I pochi giornalisti che nei loro articoli descrivono l'aggressività
secolare dei musulmani contro l'occidente, magari riportando alcuni
versetti coranici che dovrebbero suscitare perlomeno qualche
perplessità, sono tacciati di razzismo. I mezzi di comunicazione
oscurano metodicamente le violenze dei migranti musulmani contro i
popoli autoctoni, le umiliazioni e le minacce che i cristiani subiscono
nei centri di accoglienza.
La valanga delle informazioni giornaliere spesso fa dimenticare le
notizie della settimana precedente, per cui, a costo di ripetersi, prima
di esporre i motivi che spingono i politici di sinistra e i liberals all'islamizzazione dell'occidente, ci sembra opportuno ricordare alcuni fatti.
Secondo dati Istat, nel 2015 “le famiglie in condizione di povertà
assoluta sono state pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4
milioni e 598 mila”, ma i governi sostengono economicamente i migranti,
alloggiandoli anche negli hotel. Come sappiamo, nel 2016 il numero degli
sbarchi ha raggiunto cifre record. Gli attacchi terroristici stanno
crescendo in maniera esponenziale in tutta Europa e nel resto del mondo,
ma i politici di sinistra distinguono il vero islam pacifico da quello
salafita. In realtà i cosiddetti salafiti sono i più fedeli imitatori
del fondatore dell'islam.
Nel Regno Unito, come in Germania e negli USA arrestano i religiosi che
pregano davanti alle cliniche abortiste, ma i poliziotti proteggono le
manifestazioni musulmane dove gridano Allahu akbar e promettono morte all'occidente.
I media di tutto il mondo diffondono una notizia che prende di mira il
premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi Consigliere di Stato della
Birmania: “In Myanmar c’è una discriminazione di stato contro i
musulmani Rohingya”. Si parla addirittura di genocidio attuato dai
“buddisti radicali”. In Israele viene ucciso un musulmano e la notizia
viene ripresa da tutti i media. Una foto di un bambino musulmano morto
in una spiaggia turca dopo un naufragio fa il giro del mondo (si dice
che sia una false flag, un falso, e dalle decine di falsi realizzati nei
luoghi di guerra e d'immigrazione, scoperti anche in flagrante,
possiamo crederci).
Dalla parte opposta abbiamo i silenziatori mediatici che promuovono e
proteggono l'islam, fino a negare le evidenze più eclatanti. Nell'aprile
2015 su uno dei tanti barconi di “profughi” dodici cristiani vengono
uccisi da alcuni musulmani che li gettano in mare. Il Corriere della
Sera ci informa che sull'accaduto la presidentessa della Camera Boldrini
ha dichiarato che “Sui barconi c’è sempre sopraffazione, a bordo non
c’è stata discussione teologica”. Non l’ha nemmeno sfiorata l’idea che
tutti i morti erano cristiani e gli assassini tutti musulmani. La
malafede, qui, è evidente, e siamo certi che se al posto dei cristiani
fossero stati affogati i musulmani il commento della Boldrini non
sarebbe stato lo stesso. Comunque, il suddetto crimine è stato semi
oscurato dai media internazionali e le tv nazionali l'hanno interpretato
come un atto di balordi.
L'inizio del 2016 a Colonia, e non solo, la festa del Capodanno è stata
“arricchita” dalle violenze di giovani mediorientali e nord africani
sulle ragazze tedesche. I fatti sono stati nascosti dai media per una
settimana, dopo il numero incontenibile delle denunce - 1.200 donne
molestate - sono saltate fuori le aggressioni, ma i responsabili sono
rimasti impuniti. Quest'anno le cose si sono ripetute. Secondo un capo
della polizia tedesca non sono fatti casuali. I musulmani organizzano le
aggressioni a scopo intimidatorio per diffondere paura tra gli
occidentali. Un po' come la mafia, più sei violento più rispetto hai.
Fatto sta che anche quest'anno si è ripetuta la barbarie xenofoba. Fino
ad oggi è venuto fuori che solo nella città di Amburgo sono stati
denunciati 14 casi di violenza sessuale. E dato che certe notizie sono
metodicamente oscurate, dovremmo supporre che il numero delle
aggressioni sia più elevato. Tra l'altro abbiamo altri numeri
significativi che dovrebbero farci riflettere. Secondo il sito
britannico MailOnline su 1 milione e 200mila immigrati arrivati in Germania nel 2014 e 2015, solo 24mila hanno trovato lavoro.
