PROFUGO AFGHANO DECAPITA DONNA CHE LO OSPITA, POI TENTA DI ‘ACCETTARE’ AGENTI
La vicenda mette in evidenza la situazione di degrado
in cui è precipitato il nostro continente. Un profugo afghano, Jamshid
Piruz, decapita ad Almere, nei Paesi Bassi, una donna che gli aveva
affittato casa. Nel 2007 viene condannato ad appena 12 anni di carcere
per questo brutale omicidio: e dopo appena 6 esce. Nel dicembre scorso
decide di andare in GB, dove ha parenti: perché con Schengen non ci sono
controlli, il mondo ideale per serial killer e terroristi e puttane
finanziarie.
Il 4 gennaio assale lo staff di EasyJet di un
aeroporto londinese perché l’aereo non lo ha aspettato.
Il 7 gennaio dopo la ‘condanna’ ad una mera multa, l’afghano tenta di
‘accettare’ – non in termini cosmici – due agenti di polizia che lo
avevano ‘disturbato’ durante una rapina. Per fortuna non ci riesce.
Negli Usa lo avrebbero crivellato di colpi, nella ‘civile’ Inghilterra lo punzecchiano con un taser.
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