martedì 10 gennaio 2012

La crisi è solo per noi e non per i soliti, davanti a Monti è passata la legge Mancia

Altro che tagli, 150 milioni alla Legge Mancia
Il rigore del governo, al Senato nel ddl Stabilità gli ultimi regali. Pinotti (Pd): "Non c'è un euro per l'alluvione di Genova e si buttano i soldi così". Fondi anche a Radio Radicale
L'aula di Palazzo Madama
Passano gli anni, le crisi si sommano alle crisi, ma lei è sempre lì: l’eterna legge mancia, spuntata ieri persino nel disegno di legge Stabilità con cui Silvio Berlusconi saluta Palazzo Chigi, 150 milioni che i parlamentari potranno spendere sul territorio come gli detta l’uzzolo del momento.

SPIEGARE davvero cos’è, al di là dell’espressione giornalistica, è più complesso: è spesa pubblica improduttiva, soprattutto, e contemporaneamente la plastica rappresentazione della subalternità del Parlamento all’esecutivo. Nella Prima Repubblica, per dire, la legge mancia non c’era: deputati e lobbisti s’arrangiavano da sé, senza chiedere il permesso a nessun ministro, spendendo e spandendo dopo un paio di mesi di estenuanti trattative, blandizie e ricatti, spesso notturni, nei corridoi fumosi del Parlamento. Conoscevano l’arte, loro, di strizzare la Finanziaria fino a farne zampillare fuori soldi per una miriade di favori di collegio, privati o di cricca. Il nuovo millennio, come si sa, è un tempo più ingrato e triste e pure piazzare l’emendamento giusto al momento giusto dentro la legge di bilancio è diventato troppo difficile. Per evitare malumori, però, Giulio Tremonti – eterno pure lui – nel 2003 fece un patto coi suoi affamati parlamentari: voi votate la manovra com’è e io vi lascio qualche centinaio di milioni per farvi gli affari vostri o, volendo, dei vostri elettori. La legge mancia, appunto. Anche il governo di Romano Prodi se ne concesse una al debutto, anche se poi la abolì con la Finanziaria 2008. Ma la legge mancia è rimasta morta solo per un annetto: nel 2009 Silvio Berlusconi e il “rigorista” Tremonti già l’avevano fatta risorgere. Ci si fa di tutto: ponti, strade, chiese, teatri, finanziamenti per società sportive, progetti culturali e scuole. Ne sa qualcosa la signora Manuela Marrone in Bossi, che s’è vista arrivare 800 mila euro per la sua “Bosina”, una scuola privata.

LA LEGGE MANCIA è l’unica funzione davvero imprescindibile di un Parlamento svuotato dalla sua funzione di legislatore dai mille decreti con mille fiducie del governo. Quest’anno, per dire, ce n’era già stata una piccola piccola a marzo, quando era stata distribuita la miseria di due milioni e seicentomila euro (parrocchie, conventi, monasteri e associazioni cattoliche l’avevano fatta da padroni). Adesso però – tra spread, crescita zero, commissariamento internazionale, rischio default – si pensava che non ci sarebbe stato spazio per lasciare pure gli spiccioli ai parlamentari. Grosso errore: ieri alle 18 in punto il relatore del ddl Stabilità in Senato, Massimo Garavaglia, leghista, ha depositato in commissione il suo bell’emendamento. Questo il contenuto: si rifinanzia per 100 milioni nel 2012 e 50 nel 2013 il fondo per “interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territorio e alla promozione di attività sportive e culturali e sociali” istituito con la Finanziaria 2010, cioè la legge mancia di un anno fa. Non si sa ancora, però, per quali decine di interventi verranno utilizzati questi soldi: ci penserà un decreto del Tesoro che recepirà la lista della spesa votata dalle commissioni Bilancio (storicamente si tratta di un voto bipartisan). Dura la notazione della senatrice ligure del Pd Roberta Pinotti, che peraltro in molti indicano come prossima candidata a sindaco di Genova: “Finora nel ddl stabilità non c’è un euro per i danni dell’alluvione a Genova e in Liguria: a fronte di questa grave inadempienza appare ancora più incredibile lo scandaloso rifinanziamento della legge mancia”.

È SICURAMENTE vero, però bisogna pure ricordarsi che nel 2012 o nel 2013 si vota e non ci si presenta a casa degli amici a chiedere un favore senza portare almeno un regalino: tre milioni, per dire, nel ddl stabilità li ha rimediati pure Radio Radicale, le basteranno per finanziarsi fino a marzo, in attesa del nuovo governo.


Maxiemendamento, via libera in commissione
Legge stabilità, 150 milioni per la legge mancia

Pd astenuto, Idv contraria, l'Udc non partecipa. Reintrodotta la possibilità per i parlamentari di distribuire fondi per i propri collegi. L'opposizione: "Vergognoso, per Genova neanche un euro"

ROMA - La commissione Bilancio del Senato ha approvato la legge di stabilità e il relativo maxi-emendamento del governo alla legge di stabilità. La maggioranza ha votato a favore, il Pd si è astenuto, Idv ha votato contro mentre il terzo Polo non ha partecipato al voto. Il testo sarà in aula domattina per essere licenziato in giornata.

Intanto, nelle pieghe del ddl Stabilità, arriva anche il rifinanziamento della 'legge mancia' in base alla quale i fondi sono decisi dai parlamentari per i loro collegi. Lo prevede l'emendamento omnibus al ddl Stabilità presentato dal relatore, Massimo Garavaglia (Lega), che destina 150 milioni di euro per il 2012-2013 al "finanziamento di interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territori e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali" previste dalla legge di Stabilità del 2010.