Nel marzo 2016 il giudice Daniel Manion ha accusato il presidente
americano Obama di discriminare i cristiani siriani che hanno chiesto
asilo. Su 11mila siriani sono stati accolti 56 (cinquantasei)
cristiani, e dato che le principali vittime dei massacri islamisti sono
proprio i cristiani, ci sembra una scelta perlomeno discutibile. La
decisione di Obama, comunque, ricorda da vicino quella di Bergoglio che,
in mondovisione, dall'isola di Lesbo portò a Roma solo famiglie
musulmane e nemmeno un bambino cristiano. Non vogliamo immaginare cosa
hanno provato i cristiani perseguitati, ma sappiamo che quella mossa
papale fece andare in brodo di giuggiole i media occidentali e non
solo.
La lista di fatti simili a quelli citati è talmente lunga che si
potrebbero scrivere interi libri. Parafrasando una battuta abbastanza in
voga, si potrebbe dire che tutte le religioni sono uguali, ma i fedeli
cristiani sono meno uguali degli altri. Sono così meno uguali che, per
motivi di fede, oltre 100 mila cristiani vengono uccisi ogni anno nei
paesi musulmani e nella comunista Corea del Nord. Perché le agenzie
d'informazione ne parlano poco o nulla? Elementare, Watson! Come fanno
gli occidentali ad avere il senso di colpa verso i musulmani (alimentato
da bufale storiche colossali, diffuse dalle scuole e dai mezzi di
comunicazione) se mostrano le violenze inaudite dei fieri islamisti?
Poi, parlare tutti i giorni di decine di cristiani assassinati non
sarebbe corretto. Potrebbero infangare ingiustamente i popoli musulmani
che arrivano in massa nell'Europa scristianizzata. Non sono tutti
criminali, ci dicono. Certo. Ma nemmeno tutti i tedeschi erano
criminali, ma gli uomini di Hitler hanno devastato l'intera Europa. Non
solo. A differenza del nazismo e del comunismo sovietico, dove i soldati
venivano intruppati con una fede precariamente terrena, l'islam ha il
vantaggio di una dottrina divina. I veri credenti e i neo convertiti
onorano testi sacri che elevano alla santità chi ammazza i kāfir,
chi non crede nel Dio musulmano. Non è un'opinione, è scritto nel
Corano. “Quella sarà la ricompensa dovuta a coloro che fanno guerra a
Dio e al suo profeta: moriranno di morte violenta, saranno crocifissi,
gli sarà tagliata una mano e amputata la gamba della parte opposta della
mano. Vergogna in terra, tremendo castigo dell'al di là!” [Corano, Sura 5 vers. 33]. Versetti analoghi ne troviamo a decine e il profeta, oltre a ordinarli, li metteva in atto personalmente.
Dunque, a cosa mirano le sinistre e i liberals come il magnate
George Soros, principale finanziatore della sinistra mondiale, nonché
dei movimenti gay e dell'immigrazione? Cancellare l'identità europea, il
cristianesimo. Il tycoon ungherese di nazionalità americana,
ebreo di nascita, in una intervista rilasciata nel 1998 ha detto
chiaramente di aver collaborato, insieme a suo padre, coi nazisti alla
deportazione del popolo ebreo. Alla domanda del giornalista, Soros ha
affermato tranquillamente che non prova nessun senso di colpa, perché
ateo. Come dire, il business è business.
Se ha mandato il suo popolo, donne uomini e bambini, nei forni
crematori, il resto dell'umanità non dovrebbe aspettarsi un trattamento
migliore.
Attraverso l'invasione dei musulmani si vogliono creare divisioni,
scontri e rancori che minano le basi della coesione sociale. Una volta
superata la cosiddetta soglia di sbarramento, 2% - 4%, gli islamici
peseranno sull'ago della bilancia della politica italiana e i partiti di
sinistra faranno carte false pur di realizzare i loro progetti. Da come
stanno andando le cose è certo che il nemico da abbattere non sia
quell'islam che terrorizza, ma un cristianesimo che dalla base fino al
soglio pontificio si vergognano di Cristo e della Chiesa. Se la Riforma
Protestante, la Rivoluzione Francese, quella Bolscevica e
Nazionalsocialista non sono riuscite a cancellare la Chiesa, l'islam
offre tutte le caratteristiche per darle il colpo di grazia. Facciamo
supposizioni sconsiderate, incaute, razziste? Per chi vuole sapere
qualcosa sulle violenze musulmane in Europa durante i secoli, non deve
perdersi e stampare la pagina del sito.
