turato - perché il libro tratta di argomenti molto attuali, come lo Ius soli, e problematiche legate al terrorismo islamico che ha funestato l'Europa negli ultimi anni. Sono molto convinto di questa iniziativa, perché può fornire elementi di informazione con una personalità autorevole. Mi sembrava giusto informare i cittadini milanesi ed essendo un libro, quale luogo migliore della biblioteca?».
Alle porte di Milano, domenica, il centro islamico di Sesto San Giovanni organizzerà una conferenza sulla Sharia. Il sindaco si è opposto ma il Pd ha difeso la «piena libertà di organizzare iniziative culturali». Le idee devono circolare dunque, ma a senso unico. «Il direttore - racconta ancora Turato - prima mi ha detto che era necessario verificare la presenza di personale e la turnistica, poi è emersa l'altra motivazione: le idee espresse sarebbero tali da non consentire la presentazione se non con un contraltare». Un evento di partito per definizione non prevede contraddittori, ma il gruppetto dei promotori si era mostrato disponibile pensando a un moderatore. «Ma alla fine hanno detto no. Io lo reputo grave e dico che ci sono stati episodi recenti, mi riferisco alle scuole, che fanno pensare a un pluralismo che c'è solo se parlano loro». Turato si riferisce ai tre esponenti del Pd invitati a parlare senza contraddittorio alle Medie. In un caso si è trattato di cittadinanza e di Ius soli, nell'altro del tema donne nell'islam, ed era stata chiamata una consigliera del Pd, la musulmana Sumaya Abdel Qader, indicandola come «scrittrice» (nel 2008 ha scritto «Porto il velo, adoro i Queen»). La contraddizione stride. «La prendo come una censura del Comune - conclude Turato - il dipendente non ha colpe, gli è stato detto dall'alto». Alla fine l'organizzazione è stata spostata, sempre il 28 alle 21, ma in una sala a pagamento. Lo staff di Allam, che fissa appuntamenti simili con cadenza praticamente quotidiana, ha già sperimentato accoglienze ostili. A Bologna, 20 giorni fa, la contestazione dei centri sociali: «Persone che si riempiono la bocca con la retorica dell'antifascismo e poi impediscono la libera presentazione di un libro» spiega la portavoce di Allam Marialuisa Bonomo. Per vicende simili, ad Arba (Pordenone), martedì, gli amici di Allam dovranno accontentarsi di un brindisi in piazza e poi spostarsi in un Comune vicino per parlare del libro. Ma a Milano il «no» colpisce ancor di più se si pensa che la storica Arena civica è stata concessa nel 2013 per il Ramadan omaggiato da un ignaro assessore e presieduto da un imam che in un'intervista aveva esaltato le azioni kamikaze dei bambini.
Questa decisione è una flagrante violazione del diritto alla libertà d’espressione e attesta il prevalere di scelte ideologiche rispetto all’ottemperanza dei dettami della nostra Costituzione.
Voglio rassicurare gli amici e coloro che fossero interessati a seguire la presentazione del mio libro che l’incontro si terrà ugualmente nello stesso giorno, martedì 28 novembre alle ore 21, sempre a Villa Litta, ma in una sala a pagamento.
Voglio dire all’Assessore alla Cultura di Milano che lo ringrazio per aver annunciato che sabato 18 novembre sarà presente alla presentazione del mio libro sempre a Milano nell’ambito della manifestazione BookCity (alle ore 10,30 nella Sala Weil Weiss, Castello Sforzesco, Piazza Castello). Gli stringerò la mano e con estrema franchezza gli dirò che la presentazione di un libro non è un evento politico che impone un contraddittorio, bensì un evento culturale in cui l’autore del libro in assoluta autonomia espone al pubblico, che liberamente viene ad ascoltarlo, i contenuti del suo libro. Solo successivamente alla presentazione del libro il pubblico ha la facoltà di intervenire per porre all’autore delle domande sui temi trattati o eventualmente altri temi di pertinenza del vissuto dell’autore.
Ma immaginare che la presentazione di un libro, per il fatto che contenga delle idee non condivise da chi amministra una città, non possa essere presentato nelle sedi comunali pubbliche deputate agli eventi culturali, se non in presenza di un contraddittorio dove, non appena l’autore finisce di esporre un tema del suo libro, il moderatore dà subito la parola a un suo contestatore che deve dimostrare che l’autore ha torto, sarebbe sostanzialmente una pesante limitazione della libertà d’espressione. Al pubblico si negherebbe la possibilità di apprezzare le idee nella loro integralità e di conoscere l’autore nella sua specificità, senza essere condizionato dalla martellante contestazione forzosa e ideologica.
