martedì 16 agosto 2016

I magistrati non sono Dio ma è a lui che devono chiedere aiuto!



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I magistrati italiani hanno incarcerato 23.998 innocenti negli ultimi 23 anni e noi cittadini abbiamo speso 601 milioni di euro per risarcirli. Con altri 32 milioni 611mila euro abbiamo risarcito altri innocenti da loro condannati senza imprigionarli.
É matematicamente impossibile che si sia trattato di 23mila 998 errori ma nessuno ha mai pagato, se non il cittadino di tasca propria. Sono cifre ufficiali fornite dal ministero di una catastrofe che va dal 1992 al luglio 2015. E vengono risarcite solo un terzo delle 2.500 ingiuste detenzioni annue riconosciute dai tribunali. Danni enormi.
Ma i magistrati aprono gli anni giudiziari invitando politici e giornalisti, saziati e prezzolati col finanziamento pubblico, 190 milioni di euro l’anno dei nostri quattrini, per strimpellare che, a parte qualche fesseria: organici ridotti, lunghezza delle cause e via dicendo, va tutto bene. In un lavaggio del cervello annuale. Gli fa eco il ministro senza vergogna della Giustizia che sintetizza: “vi sono difficoltà da superare ma non vi è più una questione giustizia” e i giornalisti gli baciano le mani. Benissimo per tutti loro a pancia piena, a fronte del disastro.
Stipendi ottimi, invece di subire tagli aumentano, zero controlli sull’operato, tanti di più sarebbero in galera, zero punizioni, perdita di poltrone o rallentamenti in carriera nel caso arrestino decine di innocenti. Pazienza se a migliaia vengono incarcerati ingiustamente, con 30 milioni di euro l’anno spesi di media per risarcirli, una manovra finanziaria annuale occulta, tanto c’è il cittadino che paga.




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