L'emendamento rifinanzia di 100 milioni per il 2012 e di 50 milioni per il 2013 la legge dello scorso anno che stanziava 50 milioni per l'anno in corso. A sua volta questa norma riprendeva una disposizione della Finanziaria del 2003 che fu rifinanziata nei tre anni successivi.

Il nome di questa legge è dovuto al meccanismo in base al quale i soldi stanziati verranno ripartiti: sarà una risoluzione bipartisan delle commissioni Bilancio di Camera e Senato a indicare le opere a cui andranno i fondi ("attività sportive, culturali e sociali" dice l'emendamento del relatore) e che in passato hanno riguardato molti piccoli interventi di qualche decina di migliaia di euro (associazioni, parrocchie, oratori, società sportive, ecc) specie nei piccoli comuni dei collegi di senatori e deputati.

Una norma che provoca le ire dell'opposizione: "A quanto pare finora nel ddl stabilità non c'è un euro per i danni dell'alluvione a Genova e in Liguria", osserva la senatrice Pd Roberta Pinotti. "A fronte di questa grave inadempienza appare ancora più incredibile lo scandaloso rifinanziamento con 150 milioni di euro della legge mancia, un chiaro atto da maggioranza e governo al capolinea". Rincara la dose Antonio Borghesi, dell'Idv, che parla di "vero e proprio atto di vergognoso sciacallaggio" in un momento di crisi.

parlamentare leghista Garavaglia presenta un emendamento. Più soldi per piccole opere o contributi sponsorizzati da singoli deputati. Sinistra divisa.

Il senatore della Lega Massimo Garavaglia Larghe intese? Certo che sì. Quando si tratta di dividersi qualche "spicciolo" la politica riesce sempre a trovare un accordo. Tutto è successo giovedì pomeriggio quando la Commisione Bilancio del Senato stava approvando il maxiemendamento alla legge di stabilità sotto lo sguardo vigile degli ispettori arrivati dall'Ue. Dall'Abruzzo alla Torino-Lione, passando dalla dismissione gli immobili pubblici, tutto era pronto. Poi alle 18 il relatore leghista del ddl Stabilità in Senato, Massimo Garavaglia, ha depositato un emendamento. Questo il contenuto: si rifinanzia per 100 milioni nel 2012 e 50 nel 2013 il fondo per «interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territorio e alla promozione di attività sportive e culturali e sociali» istituito con la Finanziaria 2010, cioè la legge mancia di un anno fa. Non si sa ancora, però, per quali decine di interventi verranno utilizzati questi soldi: ci penserà un decreto del Tesoro che recepirà la lista della spesa votata dalle commissioni Bilancio. «Vergognoso sciacallaggio», «uno scandalo», sono stati solo alcuni degli apprezzamenti rivolti al testo, ma, nonostante gli sforzi messi in campo dall'Idv, l'emendamento è passato in commissione. Dopotutto fa gola ai parlamentari avere la possibilità di gestire un tesoretto da destinare ai propri collegi elettorali. E questo lo hanno capito bene anche Pd e Udc che, fatti due conti, hanno optato per una soluzione di comodo: astensione per i democratici e la non partecipazione al voto per i centristi. In altre parole la strategia è chiara: questa norma piace alla sinistra ma arrivare a votarla comporterebbe perdere la faccia nei confronti degli italiani che in un periodo di grave crisi economica accusano la "casta" di non essersi tolta alcun privilegio. Solo l'Idv ha votato contro con Antonio Borghesi che ha ritenuto «i 150 milioni di euro destinati alla "legge mancia" un vero e proprio atto di vergognoso sciacallaggio». Ma, quando si tratta di rilasciare dichiarazioni, anche il Pd non si è voluto tirare indietro e così ha cercato di sfuttare la faccenda a fini elettorali. E a cavalcare l'onda ci ha pensato la senatrice ligure del Pd Roberta Pinotti: «Finora nel ddl stabilità non c'è un euro per i danni dell'alluvione a Genova e in Liguria: a fronte di questa grave inadempienza appare ancora più incredibile lo scandaloso rifinanziamento della legge mancia». Scandaloso? Ma se questo rifinanziamento era così tanto scandaloso perché allora non bocciarlo? Chissà. Certo è che la senatrice Pinotti potrà comunque fare richiesta di qualche "contributo" per la "sua" Genova dato che la "legge mancia" glielo permetterà e soprattutto dato che, fonti ben informate, la danno in pole position come prossima candidata a sindaco della città. Ale.Ber.

  Ieri il parlamento Italiano ha approvato la legge mancia, anzi ha fatto di più, ha aumentato il budget. Sì, dai, 'sti poveretti di deputati lavorano come matti, diamogli qualcosina in più; ma che strano, ma non s'era detto che dovevamo stringere la cinghia?
Qualche illustre politico recentemente ha detto che si dovevano ridurre se non eliminare il diritto alla pensione dei deputati, un certo Bertinotti si incavolò, dicendo che lui aveva lavorato una vita... Beato lui che ha lavorato una vita e ha una pensione, io lavorerò fino all'ultimo secondo della mia vita e non godrò nemmeno di quella.
Quindi la legge mancia approvata passa dai 50 milioni di euro a 150 milioni di euro, alla faccia della crisi, delle alluvioni, dei morti e dello spread. E a me, povero illuso, tocca faticare una vita e sperare che qualche buon cliente mi dia una mancia di 100€ per comprarmi un paio di scarpe nuove. Questa è la coerenza politica e il rigore che il super Mario vuole attuare?
Mi spiace che questa notizia sia passata in silenzio... Ma il popolo deve sapere. Mi chiedo: ma questa benedetta crisi è solo per noi poveri umili operai? Speriamo che qualcuno si indigni!

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