martedì 14 novembre 2017

A Palermo anche i mafiosi si sono venduti.

Mafia, non è più solo “Cosa Nostra”: a Palermo nigeriani a giudizio col 416 bis (video

Gli italiani non solo perdono a calcio con dei brocchi ma adesso perdono pure il territorio con mafiosi nigeriani
Una volta i Siciliani con la S maiuscola non avrebbero permesso a nessuno di infilarsi nel loro  territorio e creare una mafia parallela a quella già esistente
Una volta i siciliani se la dovevavo vedere solo con i mafiosi di turno
Adesso grazie ad una perdita di valori totali, in Sicilia non esiste più neanche l' "Orgoglio del mafioso" non esiste uomo di panza!!!!!
Voglio solo provocarvi , sia ben chiaro , i mafiosi che delinquono dovrebbero essere tutti carcerati a vita o esiliati
Tuttavia permettere a delle risorse avanguardievoli NIGERIANE che scappano dalla Guerra in Sira di venire qui illegalmente , delinquere , fare riti voddo è assurdo
Tutto questo sfacelo è dovuto da una politica permissiva condotta da un quarto governo abusivo , una politica amica di mafie , invasori , delinquenti , usurai, strozzini. Dunque non abbiamo adesso solo la nostra Merda  ma anche altra merda importata.

E i migranti oggi sono l'elemento umano, l'avanguardia di questa globalizzazione. E ci offrono uno stile di vita che presto sarà uno stile di vita molto diffuso per tutti noi, loro sono l'avanguardia di quello... dello stile di vita che presto sarà uno stile di vita per moltissimi di noi
Laura Boldrini
e dai mettilo su Bufale questo!!! tanto ce lo abbiamo registrato in video !!!!




Cinque nigeriani sono stati rinviati a giudizio dal gip di Palermo con l’accusa di associazione mafiosa. Altri 14 imputati come membri della mafia nigeriana hanno scelto il rito abbreviato. Un provvedimento che è stato una vera e propria corsa contro il tempo da parte del giudice per le indagini preliminari per evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare degli stranieri detenuti stranieri detenuti.
La “Black Axe” nigeriana arriva a Ballarò Tra le accuse contestate agli imputati, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di stupefacenti. La banda si riuniva nel quartiere Ballarò del centro storico. L’espressione Black Axe, cioè «ascia nera», che dà anche il nome all’operazione, è una specie di mafia nigeriana che proprio come Cosa nostra segue particolari riti di affiliazione, ha un linguaggio specifico e sistemi di potere dislocati in varie zone. «Le indagini hanno accertato come l’organizzazione al suo interno riproducesse compiti, funzioni e persino organigrammi tipici di uno Stato, tanto che per indicare le figure verticistiche facevano riferimento al tipico formulario di cariche istituzionali», spiegarono gli inquirenti al momento degli arresti, spiegando che l’associazione era «basata su rigide regole fatte di “battesimi”, riti di affiliazione dei membri e precisi ruoli all’interno del sodalizio» e che l’organizzazione «garantiva il rispetto delle regole interne e la sicurezza dei suoi principali membri attraverso il braccio armato, “Bucha” o picchiatore
Il business dei nigeriani: prostituzione e droga

L’operazione era stata condotta nel novembre del 2016 dalla Procura di Palermo – nelle indagini coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e condotte da Sergio Demontis e Gaspare Spedale – e aveva portato al fermo di una ventina di persone. Ma soprattutto aveva fatto luce su una serie di condotte criminali finora quasi inedite a Palermo. Un primo pezzo del puzzle la Procura lo aveva trovato quando due nigeriani avevano denunciato un’aggressione a colpi di ascia avvenuta il 27 gennaio 2014 in via del Bosco, una traversa di via Maqueda. Un anno fa vi furono i primi arresti, di cui proponiamo il video in un servizio dell’epoca della Compagnia Televisiva Siciliana, e adesso i primi rinvii a giudizio.

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