sabato 18 ottobre 2014

Unione delle coppie gay. mentre l'Italia scoppia. Il Sindaco Marino è proprio un patriota.

Le foto che ritraggono il sindaco della capitale d’Italia che legittima, tramite la trascrizione nei registri comunali, il matrimonio di 16 coppie omosessuali, nonostante la legge lo vieti, il ministro dell’Interno che con una circolare ha ingiunto ai sindaci di non farlo e il prefetto che l’ha diffidato, sono il ritratto della decadenza di uno Stato che ormai non ha più alcun riferimento di certezza né sul piano istituzionale né sul piano valoriale, facendoci toccare con mano il tracollo della nostra civiltà.
Il problema non è l’omofobia, come in automatico ribattono i fautori delle nozze omosessuali, nessuno di noi discrimina il prossimo mettendo in discussione i diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà di scelta di tutti i cittadini a prescindere da qualsivoglia fede, ideologia o dal sesso. Nessuno di noi nega dei diritti individuali che sono ampiamente garantiti dalla Costituzione e dalle leggi.
Il problema si pone quando si vuole codificare come leggi dello Stato, che s’impongono sull’insieme della collettività accreditando una realtà oggettiva, assoluta e universale, delle scelte e degli orientamenti sessuali individuali, facendo venir meno il riferimento di certezza giuridica, naturale e culturale insito nella famiglia naturale eterosessuale.
Il problema si pone quando, mettendo sullo stesso piano la famiglia naturale, formata da un uomo e da una donna, con la coppia omosessuale formata da due persone dello stesso sesso, si scardina la certezza della famiglia naturale come fulcro della costruzione sociale, non solo sul piano naturale della rigenerazione della vita, ma anche sul piano educativo, culturale, economico e legale.
Il problema si pone quando si calpestano i diritti dei bambini che naturalmente hanno bisogno di una madre e di un padre per poter crescere in modo sano e maturo, e che si ritrovano invece a vivere in un contesto dove sono portati a considerare come un fatto naturale che due uomini o due donne facciano l’amore e siano equiparati ai genitori.
Il problema si pone quando l’Italia, che già ora trascura la famiglia naturale e ha tra i più bassi tassi di natalità al mondo, procederà in un contesto giuridico e culturale dove i giovani, sia per cause economiche sia per la cultura relativista vigente, saranno sempre più indotti a non avere delle proprie famiglie e a non mettere al mondo dei figli.
È un dato storico che la denatalità ha rappresentato l’inizio del tracollo delle civiltà, proprio perché i valori che la sostanziano e le regole che la sorreggono si tramandano attraverso la famiglia naturale e le generazioni dei figli. È successo con l’impero romano e inevitabilmente accadrà alla nostra civiltà europea contagiata pesantemente dal male assoluto del relativismo che ci porta a non avere più la certezza di chi siamo sul piano delle radici, della fede, dell’identità, dei valori, delle regole, delle leggi e complessivamente della civiltà.
Una volta relativizzata la realtà della famiglia naturale e del matrimonio eterosessuale e monogamico, è inevitabile che il passo successivo alla legalizzazione del matrimonio omosessuale sarà la legalizzazione di qualsiasi tipo di unione a prescindere dall'orientamento sessuale che, stando alle risoluzioni già approvate dall'Unione Europea, può essere eterosessuale, bisessuale, omosessuale, lesbico, transessuale, intersessuale. Presto, in ottemperanza all'islam, si dovrà aggiungere il rapporto poligamico e perché no zooerastico (rapporti sessuali con gli animali ammessi in alcuni paesi europei).
Di fronte a questa deriva e per scongiurare il tracollo della nostra civiltà, noi difendiamo la famiglia naturale e il matrimonio eterosessuale e monogamico, che è il contesto in cui un uomo e una donna che si amano scelgono di mettere al mondo dei figli e di farli crescere in modo naturale.
Magdi Allan

Nessun commento:

Posta un commento