venerdì 1 febbraio 2019

Iran publicly hangs man on charges of homosexuality

Human rights activists have questioned the speed in which the man was executed

Iran publicly hangs man on charges of homosexuality
Men preparing to be hanged in Iran | Photo: Wikimedia Commons
Iran has publicly hanged a man on charges of homosexuality.
The unidentified man, 31, was executed after he was found guilty of raping two males, as well as kidnapping charges.
He was hanged in the southwestern city of Kazeroon on 10 January.
The state-controlled ISNA has claimed the 31-year-old kidnapped two 15-year-old males.
The man then raped the two boys.
Iran charged the man with laws covering homosexuality, not pedophilia.

Iran’s homosexuality laws

Under sharia law, the active partner in a consensual gay sex criminal case is typically punished with 100 lashes and the passive partner is often punished with death.
However, if the active partner is convicted of rape then he will be the one to face the death penalty. If the active partner is convicted of rape, then the passive partner is declared innocent.
Human rights advocates say family members have previously forced men charged with gay sex to accuse their partner of rape.
In this specific case, the Iranian government has acted uncharacteristically.
Because this man was also convicted of kidnapping, he should have spent 15 years in prison for that charge first.
Criminals faced with multiple sentences often complete their ‘lightest’ punishment first, whether it be prison time or lashings.
However, with enough time, lawyers can often also free their clients of the death penalty.
Human rights advocates have suggested that, with this instance, the government may have executed him before questions could be asked about the case.

Was the trial fair? 

Iranian human rights lawyer Mehri Jafari told Gay Star News: ‘We don’t believe the trial to be fair.’
She said the way Iran’s judicial system works means human rights advocates and lawyers don’t have access to information. And because of that, there’s often nothing that can be done.
‘The gay community needs to react and clarify this is not a gay case,’ Jafari said.
‘It’s about the reputation of the gay community. Gay people are not kidnappers or child abusers.
‘In Iran, it’s so important to clarify this because there’s so much pre-judgment. The danger is very real.’
A 2008 WikiLeaks dispatch revealed Iran has executed ‘between 4,000 and 6,000 gays and lesbians’ since 1979.

Positive changes for LGBTI people in Iran

Iran gay activists are forced to hide
Iran gay activists are forced to hide
But even in the past 10 years, positive changes are happening.
Human rights activists say LGBTI people are becoming more open about who they are. Some have even said they are gay to get out of military conscription.
Also, every year since 2010 has seen ‘secret Pride’ pictures taken in Iran.
Ranginkamaniha (or Rainbows) sees a LGBTI person holding up a rainbow flag or a message to call for acceptance and tolerance.
While no faces are shown, the message is loud.
They say: ‘Awareness is brightness and by that we will take back our days from the night we all have drowned in, more than ever. Because we believe that humankind is remedial, and human being is beautiful and kind as strong as that can be relied on it.
‘It’s possible to overcome ignorance that dominates the world.’

"La Sea Watch? È uno yacht": ecco perché la nave è irregolare

Toninelli smaschera la Sea Watch "Registrata come 'pleasure yacht', non può soccorre vite". L'ong: "Un atto politico"



"Solo un pretesto tecnico per fermare i soccorsi". La Sea Watch non accetta la decisione della Guardia costiera italiana che ha imposto alla nave di restare nel porto di Catania per delle irregolarità.
"Le autorità, sotto chiara pressione politica, sono alla ricerca di ogni pretesto tecnico per fermare l'attività di soccorso in mare", scrivono sulla pagina Twitter italiana della Ong tedesca, confermando che la loro nave battente bandiera olandese - la Sea Watch 3 - è in stato di fermo.
Peccato che il "pretesto tecnico" sia ben altro. E a spiegarlo è Danilo Toninelli che in un post su Facebook spiega il perché del fermo amministrativo: "Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come pleasure yacht, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare", spiega il ministro dei Trasporti, "E mi pare ovvio, visto che è sostanzialmente uno yacht. In Italia questo non è permesso. Se tu, milionario, compri uno yacht, vai in navigazione per piacere, non per sostituirti alla Guardia Costiera libica o di altri Paesi. Voglio ringraziare le Capitanerie di Porto per il loro grande lavoro sul fronte della legalità. Ma soprattutto mi chiedo: il governo olandese non ha nulla da dire rispetto a una imbarcazione di una Ong tedesca che chiede e ottiene la bandiera dei Paesi Bassi per scorrazzare nel Mediterraneo agendo fuori dalle regole?".

Gli italiani non sono razzisti!

