Celentano dichiara coraggiosamente:
“Mi è difficile concepire la brutale discriminazione. Non si capisce perché altri bambini possono usufruire delle cure del metodo Vannoni e alla piccola Sofia vengono proibite perché ha avuto la sfortuna di nascere a Firenze. Le cose sono nate così, la bambina era totalmente paralizzata, poi ha cominciato a muovere le braccia. Il giudice ha detto, la bambina sta migliorando, bisogna bloccare le cure altrimenti guarisce. Il solito ritornello è che sono poco informato, che sarebbe meglio se cantassi. E’ la solita solfa di chi desta sospetti. Telethon coi soldi che prende dovrebbe adoperarsi”.
Le Iene incalzano il ministro della Salute Renato Balduzzi per salvare la vita della piccola Sofia, la bambina di tre anni e mezzo affetta da leucodistrofia metacromatica. Si tratta di una malattia neurodegenerativa che si manifesta a un anno e mezzo di vita. Non sono conosciute cure: l’unica speranza è soltanto un trattamento a base di staminali del metodo Stamina, messo a punto dal professore Davide Vannoni, che però è vietato in Italia. Dopo una prima infusione, il tribunale di Firenze aveva negato alla piccola Sofia di continuare con il metodo Vannoni. Così dopo l’appello della madre, era arrivato quello di Adriano Celentano sul Corriere della Sera: il cantante aveva criticato il ministro per non aver risposto al telefono (“Non parla perché ci sono delle indagini in corso”, si era limitato a dichiarare un suo portavoce, ndr) e non permettere le cure. Balduzzi aveva replicato, spiegando di essersi aspettato maggiore serietà. Intanto la bambina, senza le infusioni del trattamento Vannoni, è in gravi condizioni.
LE IENE, SOFIA E IL MINISTRO BALDUZZI – Nei diversi casi di bambini affetti da malattie neurodegenerative, il trattamento ha mostrato risultati efficaci: miglioramenti lievi, ma importanti. Sofia aveva smesso di vomitare (lo faceva anche dieci volte al giorno, ndr). Ma sul più bello le cure sono state fermate: Vannoni è stato indagato quattro anni fa a Torino dal pm Raffaele Guariniello per truffa e somministrazione di medicinali pericolosi: le cure compassionevoli vengono così bloccate, dopo alcune ispezioni, perché potenzialmente pericolose. Molti genitori fanno ricorso a giudici del lavoro di tutta Italia: in 22 casi su 26 gli stessi ricorsi vengono accolti. Non nel caso di Sofia, che deve interrompere il trattamento e si aggrava. A poco era servito il tentativo di Giulio Golia delle Iene di mettersi in contatto con lui, con il ministro che aveva interrotto la conversazione telefonica. Così era stato Celentano ad attaccarlo sul Corsera: “Mi chiedo se le Iene, quelle vere, non si trovino in ministero”, aveva dichiarato il cantante. La segreteria del ministro convoca i genitori per un incontro con il ministro Balduzzi: “Siamo fiduciosi, ha capito che la bambina sta male”, aveva dichiarato la madre al termine della visita. Ma il giorno dopo lo stesso Balduzzi sul Corriere della Sera dichiara come il metodo al quale era sottoposta la bambina “fosse pericoloso”. E spiega come “Sofia potrà intanto continuare la cura con le staminali in un laboratorio autorizzato dall’Aifa”. Ovvero non con quelle del metodo Vannoni.
LA DIATRIBA CONTINUA – La bambina continua a stare male, non riesce nemmeno a deglutire. La madre continua a fare appello al ministro: “Bisogna fare presto, non c’è tempo per sperimentare altre cure, altrimenti morirà”. Non pochi sostengono la sua battaglia, come Fiorello e lo stesso Adriano Celentano, che spiega alle Iene: “Mi è difficile concepire la brutale discriminazione che il Ministro della Sanità usa nei confronti di questa bambina. Non si capisce perché altri bambini affetti dalla stessa malattia possano usufruire delle cure del metodo Vannoni e alla piccola Sofia vengano proibite”. E attacca: “Tutto questo solo perché Sofia, forse, ha avuto la sfortuna di nascere a Firenze dove, contrariamente a tutte le altre città, un giudice, chi sa per quale motivo, le ha bloccato le cure”. Così fa appello a tutti quelli che seguono il programma di seppellire di messaggi il Ministero della Salute. Il ministro aveva replicato al cantante, pretendendo da Celentano di essere più informato: “E’ il solito ritornello, che sono poco informato, che sarebbe meglio che cantassi anzi che parlare. E’ la solita solfa di chi invece desta dei sospetti, la Sanità, il giudice, Telethon, che con tutti i soldi che prende dovrebbe adoperarsi immediatamente per sbloccare questo veto assurdo alla piccola Sofia”, ha concluso Celentano. L’ultimo appello è di nuovo della madre: “Ci permetta almeno un’infusione d’urgenza in modo tale che la bambina possa stare meglio”.
I politici che hanno governato portando l'Italia allo sfacelo accusano adesso al MOvimento 5 Stelle di irresponsabilità . Si sorprendono perchè il Movimento non vuole allearsi con nessun partito.
RispondiEliminaEccovi una risposta, questo è il loro modus operandi.
Il Movimento è nato per la salvezza dell'Italia e non per continuare ad affossarla.