gennaio 2012
I
golpisti finanziari che hanno terminato la nostra democrazia dopo 63
anni di vita sono stati condotti al Palazzo italiano da Mario Draghi e
dal Group of Thirty. Ad attenderli dentro il Palazzo vi era Giorgio
Napolitano, da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign
Relations degli USA e amico delle loro multinazionali, come da lui
stesso dichiarato molti anni or sono su Business Week.
Si consideri quanto segue:
1) La sovranità legislativa italiana, quella economica ed
esecutiva, già compromesse dai Trattati europei e dall’Euro (si legga Il
Più Grande Crimine 2011), sono state terminate del tutto. Ciò è
evidente persino nei titoli del Corriere di questi giorni, non c’è
bisogno di leggere Barnard o altri.
2) Le misure di austerità - si legga la rapina della pubblica
ricchezza e del futuro di milioni di famiglie italiane attraverso un
collasso pilotato dell’economia che tali misure portano senza dubbio -
non hanno ora più ostacoli, e sono espressione del volere di poteri
finanziari non eletti dagli italiani. Il Parlamento non ha avuto voce in
capitolo, ha dovuto obbedire di corsa, cioè è stato esautorato di fatto
da forze straniere.
3) Saranno decenni di sofferenze e lacrime e sangue per i
cittadini, un impoverimento mai visto dal 1948 e tanti morti anzi tempo a
causa della demolizione dei servizi.
I punti 1, 2 e 3 formano i contenuti sufficienti per un’accusa di alto
tradimento della patria da parte di Mario Draghi e di Giorgio
Napolitano, che devono essere incriminati e arrestati. Se pensate che
questa sia retorica di un esagitato, si legga la letteratura economica
americana sulla crisi dell’Eurozona per fugare ogni dubbio, e si visiti
l’Irlanda o la Grecia, vittime prima di noi di questi golpisti. Questo è
un colpo di Stato.
Mario Draghi è membro del Group of Thirty (GOT), dove la sua
presenza segna il più scandaloso conflitto d’interessi della storia
italiana, alla luce del disastro democratico che stiamo vivendo
(prendano nota i demenziali travagliati dipietrosi che per anni sono
corsi dietro al conflitto d’interessi del presunto ladro di polli e
hanno ignorato quello dei veri ladri planetari). Il lavoro
dell’eccellente Corporate Europe Observatory ha denunciato il GOT e ciò
che vi accade. Fondato nel 1978, è una lobby dove impunemente i grandi
banchieri si mischiano a pubblici funzionari di altissimo livello. Ecco i
principali membri: Jacob A. Frenkel, di Jp Morgan Chase - Gerald
Corrigan, Managing Director del Goldman Sachs Group - Jacques de
Larosière, Presidente del Gruppo UE sulle risposte alla crisi
finanziaria - William C. Dudley, ex Goldman Sachs oggi alla Federal
Reserve di NY - Mervyn King, governatore della Banca Centrale
d’Inghilterra - Lawrence Summers, ex ministro del Tesoro USA, oggi al
Bilderberg Group - Jean-Claude Trichet, uno dei padri dell’Euro, ex
governatore della BCE - David Walker Senior Advisor, Morgan Stanley
International - Zhou Xiaochuan, governatore Banca Centrale Cinese - John
Heimann, Istituto per la Stabilità Finanziaria - Shijuro Ogata, Vice
Presidente, Commissione Trilaterale - inoltre vi sono passati Tommaso
Padoa-Schioppa (ex Min. Finanze) e Timothy Geithner (attuale Min.
Finanza USA). Ripeto: Draghi ne è membro oggi.
Cioè, in esso si mischiano i lobbisti della finanza bancaria più criminosa della Storia e i pubblici controllori delle medesime banche.
Mario Draghi arriva alla BCE fra il 31 ottobre e il primo
novembre. Il colpo di Stato finanziario contro l’Italia si svolge nella
settimana successiva, il governo eletto ne è spazzato via. Mario Draghi
poteva fermare la mano degli speculatori golpisti semplicemente
ordinando alla BCE di acquistare in massa i titoli di Stato italiani.
Infatti tale acquisto avrebbe, per la legge basilare che li regola,
abbassato drasticamente i tassi d’interesse di quei titoli, il cui
schizzare in alto a livelli insostenibili stava portando l’Italia alla
caduta nelle mani degli investitori golpisti. Essi sarebbero stati
fermati, resi inermi di fronte al fatto che la BCE poteva senza problemi
mantenere a un livello basso costante i tassi sui nostri titoli di
Stato. Ma Mario Draghi siede alla BCE e non fa nulla. Non siate
ingannati dalla giustificazione standard offerta per questo rifiuto di
acquistare titoli italiani da parte della BCE. Vi diranno che le è
proibito per statuto, ma non è vero: infatti clausole come la SMP Bond
Purchases lo permettono, e anche le regole sulla stabilità finanziaria
del trattato d Maastricht, come scritto di recente da Marshall Auerback e
da altri. Draghi poteva agire, eccome.
Risultato: il golpe. Da ora le elite finanziarie sono col loro
aguzzino Mario Monti al governo a Palazzo Chigi. Fine della democrazia
italiana fondata nel 1948. Comandano i mercati, non il Parlamento.
Tutto ciò è stato ampiamente discusso da Mario Draghi con i suoi
camerati al Group of Thirty, secondo un copione che trapelava da anni
sulle pagine della stampa finanziaria anglosassone. Silvio Berlusconi
era stato avvistato più volte dell’esistenza di quel copione: “L’Italia
ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato
con riforme economiche neoliberali… fra cui ridurre le tasse, tagli
all’impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi
privati, e rendere più facili i licenziamenti”, cioè esattamente quello
che sta accadendo in queste ore nelle riforme che il golpe ci ha
imposto, facendosi beffe, come già detto, del Parlamento non più
sovrano. La prescrizione in corsivo è del Neoliberista fanatico Alberto
Alesina nell’Aprile del 2006. Lo stessa anno in cui Draghi prendeva il
comando della Banca d’Italia, dopo aver lasciato la banca d’investimento
più criminosa del mondo, Goldman Sachs, in cui resse una posizione di
comando nel settore Europa proprio mentre la Goldman aiutava la Grecia a
truccare i propri conti pubblici nel 2002. Draghi mentì negando di
essere stato in carica a Golman Sachs nei mesi della truffa, ma fu
smascherato dalle audizioni del Senato USA, nientemeno.
Tornando al golpe. Le conseguenze sociali, le sofferenze per
milioni di italiani per decenni, la scure che si abbatte sul futuro dei
nostri piccoli, sui pochi preziosi anni che rimangono agli anziani
indigenti, sull’ambiente, e sulla democrazia, saranno tragici.
Nell’ordine di migliaia di volte peggiori di qualsiasi danno le mafie
regionali abbiano mai potuto infliggere all’Italia, e col concreto
pericolo di prostrarla per intere generazioni. Alla luce di tutto ciò, e
mentre si fatica a non emigrare di fronte all’idiozia epica di masse di
italiani che festeggiano l’arrivo dei golpisti (sic), è doveroso
chiedere l’incriminazione e l’arresto per alto tradimento di Mario
Draghi e di Giorgio Napolitano in quanto cittadini italiani. Prego
quindi l’eventuale giurista che leggesse queste righe di informarmi
sulla procedura per inoltrare una denuncia in tal senso. Se, come temo,
essa non esiste, nulla cambia della sostanza morale di quanto scritto.
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