di Davide Desario
Massacrata al volto a colpi di cellulare. Perdeva sangue dal naso e dalla bocca. A salvarla l'intervento del personale della stazione della metropolitana che è intervenuto chiamando l'ambulanza e poi la polizia. Quando la signora Maria Assunta Devoti, 63 anni, è arrivata al pronto soccorso dell'Umberto I era una maschera di sangue. Chi l'ha ridotta così? Una bambina rom. Di appena 9 anni. Una delle tante che fanno il bello e il cattivo tempo nella metropolitana della Capitale pronte a rubare portafogli e cellulari ai passeggeri, ad aggredire chi si ribella o chi interviene. Per lei nessun problema: i poliziotti l'hanno fermata, portata prima al commissariato Trevi e poi accompagnata in un centro di assistenza per minori.
INFERNO BARBERINI
È successo mercoledì pomeriggio. Nella stazione Barberini della linea A della metro. Una delle preferite dalle bande di baby rom che ogni giorno derubano pendolari e turisti. Sono lì, tutti i giorni, sulla linea A e B e, soprattutto, nelle stazioni più centrali e affollate della linea A. Le preferite sono Termini, Repubblica, Spagna, Colosseo, San Giovanni, San Pietro e appunto Barberini. Conoscono orari, inefficienze e criticità della metro meglio di qualsiasi amministratore delegato dell'Atac. Lavorano in squadra, si coprono, si aiutano, accerchiano le vittime, minacciano chi si intromette.
«Rubano in continuazione racconta un altro vigilante Tra quelli che abbandonano sulle scale mobili e quelli che ritrovano i passeggeri certi giorni arriviamo a raccogliere anche 15 portafogli. E chissà quanti altri ne portano via o buttano nei cestini dei rifiuti qui fuori».
Il coordinatore romano di Forza Italia, Davide Bordoni, ha chiesto al prefetto di convocare un comitato per l'ordine e la sicurezza per affrontare questo scandalo sotto gli occhi di tutti. Ma è rimasta lettera morta.
LA VIOLENZA
Erano da poche trascorse le 16,30 quando Maria Assunta è scesa alla stazione della metro Barberini. Quando arriva sulla banchina per prendere il treno verso casa viene subito accerchiata da un gruppo di baby rom. La donna non si lascia intimorire, si fa largo e si allontana sulla banchina urlando di lasciarla in pace. Ma la banda la prende di mira. Le piccole le si riavvicinano e quando la donna cerca di divincolarsi la più piccola le salta addosso e, secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato Trevi, la colpisce al volto con un telefono cellulare. Una scarica veloce e violenta. La donna cade a terra in un lago di sangue.
I SOCCORSI
I primi ad intervenire sono i vigilantes. La banda di baby rom riesce a far perdere le sue tracce, tranne la ragazzina di 9 anni che viene fermata. Le guardie giurate chiamano il 118 e la polizia. L'ambulanza trasporta la vittima al pronto soccorso dell'Umberto I. Gli agenti, invece, prendono in consegna la baby rom: difficile stabilirne l'identità (anche perché le piccole si guardano bene dal rivelarla altrimenti viene denunciato il genitore per omesso controllo). Così alla polizia non resta altro che accompagnarla in un centro per l'accoglienza. Strutture dalle quali le piccole nomadi scappano quasi sempre dopo poche ore. Per tornare il giorno in azione arricchendo le loro tasche e distruggendo, furto dopo furto, l'immagine della Capitale.
Aggiornamenti
Già, perché la zingarella è già a piede libero: l’ordinamento giuridico, infatti, stabilisce l’esclusione piena e assoluta dell’imputabilità per il minore di 14 anni, che dunque non può essere né giudicato né punito.
Ma non è tutto. Il peggio lo dovete ancora leggere. La rom è stata affidata a una struttura di accoglienza, dalla quale è immediatamente fuggita, dopo appena pochi minuti. E – toh che caso – la zingarella è stata avvistata proprio nel luogo dove mercoledì scorso, il 12 luglio, si era consumata l’aggressione. Era sulla linea A della metro capitolina, sulla banchina della fermata Barberini, pronta a tentare altri scippi.
Lo conferma un operatore della linea A a Il Giornale, un operatore che però sceglie l’anonimato temendo ritorsioni: “Se ti fai un giro sulla banchina – spiega – capace che la incontri”. E se si dovesse consumare un nuovo furto o una nuova aggressione, aggiunge, “noi abbiamo le mani legate, è una minore, se la sfioriamo ci becchiamo una denuncia e perdiamo il posto di lavoro”.
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RispondiEliminala zingarella è stata avvistata proprio nel luogo dove mercoledì scorso, il 12 luglio, si era consumata l’aggressione. Le autorità intervengano poiché è pur vero che anche se minorenne non può delinquere, dovrebbero essere puniti severamente i suoi genitori e questa piccola delinquente non può nuocere impunemente impunemente. Intervenite prima che lo faccia ed in malo modo un cittadino . Pensate se al posto della signora ci fosse vostra madre, sorella e figlio . Io mi trasformerei in una furia
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