Perché dovrebbero cancellare il cristianesimo favorendo l'islam? L'ho
scritto altre volte ma, dato che ignorare o sottovalutare quest'aspetto
per i credenti cristiani significa porgere docilmente la testa agli
aguzzini, vale la pena insistere.
La Dichiarazione universale dei diritti umani firmata a Parigi il
10 dicembre del 1948 non è farina del sacco dei laicisti, ma figlia
della dottrina cattolica, e rappresenta la bestia nera dell'alta finanza
e dell'islam. La nuova forma di schiavismo che vogliono instaurare è
una dittatura socio-economica che nega la dignità dell'uomo, della donna
e (considerando l'omosessualismo nelle scuole e l'utero in affitto) del
bambino. Il rispetto per l'uomo è iniziato a decadere con la
legalizzazione dell'aborto. Per i malati, veri o presunti, oggi
legalizzano l'eutanasia, per distruggere la famiglia legalizzano il
matrimonio omosessuale e il multi-genderismo. Investono milioni di
dollari per femminilizzare l'uomo e mascolinizzare la donna, basta
vedere gli obbrobri che ci propinano i mezzi di comunicazione.
Nei soli Stati Uniti, le organizzazioni omosessualiste ricevono dal
miliardario e mondialista George Soros (dati del 2008) 150 mila dollari
annui, MacArthur Foundation 600 mila dollari, fondazione Ford 1.200.000 dollari. La Goldman Found di San Francisco nel 2000 ha devoluto ben due milioni di dollari, la Rockefeller Foundation circa 60.000 dollari annui. A questi si aggiungono i gruppi come Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, Jeff Bezos di Amazon, Bill Gates, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsi, Toyota, Ubs, Xerox, Motorola, Fondazione Playboy, Walt Disney Company.
La lista è molto più lunga e comprende le più grandi aziende, banche e
multinazionali occidentali e giapponesi. Le monarchie arabe donano
milioni di dollari alle fondazioni occidentali - tipo The Clinton Foundation
- in prima linea nella promozione dell’aborto, matrimonio gay,
eutanasia, omosessualismo nelle scuole. Anche la crisi attuale e
l'immigrazione sono programmate, gestite e sovvenzionate dagli stessi
massoni e affini, in combutta con le monarchie arabe. Basti pensare che
in Arabia Saudita non è entrato un solo “profugo” musulmano [qui - qui].
Cosa garantisce l'islam all'aristocrazia della finanza e alle sinistre
mondialiste? Innanzitutto bisogna ricordare che le sinistre appartengono
geneticamente alla dittatura marxista, un ateismo che nel secolo scorso
è stato finanziato dai signori di Wall Street e dall'Europa protestante
- i cosiddetti liberals - al fine di cancellare il cristianesimo
cattolico e ortodosso. La mediocrità intellettuale insieme a un bubbone
inestirpabile che tende a distruggere tutto per meglio controllare
tutti, costituiscono il DNA delle sinistre. Considerandosi
intellettualmente superiori, non hanno il minimo rispetto per quelli che
definiscono massa. Difatti, i loro sostenitori sono costituiti da
intellettuali, artistoidi narcisi e da gente incolta, ingenua e/o
invidiosa incapace di pensare con la propria testa. Seguendo la propria
antropologia dispotica, la sinistra sostiene gli stessi padroni di Wall
Street e una dittatura - questa volta religiosa – che per diritto divino
deve conquistare il mondo, con le buone o con le cattive. In pratica il
copia e incolla del piano sostenuto dall'aristocrazia della finanza,
dai Rothschild ai Soros: il Nuovo Ordine Mondiale. Non è un caso se hanno scelto una religione come l'Islam, che significa, per l'appunto, sottomissione.
I paesi musulmani che hanno adottato una costituzione occidentalizzata
sono soggetti a continui attacchi islamisti. Nell'islam osservante
esistono pochi diritti e molti doveri. Nei paesi privi dell'oro nero la
povertà è endemica, dove invece galleggiano sul petrolio la classe media
non esiste, i ricchi sono miliardari, e la cultura occidentale
(cristiana) è vietata, punibile con la pena di morte. Ma esiste un'altra
ragione. La fede in Allah ha creato milioni di giovani pronti ad
immolarsi per eliminare i non musulmani e chiunque contesti o si
allontani dalla dottrina maomettana. Questi “martiri” vengono utilizzati
dagli imam, dalle monarchie arabe, dai governi occidentali, dagli
speculatori arabi, dalle autorità politiche e finanziarie protestanti e ebraiche in inglese nel sito The Jerusalem Post .
