Pietro Lamberti
La
decisione della Suprema Corte farà sicuramente discutere. I due erano
stati sorpresi in flagranza in una villetta del catanzarese e l'uomo era
stato condannato in processo a cinque anni per violenza sessuale su una
minore. Ora la decisione di rivedere tutto riconoscendo l'attenuante
della relazione sentimentale
CATANZARO – Lui 60 anni e lei 11 anni. Lui
impiegato presso i Servizi sociali del Comune di Catanzaro, lei bimba di
famiglia disagiata. La mamma l'aveva affidata alle sue cure. E lui
l'aveva presa tra le sue braccia. Ma quando i poliziotti avevano fatto
irruzione in quella villetta in riva al mare, le sue braccia la tenevano
stretta sotto le lenzuola del lettone. Entrambi nudi. Ma anche
innamorati, scrivono oggi i giudici della Corte di Cassazione, che, tra
le righe di una sentenza che non mancherà di far discutere, individuano
un'attenuante nell'accondiscendenza della vittima a consumare rapporti
sessuali con l'imputato.
Così, annullata con rinvio la sentenza di condanna a 5 anni di
reclusione per ben due volte inflitti a Pietro Lamberti, rispediscono
gli atti alla Corte di appello di Catanzaro e ordinano un nuovo
processo. Che ripartirà proprio da lì. Da quella villetta trasformata
nell'alcova di un amore proibito. Fatto di telefonate quotidiane e
incontri a tutte le ore.
«Ma tu mi ami», le chiedeva romanticamente la minorenne. E lui,
tentava invano di fermarla, per poi lasciarsi andare a commenti a sfondo
erotico. Fino a quando il timore di una gravidanza lo avrebbe fatto
desistere. E la paura si era sostituita al corteggiamento. Così come
emerge da alcune delle centinaia di intercettazioni raccolte dai
poliziotti.
Lei gli faceva uno squillo quando si trovava da sola in casa e lui
la richiamava dal cellulare, fatta eccezione per il week end. «Non
chiamarmi sabato e domenica perché sono con la famiglia», la avvertiva. E
lei ubbidiva. Così come avrebbe fatto quella mattina di sole del 22
giugno di tre anni fa, nel momento di indossare la gonna per poterlo
“incontrare” in macchina, perché ritornare nella casa di Roccelletta
sarebbe stato troppo rischioso, le avrebbe fatto notare il “suo uomo”,
che da qualche tempo si sentiva addosso gli occhi della madre della
undicenne, tanto da raccomandare continuamente a quest'ultima di non
aprire bocca con nessuno e di non raccontare della casa di Roccelletta,
«perché questo è un segreto che ci dobbiamo portare fino alla tomba».
Ma il segreto alla fine fu scoperto. E Lamberto era caduto dritto nella
rete dei poliziotti che, dopo avere intercettato l'incontro, lo avevano
seguito e colto in flagranza.
STEFANIA PAPALEO
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