Cari amici voglio infine rassicurarvi che la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come noi, coloro che censurano le mie idee sono solo una minoranza che sarebbe sbagliato sopravvalutare e dare loro eccessiva visibilità mediatica. Per me questo caso non è mai esistito. Tengo una conferenza quasi tutti i giorni in tutte le parti d’Italia. Se il Comune di Milano decide di non concedere una sala comunale immaginando di boicottare le mie idee, dico che fa del male a se stesso perdendo credibilità come amministrazione democratica. Ma a me non cambia assolutamente nulla. Noi continueremo ad andare avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.
CHI SI ALLEA CON I NAZISTI ISLAMICI UCCIDE LA NOSTRA CIVILTÀ Quelli che oggi nel nome dell’antifascismo vietano di criticare l’islam non capiscono che siamo sulla stessa barca: il giorno in cui dovesse morire questa nostra civiltà che consente a chiunque di dire di tutto e di più, il giorno in cui la nostra civiltà decadente dovesse essere sostituita dall’islam, tutti noi perderemmo i diritti inalienabili alla vita, dignità e libertà. Proprio chi la pensa diversamente, se vuole continuare a pensarla diversamente, deve difendere questa nostra civiltà laica e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe. http://m.ilgiornale.it/…/pluralismo-a-senso-unico-…/1461106/
È sempre la stessa storia: tutte le idee sono uguali, ma alcune sono «più uguali» delle altre. Almeno così pare, vedendo la decisione dei dirigenti della biblioteca comunale di Villa Litta, che - dopo aver traccheggiato con qualche impedimento alla Azzeccagarbugli alla fine hanno detto «no». Altro che disponibilità, altro che personale. Dopo aver consultato la dirigente di Area del Comune, è stato il responsabile della biblioteca di Affori che si è preso la briga di spiegare in due mail che «libri che sostengono tesi così nette ma anche così discusse e contestate da altri studiosi e critici» hanno bisogno «di essere messe a confronto in un contraddittorio». La risposta ha lasciato di stucco i promotori dell'evento, primo fra tutti Enrico Turato, capogruppo di FdI e presidente di commissione Turismo. Il 43enne consigliere circoscrizionale, dopo aver letto il libro, aveva sentito il desiderio di farlo conoscere anche ai suoi concittadini e si è fatto avanti per ottenere una sede adeguata e capiente, come è il salone appena restaurato: «Volevo organizzare questa presentazione - spiega Turato - perché il libro tratta di argomenti molto attuali, come lo Ius soli, e problematiche legate al terrorismo islamico che ha funestato l'Europa negli ultimi anni. Sono molto convinto di questa iniziativa, perché può fornire elementi di informazione con una personalità autorevole. Mi sembrava giusto informare i cittadini milanesi ed essendo un libro, quale luogo migliore della biblioteca?».
Alle porte di Milano, domenica, il centro islamico di Sesto San Giovanni organizzerà una conferenza sulla Sharia. Il sindaco si è opposto ma il Pd ha difeso la «piena libertà di organizzare iniziative culturali». Le idee devono circolare dunque, ma a senso unico. «Il direttore - racconta ancora Turato - prima mi ha detto che era necessario verificare la presenza di personale e la turnistica, poi è emersa l'altra motivazione: le idee espresse sarebbero tali da non consentire la presentazione se non con un contraltare». Un evento di partito per definizione non prevede contraddittori, ma il gruppetto dei promotori si era mostrato disponibile pensando a un moderatore. «Ma alla fine hanno detto no. Io lo reputo grave e dico che ci sono stati episodi recenti, mi riferisco alle scuole, che fanno pensare a un pluralismo che c'è solo se parlano loro». Turato si riferisce ai tre esponenti del Pd invitati a parlare senza contraddittorio alle Medie. In un caso si è trattato di cittadinanza e di Ius soli, nell'altro del tema donne nell'islam, ed era stata chiamata una consigliera del Pd, la musulmana Sumaya Abdel Qader, indicandola come «scrittrice» (nel 2008 ha scritto «Porto il velo, adoro i Queen»). La contraddizione stride. «La prendo come una censura del Comune - conclude Turato - il dipendente non ha colpe, gli è stato detto dall'alto». Alla fine l'organizzazione è stata spostata, sempre il 28 alle 21, ma in una sala a pagamento. Lo staff di Allam, che fissa appuntamenti simili con cadenza praticamente quotidiana, ha già sperimentato accoglienze ostili. A Bologna, 20 giorni fa, la contestazione dei centri sociali: «Persone che si riempiono la bocca con la retorica dell'antifascismo e poi impediscono la libera presentazione di un libro» spiega la portavoce di Allam Marialuisa Bonomo. Per vicende simili, ad Arba (Pordenone), martedì, gli amici di Allam dovranno accontentarsi di un brindisi in piazza e poi spostarsi in un Comune vicino per parlare del libro. Ma a Milano il «no» colpisce ancor di più se si pensa che la storica Arena civica è stata concessa nel 2013 per il Ramadan omaggiato da un ignaro assessore e presieduto da un imam che in un'intervista aveva esaltato le azioni kamikaze dei bambini.