Dunque, un numero elevatissimo di “martiri” che costituiscono una
manovalanza facilmente reperibile e manipolabile grazie alle promesse
divine dei testi sacri, i quali garantiscono un paradiso con a
disposizione 79 vergini a chi uccide gli infedeli. Questi giovani
rappresentano un'arma che può essere utilizzata in tutte le “primavere”.
Così è stato nel passato, nel presente e lo sarà nel futuro. L'islam è
un'ideologia religiosa che, oltre a negare i più naturali diritti umani
come la libertà di pensiero, garantisce milioni di soldati investendo
pochi spiccioli. La terza guerra mondiale a “pezzetti” sarà lunga,
dicono. Ma sanno che costerà molto meno delle guerre precedenti e che
centinaia di migliaia di cristiani saranno eliminati fisicamente dai
maomettani e spiritualmente dai laicisti nostrani.
Stranamente - o forse no - i rappresentanti dell'alta finanza arabi e
occidentali non vengono mai colpiti dai gruppi terroristici o da qualche
“lupo solitario”. Eppure dovrebbero saperlo tutti che non sono i
cristiani i responsabili delle guerre e guerriglie. L'aristocrazia della
finanza e le monarchie della penisola araba mirano alla distruzione dei
paesi musulmani non allineati, nonché dei paesi occidentali come la
Jugoslavia dove, attraverso false flags e bombardamenti,
l'occidente favorì gli integralisti islamici. Cosa che ha creato
un’enclave islamista nel cuore dell’Europa, nonché la lenta e
inesorabile distruzione delle chiese ortodosse e l’allontanamento dei
cristiani.
Con un colpo di stato gestito direttamente da George Soros e dal duo
Obama/Clinton, hanno creato la divisione e una guerra fratricida tra
l'Ucraina e la Russia. Un governo, quest'ultimo, che dopo l'esperienza
disastrosa dell'ateismo considera i valori cristiani il pilastro
fondante della società. Una realtà che all'aristocrazia della finanza e
alle monarchie islamiche fa orrore, provocando un rabbioso risentimento.
Le provocazioni militari, come i carri armati e migliaia di uomini
della NATO ai confini della Russia, lo dimostrano. Stanno provando di
tutto per spingere Putin ad una guerra devastante che suiciderebbe
l'Europa: omicidi mirati, come l'ambasciatore russo ucciso nella
capitale turca e l'autista di Putin, ucciso a Mosca in un incidente
quantomeno sospetto; l'aereo russo abbattuto lo scorso 31 ottobre in
Egitto, dove hanno perso la vita 224 persone, e le menzogne contro il
governo di Putin diffusi dai mezzi comunicazione quotidianamente, lo
confermano.
Probabilmente dopo aver annichilito la Chiesa sarà la volta dell'islam. O forse i signori della finanza useranno la sharia
per tenere buoni i nuovi schiavi, come dimostra l'esempio straordinario
realizzato dai loro strettissimi alleati sauditi. I milioni di
musulmani che sono scappati dalla povertà e dalle dittature dei loro
paesi, dovrebbero chiedersi cosa faranno se sarà instaurata la sharia
in Europa. Emigreranno nell'Antartico per non ritrovarsi col collo
sotto la spada islamista-finanziaria? In Vaticano, collaborano con
l'islam e l'alta finanza o sono così ingenui da ignorare questa deriva
che raderà al suolo la Chiesa? E i cristiani, anche atei, cosa aspettano
a svegliarsi? L’ultima speranza dell’Italia e dell’occidente non viene
dal Vaticano, ma dagli Stati Uniti. Se non lo elimineranno fisicamente o
attraverso un bombardamento di calunnie mediatiche, Donald Trump, un
antiabortista consapevole del pericolo islam e disponibile al dialogo
con Putin, potrebbe cambiare la rotta suicida intrapresa dal presidente
uscente musulmano Barak Hussein Obama, dalle sinistre e da Bruxelles.
Agostino Nobile
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