ECCO LA VERITA'
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giovedì 31 gennaio 2019

Tutti alla Sea Watch ma non si sono visti da Pamela

Affondo della Meloni: “Parlamentari su Sea Watch ma non ai funerali di Pamela” 

“I parlamentari vanno sulla Sea Watch ma non ai funerali di Pamela”

Giustizia fuori controllo, chi sono i giudici che accusano Salvini

C'è un pericolo maggiore dell'immigrazione fuori controllo. È quello della male antico e purtroppo persistente.
Prova ne è che ieri Magistratura democratica corrente di sinistra delle toghe italiane ha annunciato di aderire all'iniziativa «Noi non siamo pesci», l'ultima trovata, direi carnevalata, di politici e intellettuali di sinistra per contestare nelle piazze Matteo Salvini e le sue politiche su immigrazione e sicurezza. La cosa più inquietante è che i magistrati che stanno inquisendo il ministro dell'Interno per i fatti della Diciotti fanno parte proprio di quella corrente. L'adesione rappresenta quindi un pregiudizio politico inconciliabile con l'indipendenza, fattuale e ideologica, che un buon magistrato dovrebbe avere nei confronti dei fatti sui quali indaga o giudica.
Magistratura democratica ha fatto suo uno dei motti attribuiti a Palmiro Togliatti, storico leader del Partito comunista e primo ministro della Giustizia della Repubblica: la giustizia sosteneva il Migliore si interpreta per gli amici e si applica ai nemici. Di questo, cioè di fare politica attraverso i codici. Gli aderenti a questa corrente non hanno mai fatto mistero. Anzi, lo hanno teorizzato pubblicamente e messo per scritto nelle relazioni conclusive dei loro congressi nelle quali hanno sostenuto la necessità di usare la giustizia per correggere in senso proletario e socialista le derive borghesi della politica e del potere legislativo. Parliamo delle famose «toghe rosse», che puntualmente scendono in campo quando a loro avviso la sinistra politica appare incapace di contrastare le destre. Per vent'anni e passa hanno fatto opposizione a Silvio Berlusconi buttandogli addosso accuse di ogni genere e grado ed eccoli ora, puntuali come un orologio svizzero, a occuparsi del caso Salvini.
Tutto insomma, dentro e fuori le carte della procura (che oggi pubblichiamo), lascia pensare che si voglia celebrare per l'ennesima volta un processo politico che anche se non porterà da nessuna parte mina la tenuta del governo e la credibilità dell'Italia sul piano internazionale. Con buona pace dei grillini che su questi magistrati e sulle loro deliranti tesi hanno costruito buona parte della loro fortuna.
(Alessandro Sallusti)

Risorse : Migrante ruba e pesta agenti: crolla il buonismo della sinistra sul Cara

Fermato per furto, aggredisce i carabinieri con calci e pugni: in manette un gambiano che era al Cara di Castelnuovo. Salvini alla sinistra: "Non era un modello di integrazione?"



Quando Matteo Salvini ha fatto sgoberare il Cara di Castelnuovo di Porto, la sinistra è insorta accusando addirittura il Viminale di "deportare" gli immigrati.
"Lì dentro ci sono solo sprechi e reati" , aveva avvertito il vicepremier leghista. Non deve, quindi, stupire se pochi giorni dopo la chiusura del centro di accoglienza sia già stato arrestato per furto un gambiano che, guarda caso, era ospite a Castelnuovo di Porto.
"L’episodio mi stupisce, visto che per la sinistra e parecchi commentatori gli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto dovevano rappresentare uno straordinario esempio di integrazione", ironizza Salvini dopo l'arresto di J. A., classe 1997. Dopo la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, il gambiano era stato nella struttura di accoglienza "Solidarietà" di Melfi. Martedì sera non vi ha fatto ritorno perché tenuto in stato di fermo dai carabinieri. Era stato, infatti, pizzicato all'Unieuro di Melfi dopo aver arraffato una radio dal valore di circa 110 euro. Non solo. Per sottrarsi all'arresto l'immigrato ha aggredito i carabinieri con calci e pugni. Una volta a bordo della gazzella, il gambiano ha danneggiato l'auto spaccando il finestrino a calci e strappando la tappezzeria del sedile a morsi. Per calmarlo i militari avevano addirittura far intervenre il personale del 118. Dopo l'arresto, lo hanno portato nella casa circondariale di Potenza.
"Gli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto non dovevano rappresentare uno straordinario esempio di integrazione?". L'arresto ha dato il la a Salvini per far notare alla sinistra che la propaganda fatta sul Cara di Castelnuovo di Porto si infrange contro la realtà dei fatti. E, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine, ha garantito che la linea del governo per contrastare la criminalità non cambia: "Tolleranza zero per clandestini e delinquenti". Adesso Salvini punta a chiudere tutti i grandi centri di prima accoglienza che "producono problemi, sprechi e illegalità".

Mentre i pddini , magliette rosse e varie tifano per i migranti i terremotati muoino di freddo

Terremotato muore mentre dorme in roulotte: temperatura era a -17


Un uomo di 52 anni, Bruno Anzuini, è morto a Montereale, il paese aquilano epicentro dell'ultimo terremoto che ha scosso il Centro Italia il 18 gennaio.

 
L'uomo dormiva dal giorno del sisma in un roulotte parcheggiata nei pressi della propria abitazione. Ieri notte la temperatura è scesa a -17 gradi nella frazione di Ville di Fano, a 10 km da Montereale. L'uomo ha avuto un malore, ha chiamato la guardia medica, che ha inviato un'ambulanza a recuperarlo. L'uomo è però morto in ambulanza durante la rianimazione.