Vorremmo chiedere a questi soggetti che hanno deciso per il no e che affermano che le tesi di Allan sono troppo nette, come considerano le tesi del Corano
Forse già conoscete questa “O voi che credete! Non abbiate amici tra gli Ebrei ed i Cristiani” [al-Ma’idah 5:51.11]
Ma lo sapevate che ci sono 123 versi del Corano relativi al combattere ed uccidere per la causa di Allah? Ecco, di seguito, alcuni passaggi:
- I musulmani sono incoraggiati ad occuparsi totalmente nel combattimento per la gloria di Allah [Sura 22:73]
- Allah darà “una più grande ricompensa a coloro che combatteranno per lui” [Sura 4:96]
- Circa gli infedeli (coloro che non si sottomettono all’Islam), costoro sono “gli inveterati nemici” dei musulmani [Sura 4:101]. I musulmani devono “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95]. I musulmani devono anche “ circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta” [Sura 4:90]. “Combatteteli finché l’Islam non regni sovrano” [Sura 2:193]. “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita” [Sura 8:12]
- Se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà [Sura 9:93]. Al fedele deve essere detto “ il calore della guerra è violento, ma più violento è il calore del fuoco dell’inferno” [Sura 9:81]
- Un musulmano deve “combattere per la causa di Allah con la devozione a Lui dovuta” [Sura 22:78]
- I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro [Sura 9:123]
- I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli” [Sura 48:29]
- Un musulmano deve “gioire delle cose buone” che ha guadagnato con il combattimento [Sura 8:69]
- Un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per “giusta causa” [Sura 6:152]
- Allah ama coloro che “combattono per la Sua causa” [Sura 6:13]. Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte” [Sura 5:34]
- “Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”. [Sahih Al-Bukhari 9:57]
- “Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5]
- “Prendetelo (l’infedele n.d.t.) ed incatenatelo ed esponetelo al fuoco dell’inferno” [Sura 69:30]
- “Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita” [Sura 8:12]
- “Essi (gli infedeli ndr) devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta [Sura 5:33]
- “Sappiate che il paradiso giace sotto l’ombra delle spade” [Sahlih al-Bukhari Vol 4 p55]
Domanda: dato che il Corano è la parola di Allah, che il Profeta Mohammed (la Pace sia su di Lui) altro non è che il diligente redattore del Libro e che dovere di ogni buon musulmano è applicare quanto scritto sul Corano (e non interpretarlo, si badi bene), è mai possibile un “Islam moderato”?
Secondo me no.
Ma lo sapevate che ci sono 123 versi del Corano relativi al combattere ed uccidere per la causa di Allah? Ecco, di seguito, alcuni passaggi:
- I musulmani sono incoraggiati ad occuparsi totalmente nel combattimento per la gloria di Allah [Sura 22:73]
- Allah darà “una più grande ricompensa a coloro che combatteranno per lui” [Sura 4:96]
- Circa gli infedeli (coloro che non si sottomettono all’Islam), costoro sono “gli inveterati nemici” dei musulmani [Sura 4:101]. I musulmani devono “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95]. I musulmani devono anche “ circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta” [Sura 4:90]. “Combatteteli finché l’Islam non regni sovrano” [Sura 2:193]. “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita” [Sura 8:12]
- Se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà [Sura 9:93]. Al fedele deve essere detto “ il calore della guerra è violento, ma più violento è il calore del fuoco dell’inferno” [Sura 9:81]
- Un musulmano deve “combattere per la causa di Allah con la devozione a Lui dovuta” [Sura 22:78]
- I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro [Sura 9:123]
- I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli” [Sura 48:29]
- Un musulmano deve “gioire delle cose buone” che ha guadagnato con il combattimento [Sura 8:69]
- Un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per “giusta causa” [Sura 6:152]
- Allah ama coloro che “combattono per la Sua causa” [Sura 6:13]. Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte” [Sura 5:34]
- “Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”. [Sahih Al-Bukhari 9:57]
- “Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5]
- “Prendetelo (l’infedele n.d.t.) ed incatenatelo ed esponetelo al fuoco dell’inferno” [Sura 69:30]
- “Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita” [Sura 8:12]
- “Essi (gli infedeli ndr) devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta [Sura 5:33]
- “Sappiate che il paradiso giace sotto l’ombra delle spade” [Sahlih al-Bukhari Vol 4 p55]
Domanda: dato che il Corano è la parola di Allah, che il Profeta Mohammed (la Pace sia su di Lui) altro non è che il diligente redattore del Libro e che dovere di ogni buon musulmano è applicare quanto scritto sul Corano (e non interpretarlo, si badi bene), è mai possibile un “Islam moderato”?
Secondo me no.
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