Ecco come la scrittrice ha argomentato la sua strampalata teoria: “Per un attimo, con il burqa addosso, ho pensato che forse potrebbe essere giusto indossarlo ogni giorno. E guardandomi allo specchio, non ritrovando il mio viso, ma solo una nuvola nera, mi sono domandata se non sia forse questa una lezione che dobbiamo prendere dal mondo arabo: annullare la necessaria ossessione per l’immagine che tutte abbiamo, annullare il giudizio delle altre attraverso la loro bellezza, imparare a mostrarci privi di ossessioni e di sovrastrutture”. Peccato che, nella maggior parte dei casi, le donne arabe siano costrette dal fanatismo religioso a non mostrare la propria bellezza: questo la Piccinni s’è dimenticata di scriverlo.
FONTE: www.liberoquotidiano.it
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